𝒊𝒏𝒏𝒂𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒂𝒕𝒐

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Abbiamo accompagnato Maria, ora mi sta riaccompagnando a me. In macchina c'è silenzio, lui guida mentre io ho la testa appoggiata al finestrino, cercando di non rimettere di nuovo.

Sono le sette meno venti di mattina, siamo arrivati a casa mia.

"Grazie," dico e poi scendo dalla macchina, cerco di arrivare il più velocemente possibile alla porta e poi prendo le chiavi aprendola.

"Gaia," sento lui chiamarmi, così mi giro.

"Ti senti bene?" mi chiede. Io annuisco e poi entro in casa chiudendo la porta.

Appena entro mi tolgo subito le scarpe e lancio la borsa sul divano, poso il telefono sul tavolo del soggiorno e poi cerco di salire le scale per raggiungere la mia stanza.

Mi metto la maglia di Giacomo che avevo rubato dal suo armadio prima di andare a fare serata. Dopodiché mi strucco e poi scendo giù a fare una tisana, essendo che risento quel senso di vomito.

Mentre scendo sento il campanello della porta, penso sia Giacomo, lo spero vivamente anche perché ho bisogno di qualcuno che mi aiuti.

Apro la porta e mi ritrovo lui, ma non Giacomo, Massimiliano. Che ci fa lui ancora qui?

"Che vuoi?" Lui entra e chiude la porta di casa mia. Cosa vuole? Mio fratello gli avrà detto di guardarmi mentre torna, giuro che lo uccido.

"Massimiliano, che fai?"

"Non ti senti bene e anche se non ci sopportiamo, non posso lasciarti da sola. Giacomo mi ucciderebbe."

"Ti ha chiamato lui?" Chiedo.

"No, non lo sento da quando mi ha chiesto di riaccompagnarti."

"Vabbè, comunque tranquillo puoi andare, mi sento meglio." Dopo aver affermato questo inizio a vomitare, vomito anche sulle sue scarpe. Dopo aver finito mi accorgo di quello che ho combinato, vorrei scomparire. Lui nel frattempo mi ha mantenuto tutto il tempo.

"Come va?" mi chiede.

"Male." Lui si toglie le scarpe e va a prendere dei fazzoletti.

"Vai a metterti sul divano, qui ci penso io." Io mi appoggio sul divano mentre vedo lui sistemare il tutto.

Penso di essermi addormentata per un po'.

"Gaia, ti ho fatto la tisana." Cazzo, sta ancora qui, si è cambiato, indossa una tuta di mio fratello ed è in canottiera.

"Grazie, che ore sono?"

"Le otto e un quarto."

"Comunque puoi andare, Giacomo tornerà tra poco."

"C'è, l'hai fatto a essere per un minuto non antipatica e dire semplicemente: 'Grazie Massimiliano per essere rimasto qui con me, scusami per aver vomitato sulle tue scarpe'."

"Guarda che tu sei voluto restare," lui sospira.

"Come va?"

"Meglio, spero che la tisana faccia effetto."

"Perché hai bevuto così tanto?"

"Volevo divertirmi, distrarmi e dimenticarmi per un attimo di tutti i pensieri. Non pensavo di reagire così, in fondo ho sempre bevuto e solo le prime volte mi ha fatto male o quando esageravo veramente tanto."

"Ho capito." Restiamo entrambi in silenzio.

Dopo un po' mi chiede: "Tutti i pensieri che intendi, l'amico di Clotilde?"

Io rido. "Sei ossessionato da quest'amico, perché non ti fai i fatti tuoi?"

"In realtà non so neanche chi è, volevo solo farti ridere un po'."

Lo guardo e mi accorgo che lui già mi stava guardando sorridendo.

"E tu? Chi era quella che ti baciavi?"

"Shhh, segreto."

"Se sì, una delle tante. Chi sarà la prossima? Carlotta o la terza Sara? Aspe no, forse ha un nuovo nome, però sarà difficile, sai," dico ironica. Lui scuote la testa.

"Sei proprio una stronza, sai?" Io sorrido.

Finisco di bere la tisana e poi mi alzo e vado a riporla nel lavandino.

Mi accorgo che la maglia è troppo corta quindi decido di salire sopra per mettermi un pantaloncino. Poi riscendo giù e lo trovo mentre guarda qualcosa alla TV.

"Ho messo un film, vieni?" mi chiede. Lo guardo un po' stranita.

"Guarda che mica mordo," ride, e spontaneamente anch'io con lui.

"Ti prometto che dopo queste ore torneremo ad odiarci come prima." Vado sul divano con lui.

"Che film è?"

"Non so, ho visto l'immagine di copertina carina e ho cliccato."

"Bene," ridiamo insieme.

Chi l'avrebbe mai detto? Io e Massimiliano Caiazzo nella stessa casa, sullo stesso divano, guardando un film insieme.

𝓾𝓷 𝓪𝓶𝓸𝓻𝓮 𝓲𝓷𝓪𝓼𝓹𝓮𝓽𝓽𝓪𝓽𝓸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora