VIII.

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Cogliere l'attimo; vivere il momento nel pieno della sua realizzazione

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Cogliere l'attimo; vivere il momento nel pieno della sua realizzazione. Jeongguk si era lasciato trasbordare dalle volontà di Kim Taehyung. Quell'uomo, tanto affascinante quanto seduttore del suo animo, lo aveva conquistato; ed il biondo, più lo pensasse, più s'innamorava di lui.

Ricostruire nella propria mente ciò che per il cuore è un piacere rende familiare tale immagine, che si cristallizza, entra nel nostro essere. Gli venne naturale cader per lui, immaginarselo - adesso idealizzato - perché la sua mente rendesse a sé stesso quel fotogramma quanto più familiare possibile.

"Chim, dobbiamo parlare."

Come quasi tutti i pomeriggi, s'intratteneva con la compagnia di Jimin. Sebbene studiasse, quieto, senza prestare lui troppa attenzione, a Jeongguk faceva piacere evitare la solitudine grazie al suo aiuto.

"Kook, stai bene?" Jimin glielo chiese con fare tanto perplesso.

"Erm- sì, perché?"

"Perché in questi giorni sei strano, fin troppo." chiuse il libro di economia politica sulla scrivania. "Non mi hai ancora insultato- mi sto seriamente preoccupando." si pose una mano al petto in segno di falsa offesa.

"Zitto, scemo..." Jeongguk sbuffò, serio.

Venne a lanciargli uno dei cuscini sul letto, dritto proprio al suo volto.

"Ahi!" si lamentò. "Sai, credo dovresti frequentare l'università." era vero. Jeongguk - all'età di diciannove anni - non si era mai interessato alla faccenda. "Almeno... provarci, saresti meno frustrato-"

"A cosa mi servirebbe?" gli sbottò acido. "La mia vita va benissimo così." disteso sul letto, si crogiolava fra le sue coperte rosa e morbide. L'unico movimento per cui si prese disturbo fu quello di gettare un cuscino a Jimin.

"Impareresti qualcosa, invece di stare tutto il giorno a perder tempo allo specchio!" lo guardò con aria di sfida.

"Non sfottere la mia routine, coglione!" si erse seduto sul letto. "Tanta bellezza merita altrettanta cura, huh." saccente, torse la sua chioma con aria di sprezzo.

"C'è almeno qualcosa che ti piace fare, oltre imbellettarti 24h?" Jimin lo stava interrogando a prenderlo in giro; d'altronde una pausa dallo studio gli avrebbe fatto bene.

Jeongguk ebbe un'attenta riflessione, con il pollice e l'indice a toccarsi il mento. "Mi piace disegnare."

"E... cosa vorresti fare da grande?"

"Io sono già grande!" protestò. "E comunque sono ricco, non ho bisogno di lavorare." si gettò ancora sul letto.

Per la verità, Jeongguk non ne aveva la minima idea. Ma mentiva, onde a non voler risultare indeciso davanti all'amico così sicuro riguardo al suo futuro.

"Non volevi diventare avvocato per i diritti queer?"

"Nah... ho cambiato idea; avvocati sono già i miei cugini. Piuttosto un artista." non lo aveva mai ammesso; gli sembrava alquanto irrealizzabile.

Miami Heat | VKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora