III.

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Forse la bellezza non è altro che una scintilla di scetticismo ed irrazionalità

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Forse la bellezza non è altro che una scintilla di scetticismo ed irrazionalità. Si oppone alla doppia vista di coloro che ne sono sfiorati, contro una presunzione di certezza ed un principio di non contraddizione.

L'immagine che più di frequente gli compariva davanti agli occhi era il suo volto, adornato da quei capelli platino lucenti. Quei fili d'angelo che teneva impeccabili, così come la sua tenera, candida pelle. Suscitava invidia, e ne traeva piacere. L'essere visto, guardato, osservato, sempre al centro dell'attenzione era la moina da lui più gradita da parte degli altri, pur timido.

Le labbra sottili ma carnose, coperte spesso da una patina rosa stucchevole.

Jeon Jeongguk passava ore ed ore davanti allo specchio a prepararsi. Soprattutto dovesse presentarsi allo studio dei suoi cugini. Quello splendido attico, che dava su South Beach, offriva la vista del mare coperto da splendidi lustrini di luce. Brillavano, come i diamanti della ricca Miami, sulle onde fluenti della baia.

"Il Signor Smith ha contraffatto il testamento. Potremmo usarlo come pretesto per iniziare la causa." Kim Seokjin. Uno degli avvocati più importanti di tutta la metropoli. Sedeva posato, con in dosso dei pantaloni neri ed una camicia sbottonata fino al mezzo dei suoi pettorali. Deteneva lo studio più in voga di tutta la Florida insieme al fratello: la Kim&Kim's Company.

"Secondo la perizia del tribunale, è falso il solo corpo del testo; la firma è del tutto veritiera. Sarebbe rischioso gettarsi senza una certezza a processo."

A fianco a lui, Kim Namjoon, suo fratello minore e cugino di Jeongguk. Sedeva allo stesso tavolo, tirando delle leggere boccate dalla sigaretta. La picchiettava spesso sul piattino a smorsare tutta la tensione.

"Infatti, ho detto pretesto. Non sono certo che vinceremo." si sbottonò il terzo bottone in successione. Il clima di quei giorni era piuttosto caldo; le spiagge di Miami iniziavano a gremirsi di turisti.

"Garcia ci ha esplicitamente detto che vuole andare in tribunale il prima possibile. Preferisce il blocco totale degli immobili, piuttosto che suo cognato continui con le ipoteche." Namjoon si tolse di fretta la giacca. Grondava di sudore sotto il sole cuocente dell'attico.

"Smith ha comunque tentato di pagare le successioni dei testamenti - che noi dichiariamo falsi - con i soldi del conto personale di Garcia. Può essere un pretesto migliore." Seokjin si sventolò con dei fogli stracci. Fissava Jeongguk in fronte a lui che cincischiava annoiato sul suo cellulare.

"In tal caso, sfoceremo nel penale." Namjoon frugò fra le cartelle della causa. "Il processo durerà anni..."

"Ma noi addurremo il fatto che Smith ha venduto un bene di proprietà di Garcia a sua insaputa, prima che facesse i testamenti falsi." Seokjin si distese sicuro allo schienale della sedia in vimini. Era esausto; quello fu il caso più complicato degli ultimi cinque anni.

Talvolta difesero criminali, talvolta vittime innocenti. Il loro era lo studio legale più famoso di Miami. Si occupavano di ogni tipo di causa, da quelle penali a quelle commerciali. Il tutto, condito da un pizzico di scaltrezza, propria di Namjoon, ed una punta di rischio e pazzia.

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