Capitolo 9

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Clara

Qualche settimana dopo

Flashback:

«Perdonami per quello che sto facendo, ma è l'unico modo che ho per poterti avere senza farti soffrire...»
Si mette sopra al mio corpo, divaricandomi le gambe.
«Spero che tu possa perdonarmi, non volevo costringerti facendoti del male. Sei così bella, amore mio...» Mi scopre il petto, toccandomi i seni.
«Sei cosi bella, perché dovresti sprecarti amando quell'uomo, non riesco a concepirlo.»
Tocco la mia parte intima.
«Quanto ti desidero, non posso più aspettare...»
Spinge dentro di me.
«Non posso ancora credere che sei finalmente mia...»
«Massimo, perché...perché mi stai facendo questo...»
«Mi hai uccisa.»

Fine flashback.

Apro gli occhi e asciugo le lacrime che scendono amare sul mio viso.
Non è facile riuscire a metabolizzare, e sopratutto, ad accettare tutto questo.
Mi sento priva di ogni senso, priva di ogni libertà: mi sento prigioniera di me stessa.
Non riesco a cancellare quello che mi ha fatto, non riesco a dimenticarlo, lo sento costantemente addosso, è una tortura insostenibile. Ne è valsa davvero la pena arrivare al punto di soffrire così tanto? Chi conosce i miei sacrifici? Chi sa realmente cosa c'è dentro di me? Nessuno, solamente io.
Io, sono l'unica amica di me stessa.
Ho bisogno di uscire. Preparo le mie cose e esco fuori dal palazzo, dirigendomi verso i cavalli.
«Buon pomeriggio, Principessa.» Mi dice lo stalliere, vedendomi entrare.
«Buon pomeriggio. Prendimi un cavallo, devo uscire.»
«Subito, Principessa. Dove è diretta?»
«Vuoi saperlo tu, o devi riferirlo al tuo padrone?» Chiedo velenosa.
«Mi scusi, ma se il principe dovesse chiedermi qualcosa...»
Lo interrompo all'istante:
«Digli che sono andata a fare una passeggiata, a breve sarò di ritorno. Ho bisogno di prendere aria.»
Dopodiché monto sul cavallo e vado via.
Cavalco fino ad arrivare alle cascate di Monte Gelato.
Scendo da cavallo, posandolo a pochi metri dalla mia posizione.
Mi avvicino alla cascata, beandomi della freschezza dell'acqua. Bagno il viso come se volessi rinascere, come se fosse un modo per sanare tutte le mie ferite. Respiro l'aria pulita, respiro la mia libertà, mi sento più leggera, quasi sollevata.
«Clara...»
Improvvisamente sento chiamarmi da una voce che riconoscerai tra mille. Dio mio, sto sognando?
È questo posto, questa sensazione di pace, che mi sta portando ad avere delle illusioni, o è davvero lui?
«Clara, cosa fai qui, da sola?»
No, non sto sognando. È proprio lui: Giulio.
Mi giro all'istante verso la sua direzione. Resto a guardarlo per svariati secondi. È sul suo cavallo.
«Sono venuta per rilassarmi un po'. Avevo bisogno di un po' di pace...» Gli rispondo, senza distogliere lo sguardo da lui.
Scende da cavallo, avvicinandosi lentamente verso di me.
«Sicura di stare bene?»
«Si, avevo bisogno solo di stare tranquilla...»
Devo cercare di controllarmi. Se Massimo venisse a sapere di questo incontro, non voglio nemmeno pensare a cosa potrebbe dire o farmi.
«Come mai? C'è qualcosa che non va?» Chiede ancora, a pochi passi da me.
«Nono, sono solo un po' stanca, la vita al palazzo è abbastanza frenetica, ho molti impegni.»
«Immagino che non ti lascino un secondo di pace.»
«Già, ma non posso lamentarmi, infondo l'ho scelto io...»
Sono costretta a mordermi la lingua per non dirgli tutta la verità, per non dirgli quello che sto cercando di superare, e sopratutto, quello che ho subito.
«Io, ci tenevo a scusarmi con te...» Si avvicina, a pochi passi dal mio viso.
«Per cosa?» Chiedo confusa, mentre il mio cuore perde un battito.
«Sono stato duro con te l'ultima volta e mi dispiace. Non sono riuscito a chiudere occhio ripensando a ciò che ti ho detto. Perdonami...»
«Non hai motivo di scusarti, io non devo perdonarti nulla...»
«Sì, invece. Ti ho detto quelle cose in preda alla rabbia e alla delusione, ma ho capito che non posso fare altro che accettare la situazione. Non posso avvelenarmi portandoti rancore a vita, e anche se non concepisco la tua scelta di vita, voglio lasciarmi in buoni rapporti con te, desidero avere un bel ricordo di ciò che siamo stati.»
«Non devi spiegarmi nulla, tu non hai nessuna colpa. Sono stata io a scegliere una strada diversa da quella che ti avevo promesso.» Stringo i pugni, mentre sento le mie gambe tremare.
«Perché mi hai mentito? Perché mi hai illuso facendomi credere che saresti scappata con me? Sapevi della mia posizione, e nonostante ciò, mi hai portato a rischiare ugualmente. Perché hai deciso di ingannarmi se non avevi intenzione di confondere il tuo ceto sociale con me?»
«Giulio, io non ti ho mai mentito, pensavo veramente di poter scappare con te...»
Dopo le mie parole elimina le distanze tra di noi, prendendo il mio viso tra le mani.
Sento di poter morire adesso, tra i suoi occhi, e il calore delle sue mani.
«Se è cosi, allora perché ti sei tirata indietro?»
Lo guardo intensamente, beandomi di questo momento.
Quando mi ricapiterà di poterlo avere così vicino? Di potermi emozionare così tanto da sentire il cuore scoppiarmi al solo contatto con la sua pelle?
Lui ricambia il mio sguardo, accarezzandomi il viso, cercando, anche se in maniera confusa, di vedere oltre i miei occhi.
«Giulio, credimi, io non volevo che andasse così...» Cerco di dirgli, ma improvvisamente mi blocco.
«Clara, che ti succede?!»
«Giulio...» Dico debolmente, per poi sentirmi mancare le forze.
Mi abbandono totalmente a lui e di colpo: il buio, il vuoto totale.



**Angolo autrice**

Che dire: un primo riavvicinamento, ma con mancato chiarimento.

Clara, sarà svenuta a causa della forte emozione, o c'è qualcos'altro?
Lo scopriremo presto! 🍀❤️

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