Capitolo 5

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Clara

Ritornata al palazzo, senza neanche voltarmi indietro, corro verso la mia camera.
«Clara, aspetta!» Mi dice Massimo, raggiungendomi.
Apro la porta e cerco di chiuderla a chiave, ma lui si intromette entrando con forza.
«Cosa pensi di ottenere con questo atteggiamento?» Chiede, venendo verso di me.
«Lasciami in pace, ti prego...» Indietreggio con le lacrime agli occhi.
«Dimmi, quale donna si comporterebbe come te? Mi costringerai a rincorrerti ovunque come se fossi una bambina?»
Continuo a indietreggiare fino a cadere, non curante, sul letto.
«Rispondimi!» Dice seriamente, avvicinandosi a me.
«Non credo di poter continuare a sopportare tutto questo, è così insostenibile, mi sento male...»
«Cosa staresti sopportando? Sei la moglie di un principe, vivi in un palazzo lussuoso, sei ricca, giovane e proprietaria dei miei terreni, mi spieghi cos'altro ti manca?!»
«Ciò che mi manca non si può comprare con i soldi...»
«Qualsiasi donna vorrebbe essere al tuo posto, qualsiasi! Invece tu, non fai altro che lamentarti e rimpiangere quel miserabile!»
«Smettila!»
«Che futuro avresti mai potuto avere con lui?! Da serva?!»
«Avrei preferito essere la sua serva, piuttosto che tua moglie!»
Dopo le mie parole sento bruciare di nuovo la mia guancia, mi ha dato un altro schiaffo:
«Ti dovresti vergognare, sei ciò che sei solo grazie a me, ma a quanto vedo non ti basta!» Dice, severamente per poi afferrarmi il braccio con forza, spingendomi a terra:
«Se desideri essere così tanto la sua serva, allora vai!»
Frastornata e dolorante dalla caduta, resto a terra.
«Forza, alzati e va da lui! Spero per te, però, che una volta varcata quella porta riuscirai a rivederlo vivo!»
«Non fai altro che chiamarlo miserabile, quando sei tu ad essere il vero miserabile in questa storia!» Riesco a dirgli, piena di rabbia.
«Io non sono il miserabile, proteggo solo ciò che è mio!»
«Io non sono tua!»
«Tu sei mia moglie, mia moglie! E sarai la madre di mio figlio!»
«Io, non lo voglio un figlio con te, non lo voglio un figlio come te!»
All'istante mi raggiunge velocemente, afferrandomi i capelli con forza:
«Ti farò pentire di tutto questo, ti mostrerò di cosa sono veramente capace! Il tuo inferno è appena cominciato!» Dice severamente, per poi lasciarmi i capelli con rabbia:
«Volevo fare le cose nei migliori dei modi, ma non ne vale la pena!» Conclude, uscendo dalla stanza.
«Dio mio, dammi la forza per andare avanti...»

