𝑵𝑶𝑵 𝒎𝒊 𝒑𝒊𝒂𝒄𝒆

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"hai visto com'è scorbutico?" dico io.

"ma ca passat."

"o sap iss."

"che poi ho saputo che stanotte è stato gentile con te."

"maro pur tu lo sai."

"so tutto di te, sce," ride mentre io tiro gli occhi all'insù.

"ma t piacess caiazzo?"

"ma si scem matte."

"uuuu agg capit, quello fa così perché gli piaci."

"eh sese."

"siiii è così."

"matte sto per ucciderti."

"jaaa ammettilo un po' ti piace."

"ma si scem over allor ja."

"mi ha detto tuo fratello che vi ha trovati sul divano, lui con la mano sui tuoi capelli."

"vabbuo ja basta, matte non mi piace e io non piaccio a lui, ricordi sono Gaia Giorgio, tua migliore amica, e odio sin dall'inizio Massimiliano Caiazzo."

"hahahaha comm si scem."

"finito?"

"vabbè per ora congeliamo sto discorso perché anch'io ho schif, ma secondo me quest'odio diventerà ammor."

"mh sisi, credici ammo," ridiamo.

Sono le sei, finalmente Maria ha finito di lavorare, ora si sta cambiando. Oggi ho parlato un sacco con Ky, la amo, giuro, è simpaticissima. E anche con Nicolas, anche lui troppo carino, al contrario di Caiazzo, il suo "migliore amico" da come ho capito.

"amo, io ho finito!" urla Maria correndo verso di me.

"finalmente!" urlo anch'io, alzandomi dalla sedia.

"Andiamo?" dice lei felice.

"Sì, eccomi, salut beau garçon," ridiamo.

"E così che si dice?" chiedo.

"Sì sì," ride lui.

"Salut belle fille."

"Il mio francese del cuore," dico abbracciandolo mentre lui ride.

"Filì, andiamo ja," chi può essere se non quel antipatico del suo amico.

"Arrivo Massi," io vado da Maria e lui dal suo amico.

"hai visto come mi ha guardato male mentre abbracciavo Filippo?"

"ma noooo," dice Maria.

"non negare, si vedeva lontano un miglio che mi stava squadrando."

"devo dirti il perché o ci arrivi da sola?"

"perché non ammette che quello antipatico è lui, la so la risposta tranquilla."

"no, io in realtà penso perché non ammette che gli piaci."

"quante volte vi devo dire che io e Caiazzo ci ODIAMO non AMIAMO?" dico scandendo bene le due parole.

"ora non lo chiami neanche più per nome?" ride lei.

"no, oggi non mi va, mi urta troppo."

"sali in macchina va."

Salgo in macchina di Maria, che finalmente l'altro ieri ha preso la patente. Ora penso che ci faremo tremila giri con questa macchina.

"Direzione?"

"Via Roma e poi dopo centro Campania?"

"va benee," urla lei felice.

Ore 21:30, io e Maria siamo appena uscite da Primark, abbiamo tremila buste. Ora ci stiamo dirigendo verso la macchina con la speranza di riuscire a incastrare queste ultime buste, essendo che la macchina di Mery sta scoppiando. Non so se la macchina è troppo piccola o siamo noi che abbiamo esagerato.

𝓾𝓷 𝓪𝓶𝓸𝓻𝓮 𝓲𝓷𝓪𝓼𝓹𝓮𝓽𝓽𝓪𝓽𝓸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora