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George è intento a rifornire uno dei tanti scaffali, volta lo sguardo alla cassa e dà un occhiata ad Olivia. Di spalle sistema le sigarette poi si gira subito, come se percepisse gli occhi di lui addosso, e subito gli sorride.

Tra i due sta nascendo qualcosa, lei si morde appena il labbro inferiore per poi tornare al suo lavoro.

- Heilà! Chi si vede!

Quando Olivia si volta di scatto e mi vede non sembra affatto sorpresa, tantomeno felice di vedermi.

- Buonasera, come posso esserle utile?

Risponde senza alcuna intonazione, come se fossi una sconosciuta cliente, mentre lentamente scende dalla scaletta; si sporge per vedere se George è ancora al reparto, non vuole ci veda insieme.

- Ecco per l'appunto!
Dimmi tutto ciò che sai sui Profeti.

Le dico con tranquillità, come se le stessi chiedendo quali sono le mele più indicate per preparare un' Apple Pie; una signora alle mie spalle si schiarisce la voce, le sto facendo perdere tempo, non sto acquistando nulla e non capisce perché sia alla cassa, mi guarda dall'alto in basso con espressione schifata per poi soffermarsi sui capelli scuotendo la testa.

- Quel latte non scadrà per i prossimi tre giorni, può tranquillamente aspettare un paio di minuti.

Le dico con tono sciatto, Olivia scuote la testa, si scusa con la signora ed esce subito da dietro la cassa. Io inizio a masticare la gomma a bocca aperta per infastidire ancor di più l'anziana spazientita.

Olivia a passo svelto va a cercare George, e dopo pochi minuti mi viene incontro mentre si toglie la felpa del Market.

-Il tempo di un caffè.

George si infila in cassa e con qualche sorriso rabbonisce la cliente. Olivia invece si appresta ad uscire in affretta dal negozio dirigendosi verso la caffetteria, incurante se io la stia seguendo o meno.

Appena entro lei sta già informando alla commessa il tavolo in cui ci siederemo, isolato ed infondo alla sala; ordina due macchiati con panna e dopo avermi guardata nuovamente.

- Cosa ti dice la testa?!

Mi chiede a denti stretti, si siede, composta sulla poltroncina marrone, lontano dal tavolo, il più lontano da me. E' preoccupata, ha paura che qualcuno possa vederci insieme, per un Angelo non è certo producente farsi vedere con un Demone.

- Dimmi cosa sai sui Profeti e me ne vado.
Veloce indolore e la tua reputazione rimarrà intatta!

Parlo incurante del fatto che la cameriera si stia avvicinando con i caffè, Olivia scuote la testa e si porta una mano al viso sbuffando. E' restia, e la capisco, ma non ho voglia di tirare per le lunghe.

- Facciamo che tu mi dici quello che mi serve ed io non mi accorgerò che ti sei innamorata di un umano.

Abbasso la voce e mi avvicino all'altro lato del tavolo puntandovi i gomiti e dandomi un leggero slancio, Olivia si incupisce, ed io rincaro la dose, il mio viso a 10 centimetri dal suo

-Sei il suo angelo custode: Cos'è?!?
Tipo un incesto?
Angioletto perverso!

Le guance le si colorano, è un animo candido il suo; mi fa sorridere vederla imbarazzata.

***

E' passato solo un giorno eppure il mio corpo inizia già a svanire, mi sento debole, per domattina è andato. Ma è anche ovvio, l'essenza di Frank era agli sgoccioli, ho preso quel poco che era rimasto e anticipato, neanche troppo, l'inevitabile.

Toglimi Una Curiosità [1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora