Clara
Sono in camera a riposare quando d'un tratto sento la porta aprirsi. La sagoma di una donna viene verso di me: Marietta.
«Principessa, come si sente?»
«Meglio, Marietta. Ti ringrazio.»
«Volevo chiederle, riguardo quella lettera...»
«L'hai consegnata?»
«Non ancora, volevo aspettare una sua conferma. Non è una cosa semplice...»
«Lo so, ti capisco. Ma, è proprio adesso che dovresti approfittarne, dato che il principe è concentrato esclusivamente su di me. Se agisci adesso, non se ne renderà conto.»
«Ne è sicura? Lo sa quanto potrebbero essere devastanti le conseguenze...»
«Non ti preoccupare, me ne assumo tutta la responsabilità. L'ultima cosa che voglio, è crearti problemi con lui.»
«Comunque, lui è nel palazzo. Credo che a momenti verrà da lei.»
«Bene, allora approfittane. Cercherò di distrarlo.»
«Il bambino, sta bene?»
«Sì, il riposo gli sta facendo bene. Mi sono stressata più del dovuto ultimamente.»
«Se posso permettermi, nemmeno il Principe è tanto d'aiuto...»
«Cosa vuoi dire?»
«Gli ho sentito dire che è così felice di averla qui, in questa situazione, anche se è di riposo.»
«Immaginavo... così potrà controllarmi meglio.» Sospiro pesantemente.
«Non credo che intendesse solo questo.»
«Spiegati meglio.»
«Io credo sia frenato solo dalla paura di perdere il bambino. Sa, è un uomo molto...»
La vedo trattenersi dalla vergogna, ma la incito nel continuare:
«Avanti, dillo.»
«Passionale, ecco.»
«Lo so, ed è proprio per questo che sto approfittando di questa situazione, cercando di restare, anche fingendo, a riposo. Soltanto in questo modo posso tenerlo distante da me. Non sono una persona che ama stare ferma o su un letto a riposare, ma se questa è l'unica soluzione affinché lui eviti di toccarmi, allora la userò.»
«Le da così fastidio?»
«Tu ti lasceresti mai sfiorare da un uomo che non ami?»
«Mi scusi, pensavo solo che il suo essere così passionale, potesse in qualche modo, trasportarla...»
«Non sai niente, Marietta. Credimi, non si ama facendo l'amore sotto ricatto, si fa l'amore amando, dandosi completamente, senza nessun condizionamento, nella maniera più pura possibile.»
«Lei pensa che il Principe non la ami?»
«Più che amare, lui è ossessionato da me. È folgorato dalla mia giovinezza, e come dice lui, dalla mia bellezza. Credo che non abbia mai desiderato una donna della sua età proprio perché sapeva che avrebbe potuto puntare in alto, avere di più, ciò che nessun uomo della sua età si sarebbe mai sognato. È stato fin troppo intelligente nel cogliere l'occasione di scoprire i miei sentimenti per poi intrappolarmi attraverso i suoi ricatti. Eppure non lo ha mai negato, ha sempre voluto me, forse perché ero una delle poche principesse che non lo avrebbe mai sposato, anche sapendo del suo titolo nobiliare. Penso che si sarebbe annoiato con una donna accondiscendente, perché a lui piace combattere ogni giorno per me, lo fa sentire vivo, potente. Peccato, però, che anche io combatto, e non per lui.»
Dopo qualche minuto, Massimo fa il suo ingresso in camera.
«Disturbo?»
«Buonasera, Principe.» Gli risponde Marietta.
«Vieni, Massimo. Marietta voleva sapere come stessi.»
«Sempre attenta e premurosa. Ci lasceresti da soli, per favore?»
Ed è così che Marietta lascia la camera, chiudendo la porta alle sue spalle.
«Come ti senti?» Mi domanda, avvicinandosi a me.
«Molto meglio, tu?»
«Adesso che ti vedo, benissimo.»
«Adulatore, come sempre.» Sorrido.
«Solo con te.» Mi lascia un bacio sulla fronte per poi sedersi sul letto vicino a me.
«Sono contento di sapere che ti stai riprendendo, desidero solo che tu e il bambino stiate bene.»
«Lo so. Come vedi, stiamo reagendo bene.»
«Amo cosi tanto ciò che vedo in questo momento che vorrei poter fermare il tempo. Più precisamente, vorrei fermare il tuo modo di essere in questo momento...»
«Perché, come sono?»
«Terribilmente dolce e comprensiva.»
«Sto mantenendo la mia promessa.»
«Lo vedo, ma sai bene cosa voglio da te.»
«Dammi del tempo, Massimo. Infondo, sono umana anche io.»
«Perché mi temi?» Mi domanda improvvisamente.
«Io non ti temo.»
«Non mentirmi, lo sento. Sento che tremi per me, ma di paura. Hai paura di me.»
«Ti sbagli.»
«Mi sbaglio? Allora, dimostramelo. Dimostrami che mi sbaglio, dimostrami che mi desideri come io desidero te e che non hai paura di me.»
«Aver deciso di voltare pagina, desiderare una vita con te, di essere tua, non è abbastanza per te?»
«Non puoi immaginare su quante cose dovrò essere sicuro prima di potermi fidare di te.»
«Abbiamo tutto il tempo del mondo.»
«Stai attenta a ciò che prometti, Clara. La paglia vicino al fuoco rischia di bruciarsi.»
«So bene ciò che dico, e l'unica cosa alla quale penso, la più importante di tutte, è solo il mio bambino.»
«Avrò modo di constatarlo personalmente.»
«Cosa vuoi dire?»
«Cosa c'è, hai paura? Non hai detto di non averne?»Dopodiché, mi scosta i capelli dal collo, lasciandomelo scoperto.
«Vorrei solo capire le tue intenzioni.»
Sono a disagio, ma cerco di non fargli percepire nulla.
«Non hai bisogno di capirle perché le vedrai con i tuoi occhi.»
Elimina la distanza tra di noi, spostando il suo viso nell'incavo del mio collo.
Chiudo gli occhi, desiderosa solo di scomparire.
«Massimo, non puoi farmi questo...»
«Perché, mai?»
«Perché, non è il momento giusto...» Cerco di spostarmi, ma all'istante mi afferra i capelli, bloccandomi con la sua presa.
«Non muoverti.»
Bacia la pelle del mio collo, lasciandomi dei baci caldi e intensi.
Poi si allontana, avvicinandosi al mio viso:
«Al momento, dovrò accontentarmi.» Mi bacia la guancia, per poi liberarmi dalla sua presa.
Sospiro pesantemente.
È così dura dover fingere con lui. Fingere di aver accettato una nuova vita, di sentirmi trasportata, dover sopportare il suo continuo contatto fisico. È estremamente difficile dover indossare una maschera tutto il tempo e essere la persona che non sono. Sento che potrei cedere da un momento all'altro, ma non posso, perché più di qualunque altra cosa, voglio che il mio Giulio sappia tutta la verità.
«C'è qualcosa che non va'?» Domanda, vedendomi pensierosa.
«No, nulla. Pensavo, quando vedrai il dottore? Non vedo l'ora di potermi alzare da questo letto.»
«Presto. Anche se averti qui, per me, è rassicurante.»
«Per me, invece, è frustrante. Non mi sentirò mai libera rimanendo inchiodata su questo letto. Sei soltanto un egoista a pensarla così.»
«L'ultima cosa che voglio è farti sentire così. Sta tranquilla, a breve potrai tornare tra i corridoi di questo palazzo.»
«Massimo, devo dirti una cosa, ma so che forse non mi crederai...»
«Tu, intanto, dimmela. Lascia valutare me.»
«Vuoi sempre che ti dimostri il desiderio fisico che ho per te, ma devi sapere che quando mi tratti in questo modo, così protettivo, dolce e comprensivo, già mi porti a legarmi a te...»
«Il mio comportamento è un riflesso del tuo, posso essere tutto, come niente. Mi trasformo quando vedo che potresti allontanarti da me.»
Lentamente, mi avvicino al suo viso.
«Scusami, ci saremmo potuti risparmiare tante cose.»
«Non è importante il percorso, ma il risultato finale, e il mio, sei tu. Ciò che conta è che tu sia accanto a me.»
Mi avvicino di più a lui, sfiorando le sue labbra.
«Per una volta, di mia volontà, voglio baciarti.» Gli sussurro.
«Fallo...»
Non me lo lascio ripetere: lo bacio.
Lui ricambia, come se non aspettasse altro, unendosi con me in un bacio morbido e intenso.
Mi accarezza la testa, stringendomi a lui. Continuiamo, fin quando per mancanza di ossigeno, siamo costretti a staccarci.
«Mi stai portando in paradiso, per poi scaraventarmi improvvisamente all'inferno?» Domanda, sulle mie labbra.
«Nessun paradiso e nessun inferno, siamo solo noi.»Angolo autrice
Buonasera a tutti, come state? ❤️
Sono tanto curiosa di sapere la vostra sul comportamento di Clara.
Siete pro o contro, e perché?
Al suo posto, cosa avreste fatto per riconquistare la fiducia del principe? Avreste scelto un'altra strada?
Le critiche sono ben accette, a presto! 😘
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Le Catene dell'Amore
Literatura FemininaIn un mondo di corte reale, costruita su apparenze, felicità fittizie e beni materiali: Massimo, principe di generazioni Clara, appartenente a un'illustre famiglia nobile Giulio, brigante figlio di brigante; Si ritroveranno da perfetti sconosciuti...