Sera

Sono di fronte all'armadio, sto sistemando i miei vestiti nel tentativo di tenere la mente impegnata, ma penso di aver bisogno di un bagno caldo per scaricare tutta la tensione di questa giornata.
«Marietta, puoi venire qui?»
«Mi dica, principessa.»
«Puoi prepararmi un bagno caldo nella vasca? Ho bisogno di rilassarmi.»
«Come desidera.»
«Ti ringrazio.»
Nel mentre, arriva Massimo.
«Buonasera.» Dice, entrando freddamente in camera.
«Buonasera.»
«Cosa stai facendo?»
«Sistemo i miei vestiti.»
«Non è compito tuo, dovrebbe occuparsene la servitù.»
«Ho preferito farlo personalmente, non è colpa della servitù.»
«E, per quale motivo?»
«Perché volevo tenere la mente impegnata, o mi è proibito anche questo?» Gli chiedo, velenosa.
«Smettila di rispondermi così, volevo solo farti notare che non spetta a te farlo.»
Sospiro pesantemente senza dirgli nulla.
«Principessa, mi scusi, volevo avvisarvi che la vasca è pronta.» Mi dice dolcemente Marietta, entrando in camera.
«Ti ringrazio, Marietta. Puoi andare.»
«Hai chiesto un bagno caldo?»
«Sì, è stata una giornata pesante, ho bisogno di rilassarmi.»
Sospira pesantemente per poi avvicinarsi a me:
«Mi dispiace...l'ultima cosa che voglio è vederti così, non sai cosa darei per vederti felice.» Dice dolcemente.
«Anche io lo vorrei...»
«Sei tu a rendere le cose più difficili, e a far uscire il peggio di me. Io non vorrei mai farti del male, non vorrei mai toccarti con violenza, ma tu, con la tua testardaggine non mi permetti di mostrarti il meglio di me. Detesto usare le maniere forti, ma è l'unico modo che ho per farti comprendere e accettare la realtà.»
«Pensi che sia facile per me tutto questo?»
«Non ho mai detto che sarebbe stato facile, ma anche se mi costa dirlo, ti dovrebbe consolare il fatto che grazie a me ciò che ami è al sicuro.»
«Lo sai che è solo per questo motivo che ho accettato di sposarti.»
«Ma non possiamo continuare ad avere questo rapporto di astio e odio, anche se mi rendo conto che forse non mi amerai mai come io amo te, ti chiedo di rispettarmi in quanto marito, e di apprezzare ciò che voglio offrirti.» Dice, per poi continuare:
«Ti prego Clara, devi cercare di dimenticarlo, sei una donna sposata adesso, devi pensare al nostro futuro, ormai non si può più tornare indietro.»Mi sussurra pregante, appoggiando la sua fronte sulla mia.
«Cercherò di guardare avanti, ma non puoi chiedermi di amarti.»
«Tutto a suo tempo Clara, non hai ancora visto il buono che c'è in me.» Sussurra, accarezzandomi il viso.
«Se non ti dispiace, vorrei fare il bagno caldo.»
«Vai, ti aspetterò qui.»

Dopo un'ora

Dopo aver fatto il bagno, lentamente esco dalla vasca. Mi sento molto più tranquilla, ne avevo proprio bisogno. Prendo l'asciugamano e copro il mio corpo, lasciando i capelli legati, e le spalle scoperte.
«Clara, posso?» Chiede Massimo, aprendo la porta all'improvviso.
«Massimo, sono appena uscita dalla vasca, dammi qualche minuto e arrivo.»
Viene verso di me:
«Perdonami, ma non ho resistito, volevo sapere se ti sentivi meglio.»
«Sì, sto molto meglio, ti ringrazio.»
Si avvicina a me, eliminando le distanze:
«Sei bellissima. Marietta ha scelto proprio un'ottima fragranza.» Dice beandosi del mio profumo, per poi avvicinarsi alla mia spalla scoperta.
Me la bacia:
«Oltre alla fragranza, anche il sapore della tua pelle è inebriante.»
«Massimo, ti prego, vorrei cambiarmi...»
«Solo un momento.» Dice cingendomi i fianchi, per poi portarmi al muro.
«Cosa stai facendo?»
«Voglio solo bearmi di te, per qualche istante...» Si avvicina al mio collo, segnandolo con i suoi baci.
«Ti prego...»
«Forse, non avrei dovuto vederti così...» Dice con desiderio sul mio collo.
«Massimo, controllati, per favore.» Cerco di allontanarlo, ma questa volta non ne vuole sapere.
«Non rifiutarmi...» Insiste, stringendomi al muro.
Poi, scopre l'asciugamano, portando la mano verso la mia parte intima:
«Non ci credo che non senti niente.» Mi provoca, toccandomi.
«Lasciami andare!» Dico a disagio.
«Dimmi che non senti nulla.» Mi instiga, continuando a toccarmi.
«Non puoi costringermi!»
«Non voglio costringerti, voglio solo dimostrarti che puoi desiderarmi quanto io desidero te.»
«Ma io non voglio!»
«Sei solo frenata, ma sento che mi desideri...» Dice intensamente, beandosi del momento.
«Ti ho detto di lasciarmi andare!»
«Ti desidero fortemente, tanto che ti farei mia qui, adesso! Ma, sono un uomo di parola, e non voglio averti con la violenza, ma ti consiglio di non mettermi a dura, perché...»Dice, per poi avvicinarsi al lobo del mio orecchio, mordendolo:
«Non credo di riuscire a resisterti ancora.» Sussurra, debolmente.

**Angolo Autrice**

Buon pomeriggio a tutti!
La situazione inizia a diventare un po' forte e "piccante" 🥵

Cosa ne pensate? Clara riuscirà a lasciarsi andare alle provocazioni e al desiderio di suo marito?

Chissà, chissà! 🤭❤️🌶️

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