Capitolo 14

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Tweek passò l'ora seguente a fare avanti e indietro per la stanza di Craig. Il marine non appena aveva sentito suonare i vari allarmi si era precipitato fuori, rimettendosi a malapena l'uniforme.
Il biondo immaginò che in tutto quel casino fossero coinvolti i ragazzi che aveva incontrato poco prima.
Si ricordò che Butters, l'altro ragazzo biondo, quello gentile, gli aveva detto che prima o poi sarebbero andati a riprenderlo, ma probabilmente gli altri non glielo avrebbero mai permesso.
Avevano ragione, aveva alzato di proposito la voce nella sua baracca per farsi sentire, consegnandoglieli sperava di non dover più vivere nel terrore perché aveva reso servizio al Gran Generale Supremo Mecha Timmy. Invece niente era andato come previsto, lui era stato rapito di nuovo dal suo aguzzino e i ragazzi erano stati portati chissà dove.
Tweek deglutì sommessamente, tutto quello era stato per colpa sua. I suoi tic nervosi iniziarono a riaffiorare velocemente. Non si era neanche accorto che erano scomparsi per tutto il tempo in cui era stato con il marine.
Quella sensazione lo turbò ulteriormente, lo aveva odiato terribilmente per tutto quello che gli aveva fatto in passato, eppure il suo corpo non era d'accordo con lui e lo aveva dimostrato ampiamente durante la doccia di poco prima.

Sentì la porta della cabina sbattere con ferocia e poi un Craig tutto sudato e stranamente preoccupato entrò nella sua stanza.

«Dobbiamo andarcene!» esordì il soldato. Vedendo che Tweek lo guardava confuso aggiunse « subito!» tirandogli addosso un'uniforme simile alla sua.
Il biondo iniziò a vestirsi velocemente e non appena furono fuori dalla cabina cercò di rimettere a fuoco i pensieri.
« C-che sta s-succedendo?» balbettò in preda ai tic.
Craig lo prese per mano e iniziò a correre, trascinandolo verso una piattaforma di teletrasporto.
« C-che succede?» chiese nuovamente.
« Prima andiamocene da questo posto e dopo ti racconterò tutto. Tu fidati di me» disse trascinandolo sopra la piattaforma.
Vedendolo esitare lo guardò con uno sguardo supplichevole che gli smosse qualcosa nel petto.
« Ti prego» sussurrò il marine prendendogli il viso fra le mani per fissare gli occhi in quelli color nocciola del biondo.
« Va bene, vengo con te» concluse il biondo, abbassando lo sguardo un attimo dopo.
Il soldato non se lo fece ripetere due volte, selezionò Korushk, il mondo vicino cui orbitavano e si teletrasportarono immediatamente. Quando Tweek riaprì gli occhi, notò Craig accasciato a terra ansimante e vide che il pulsante del teletrasporto per la Nave Madre era appena diventato rosso.

Si accovacciò accanto al suo aguzzino e gli girò il viso verso di lui.
Il soldato lo guardò con stupore e questo gli provocò una nuova fitta al petto che lo confuse ulteriormente.
« S-spiegami cos'è successo» asserì Tweek strizzando leggermente l'occhio destro a causa del tic.
Craig si passò una mano tra i capelli e il biondo immaginò quella mano sopra di sé poche ore prima.
Qualcosa in lui stava cambiando e non ne capiva il motivo, ma la presenza del marine non gli dava più fastidio come prima, anzi.
« Quegli stronzetti devono aver manomesso il reattore della Nave Madre» disse appoggiando la nuca al vetro della piattaforma.
« E quindi?» chiese ingenuamente Tweek che non aveva alcuna esperienza al mondo se non dei rifiuti.
« E quindi hanno chiuso le pompe del refrigerante che permetteva al nucleo di dissipare il calore in eccesso. Portando all'esplosione del reattore stesso e dell'intera nave, uccidendo milioni di persone» continuò guardandosi le mani appoggiate sulle ginocchia.
Il biondo fece due veloci calcoli mentali e si stupì.
« Tu sei tornato indietro, rischiando di non fare in tempo a fuggire per... salvarmi?» chiese incredulo.
Craig lo fissò senza proferir parola, si spolverò i pantaloni dell'uniforme e si alzò in piedi.
« Voglio trovare quegli stronzi, hanno ucciso un sacco di miei amici su quella nave. Vieni con me?» chiese incamminandosi senza voltarsi.

Anche se non lo aveva ammesso apertamente, di fatto era tornato indietro per lui, mettendo a repentaglio la sua stessa vita per salvarlo. Questo non giustificava quello che gli aveva fatto passare, ma sicuramente era una cosa che Tweek non poteva ignorare.
Per cui decise di seguirlo nei vicoli intricati di quella che sembrava essere una vera e propria città. Il ragazzo guerriero non ne aveva mai vista una, aveva da sempre vissuto in una discarica.
Si guardò intorno cercando di assorbire più informazioni possibili, vedeva negozi di ogni tipo: vendevano dal cibo, ai vestiti, a cose per la casa. Tweek non aveva mai visto niente del genere.
« Tutto bene?» chiese Craig rallentando il passo per stargli vicino.
« È tutto così vivace e profumato qui...» rispose il biondo estasiato dai profumi che gli invadevano le narici.
Il soldato lo guardò con compassione, probabilmente aveva avuto dei modi bruschi verso quel ragazzo così fragile ma aveva sempre voluto portarlo via da quel letamaio della discarica.
Sin da quando era piccolo, lo avevano instradato per farlo diventare uno dei migliori soldati dell'esercito del Gran Generale Supremo. Gli avevano detto che poteva prendersi tutto ciò che voleva e così aveva fatto.
Quando aveva visto quel piccolo biondino che lottava con dei ratti per la carcassa putrefatta di un altro animaletto, aveva deciso che sarebbe stato suo.
Lo aveva portato nella sua cabina, lavato, pulito e poi ci aveva fatto il sesso più spettacolare della sua vita. 

A quanto pare però la cosa non era corrisposta perché dopo pochi mesi, quel biondino aveva colto la prima occasione per scappare e ritornare nella discarica in cui era cresciuto.
Non capiva dove aveva sbagliato, ha fatto tutto quello che gli avevano insegnato, eppure Tweek era terrorizzato da lui.
« Dai ti porto a mangiare qualcosa» disse il soldato individuando un locale con le luci soffuse poco più avanti.
A quelle parole lo stomaco del biondo brontolò con forza.
« Lo prenderò per un sì » ridacchiò Craig aprendogli la porta del locale.
Un robot cameriere venne loro incontro e dopo aver scannerizzato il badge di Craig, li condusse ad un tavolino appartato in un angolo.
I due ragazzi si sedettero e il cameriere se ne andò ad accogliere altri nuovi ospiti.
Craig premette l'indice su un angolo del tavolo e un olo-menù comparve sull'intera superficie.
« Cosa posso offrirti? » chiese il soldato, prenotando due piatti e un drink per sé.

La Gemma dell'Oltre 2: Ricerca ~ South ParkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora