Angolo Ice:
Per una lettura più immersiva di questo capitolo vi consiglio di leggerlo con questa canzone in sottofondo. E come sempre ringraziamo _t_touya_ per la traduzione della canzone.
Buona lettura
«Mio re, per favore.» ansimava il pittore mentre Katsuki faceva scivolare le mani sotto la sua camicia sporca di colore.
«Taci e fammi fare.» sospirò il re sollevando l'indumento in modo da lasciare l'addome del ragazzo sotto di lui esposto, ne percepiva il calore, ne bramava la delicatezza.
Voleva sprofondare in quel mare di bramosia che il pittore gli aveva sempre scatenato.
Erano passati tre anni da quando il principe Katsuki era stato nominato re del suo regno, al posto del padre stanco, con il conseguente titolo era stato costretto ad un matrimonio politico che lo aveva portato ad essere ancora più arcigno di quanto già non fosse prima e questa sua brutalità la riversava ogni volta che poteva sul giovane Izuku che accettava ogni attenzione che il suo re gli riversava.
Il pittore si lasciò spogliare di ogni indumento mentre l'uomo sopra di lui ne baciava la pelle nivea e morbida, i segni infuocati della sua lingua si manifestarono immediatamente su di lui, insieme ai morsi che vi lasciava in preda all'eccitazione.
Le mani del verdino andarono immediatamente a coprire il suo volto, con l'intento di mascherare l'imbarazzo che stava provando a ricevere quelle attenzioni.
Non importava quante volte il re lo avesse toccato, non riusciva a uscire dal suo stato di umile pittore di corte.
«Sei mio, solo mio.» sussurrava Katsuki togliendo le mani da davanti il volto del minore, osservandone gli occhi lucidi di emozione, le gote rosee e la bocca socchiusa e umida.
«Sì, mio re...sono suo.» gemette prima di avvicinarsi a sua volta al biondo per baciare quelle labbra che non avevano mai perso la linea dritta ed annoiata che utilizzava sempre per posare per lui.
Il bacio era umido e violento, come a placare quel bisogno ossessivo che i due provavano verso l'altro, come a dimostrare il dominio che volevano avere nei confronti della propria ossessione.
Izuku circondò il collo del re con le sue braccia facendo scontrare i loro petti.
Era un amore violento il loro, fatto di fugaci momenti in cui la forza prendeva il sopravvento sulla loro vita.
Le mani di Katsuki si spostarono dall'accarezzare i fianchi del verdino per portarli verso la gola e stringerla facendo rimanere senza fiato l'altro che rise per quella stretta.
«Sei mio?» ne sei sicuro?» domandò il re stringendo un po' di più.
«Sì mio re.»
«Dimostralo.» ordinò il biondo lasciando la presa e guardandolo con occhi carichi di attesa.
Non era mai stato un rapporto sano il loro, già dal primo momento in cui si erano guardati quasi quindi anni prima e non lo sarebbe mai stato.
Izuku fece sedere il re con l'intenzione di dargli tutto ciò che gli aveva chiesto, per poi spogliarsi completamente rimanendo nudo davanti a lui.
«Sono suo.» e nel dirlo si mise a cavalcioni sopra il biondi, le braccia a sfiorare il corpo di colui che aveva sempre bramato ossessivamente.
Le mani corsero alla cintola del maggiore su cui vi erano appesi il pugnale e la spada che usava sempre durante le sedute per il pittore.
Con una mossa veloce, il verdino estrasse il pugnale dal fodero e se lo passò lungo lo sterno facendosi un leggero graffio con la lama affilata.
«Sono tuo e lo è anche questo.» il pugnale penetrò nella carne rompendo lo sterno facendo sgorgare un denso fiotto di sangue, «Lo è anche il mio cuore.»
Izuku non urlò mentre cercava di aprirsi il petto per dare il proprio cuore alla persona che amava con tutto sé stesso.
I movimenti erano affrettati per via della debolezza che sentiva pervaderlo istante dopo istante, la pazzia aveva preso posto in lui.
Katsuki non riuscì a muoversi mentre fissava colui che aveva amato più di sé stesso uccidersi per donargli quella parte di lui che credeva di dovergli come pegno d'amore.
Non riuscì a muoversi fino a quando non lo vide immobile, ancora tra le sue braccia con il sorriso folle a solcargli le labbra il sangue a macchiare qualunque cosa li circondasse.
Solo in quel momento si ridestò dalla paralisi e prese il pugnale dalle mani del suo amante e lo fissò inorridito.
«Che tu sia maledetto pittore bastardo. Mi hai portato via il cuore.» disse spingendo a terra il copro del verdino per poi sovrastarlo con il suo prima di affondare il pugnale fino all'elsa nel petto esattamente nel cuore, «Che tu sia maledetto in questa e nella prossima vita. Non vivrai più senza di me e mi amerai fino a quando non ti avrò trovato e fatto ciò che tu mi hai fatto a me.» le lacrime scorrevano lungo le sue guance lavandone via il sangue che le macchiava, «Maledetto ti troverò e ti maledirò fino alla pazzia.»
E con quelle parole cadde sopra il corpo di Izuku, morendo insieme al suo amore.
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Artist's obsession
FanfictionIzuku ha visto quel quadro da piccolo e da quel giorno non riesce più a scordarsi della bellezza di quel volto che ha cominciato a tormentare i suoi sogni. Bakudeku au.