Capitolo 13

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Clara

Sono in camera. Dovrei prepararmi per l'evento organizzato per annunciare la gravidanza, ma in realtà il mio unico pensiero è quello di poter dare delle notizie a Giulio.
Apro il cassetto e riprendo la lettera che avevo iniziato a scrivergli. La rileggo, con l'intenzione di completarla.

"Caro Giulio, amore mio...
Se sono arrivata a scriverti questa lettera è perché voglio che tu sappia che la verità. È passato del tempo dal mio matrimonio con il principe, ma voglio che tu sappia che la notizia che sto per darti non è frutto di nessun amore e di nessun matrimonio felice.
Amore mio, non amo e non ho mai amato Massimo, e se ho preso la decisione di sposarlo è stato solo per poterti salvare la vita, perché sono stata minacciata proprio da lui, se non l'avessi sposato ti avrebbe ucciso e io non avrei mai potuto sopportarlo, perché  non potevo accettare di perderti per un mio sbaglio.
Giulio, io sono incinta, aspetto un bambino da Massimo, ma voglio che tu sappia che questo bambino..."

Devo concluderla. Voglio che lui sappia la verità, perché non posso continuare a vivere sapendo che lui adesso ha un'idea sbagliata di me, e che continuerà ad averla se non faccio qualcosa.

"Giulio, io sono incinta, aspetto un bambino da Massimo, ma voglio che tu sappia che questo bambino non è frutto di un amore ricambiato, né tanto meno sano, ma purtroppo esiste, anche se contro la mia volontà. Credimi, quanto avrei voluto che fosse tuo, nostro...
Se puoi, perdonami, ma sappi che tutto quello che ho fatto e che farò, l'ho fatto soltanto per te, affinché tu vivessi.
Per sempre tua,
Clara."

«Clara.» Dice Massimo, entrando improvvisamente.
«Massimo...» Sobbalzo dalla paura, facendo cadere la lettera a terra.
«Cosa stai facendo?»
«Niente...» Mi alzo di scatto, cercando di prendere la lettera.
La afferro velocemente, nascondendola dietro la mia schiena.
«Cosa stai nascondendo?» Chiede, avvicinandosi a me.
«Non è niente.»
«Fammi vedere.»
«Non è niente di importante.» Stropiccio la lettera.
«Non farmelo ripetere.»
Nego con la testa, indietreggiando.
«Bene, lo vedrò da solo allora!» Si avvicina a me nervosamente, strappandomela dalle mani.
La legge.
«Massimo...»
Si ferma qualche secondo.
«Massimo, lascia che ti spieghi...»
«Cosa vuoi spiegare?» Chiede all'istante.
«Ti prego...»
«Cosa diamine vuoi spiegarmi?!» Urla, schiaffeggiandomi violentemente:
«Cos'è questa lettera?!»
Non gli rispondo.
«Cosa avevi intenzioni di fare?!»
Continuo a non rispondergli.
«Non mi rispondi?!» Chiede nervosamente, conservando la lettera:
«Non hai la minima idea di cosa hai scatenato con questo gesto!» Dice, per poi andare verso la porta:
«Ricomponiti!»

Festa

Mi sento sola, debole e sofferente. Non ho nessuno che mi ascolti, che mi capisca e che comprenda ciò che ho dentro.

Anche se dentro sto morendo faccio il mio dovere; sorrido agli invitati, li ringrazio per i sinceri auguri, e fingo felicità e serenità.

Dopo la festa

Dopo aver ostentato una felicità che non esiste davanti a tutti i presenti rientro in camera piangendo. Mi guardo allo specchio mentre le lacrime bagnano il mio viso.
«Ti odio!» Urlo, per poi iniziare a gettare le cose dalla scrivania.
«Principessa, cosa succede?!» Chiede Marietta preoccupata, precipitandosi in camera.
«Lasciami sola!» Le ordino nervosamente.
«Ditemi se posso fare qualcosa per voi...»
«Non puoi fare niente per lei, Marietta.» Dice Massimo entrando improvvisamente in camera:
«Raccogli le cose che ha lanciato e lasciaci soli, per favore.»
Respiro nervosamente stringendo i polsi dalla rabbia. Vorrei poter fare qualsiasi cosa pur di non sentire più tutto questo dolore.
Marietta esegue gli ordini uscendo subito dopo dalla camera.
Lui si avvicina alla porta chiudendola a chiave:
«Cosa pensi di ottenere con il tuo comportamento? Cosa stai cercando di fare?»
«Niente!»
«Niente?» Chiede sarcasticamente, per poi avvicinarsi a me:
«Non sai come sfogare la tua rabbia e cerchi consolazione rompendo gli oggetti?»
Cerco di mantenere la calma facendo dei lunghi respiri.
Si posiziona dietro di me:
«Pensavi davvero che non ti avrei scoperto?»
«Non voglio ascoltarti!»
«Calmati, tutto questo stress farà male al bambino.»
«Non lo voglio questo bambino. Non ci sarà nessun bambino!»
All'istante mi afferra i capelli:
«Non ti conviene giocare con me. Mi conosci, sai che la mia pazienza ha un limite.»
«Non sto giocando, io non voglio questo bambino con te!»
Stringe la presa sui miei capelli:
«Dopo quello che hai fatto non hai il diritto di decidere nulla!»
«Mi stai facendo male...»
«Non dimenticare che ho ancora la tua lettera, quindi se non hai intenzione di vivere il resto della tua gravidanza in prigione, penso che ti convenga accettare questo bambino.»
«Cosa significa?»
«Significa che ho le prove del tuo presunto tradimento, posso farti restare in galera finché lo desidero.»
«Non puoi farmi questo.»
«Invece, posso. Posso fare tutto quello che voglio, e sai perché?» Chiede avvicinandosi al mio orecchio, sussurrandomi:
«Perché tu mi rendi le cose troppo facili.»
«Lasciami!» Cerco di allontanarlo da me.
«Interpreti così bene la moglie perfetta in pubblico...» Afferma, continuando: «Non capisco perché ti riesce così difficile anche in privato.»
«Perché sei una persona ripugnante!»
«Risposta sbagliata! Una moglie perfetta lo è sempre, soprattutto in privato.»
«Una moglie perfetta non dovrebbe subire continui abusi e minacce dal proprio marito!»
«Le tue azioni non mi lasciano altra scelta.» Mi gira verso di lui, senza abbandonare la presa sui miei capelli:
«Avremo questo bambino, che ti piaccia o no!» Dice severo, accarezzandomi il viso.
Inconsciamente tremo dalla paura che possa farmi del male.
«Mi aspetto che tu d'ora in poi non faccia più sbagli.»
«Altrimenti, cosa farai oltre ad accusarmi di adulterio? Continuerai a farmi del male usando la tua forza su di me?»
Dopo le mie parole si avvicina al mio corpo, a pochi centimetri dal mio viso, mantenendo salda la presa sui miei capelli:
«Quando vengo mancato di rispetto non riesco a misurare la mia violenza. Posso fare di peggio, quindi non mettermi più alla prova.»
«Lasciami...» Lo supplico.
«Riguardo alla lettera non ti chiederò nulla, ma in cambio non voglio più vederti escogitare azioni alle mie spalle...»
Si avvicina alle mie labbra:
«Spero di essere stato chiaro.» Conclude, con l'intento di baciarmi.
Scosto il viso con forza, evitando il contatto con lui.
«A quanto sembra, ancora no...» Rinforza la presa sui miei capelli portandomi a guardarlo:
«Non devi mancarmi di rispetto, né mettermi alla prova, altrimenti non sarò più cosi magnanimo, ti farò pentire di ogni tuo rifiuto. Sono stato più chiaro, adesso?!»
Lo guardo disgustata senza proferire parola.
«Non puoi rifiutarmi.» Dice deciso, per poi appropriarsi delle mie labbra:
«Tu sei soltanto mia!» Sussurra sulle mie labbra, per poi baciarmi intensamente.


Angolo autrice

Massimo è deciso a tutti i costi ad avere questo bambino, e arriva a minacciare Clara anche sulla sua vita pur di non perderlo. Ma, lei si arrenderà dando alla luce il loro bambino, o farà di tutto per non rimanere legata a lui?
E Giulio, saprà prima o poi la verità sul loro matrimonio?

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