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Il principe Bakugou stava di nuovo posando davanti a quel ragazzo che da tanto ormai aveva preso posto fisso nella sua mente, cercando di sembrare il più annoiato possibile, lanciava delle occhiate alle sue mani che accarezzavano con il pennello la tela rigida in cui il ritratto prendeva sempre più forma.

Sussultava quando vedeva il labbro del pittore venir morso, o la lingua che umettava quelle labbra che di solito tiravano in uno splendido sorriso.

Non capiva assolutamente cosa lo affascinasse tanto di quel ragazzo, cosa lo spingesse a chiamarlo così spesso, dopotutto era solo un pittore, nonostante le sue nobili origini.

Perché voleva che i suoi occhi lo fissassero e che quelle mani lo ritraessero come qualcosa di eccezionale?

«Mi piace così tanto ritrarla mio principe, non vorrei mai fermarmi.» disse di punto in piango Izuku interrompendo il pennello di scatto e alzando lo sguardo per incrociare quello del biondo che lo stava fissando di nascosto.

«Tsk, sai che me ne frega.» rispose stizzito Katsuki tornando a fissare il muro come gli era stato chiesto.

«Oh, io credo che invece le importi se io la dipingo o meno.» continuò depositando il pennello nella ciotola in cui vi era versato il diluente per i colori, «Posso sembrare ingenuo e ignorante, ma invece io le cose le capisco bene.»

Il principe sbuffò tornando a concentrarsi sul verdino che si stava pulendo le mani in un panno che aveva appuntato alla cintola dei pantaloni. Il colore dalle dita non scomparve del tutto, rimanendo tra le piccolo pieghe, indelebile dopo tutte le ore che aveva passato a dipingere.

«Lo so che mi chiama qui perché anche lei sa che sono l'unico che può ritrarre la sua magnificenza. Sa perfettamente che sono l'unico in grado di tirare fuori il meglio di lei e metterlo su tela.» e si avvicinò al biondo che si era rilassato e messo comodo su quella poltrona dove stava posando con postura rigida, la spada che aveva tenuto in pugno fino a quel momento venne depositata al suo fianco.

«Sei parecchio arrogante per essere un pittore sconosciuto a tutti.» disse il principe con un sorriso beffardo.

«Sarò anche sconosciuto, ma non per via del mio scarso talento, anzi.» e arrivò davanti all'altro inginocchiandosi davanti a lui, «Nessuno mi contatta come pittore perché tutto ciò che dipingo è lei mio principe.»

La mano di Katsuki si mosse come spinta da una forza sovrumana andando a posarsi tra i capelli setosi e verdi del ragazzo a terra.

«Dalle tue parole potrei pensare che tu sia ossessionato da me.» disse il principe afferrando i capelli e costringendo il pittore a sollevare lo sguardo.

«Sì mio principe, a lei va la mia intera vita e la mia arte. Per lei e nessun altro.» rispose Izuku le guance arrossare, il cuore che batteva furioso nel petto per le attenzione che il principe gli stava riservando.

«Bene, perché da oggi tu starai a palazzo e tutti i giorni mi dipingerai, mi guarderai, mi ritrarrai, fino a quando la tua ossessione per me non sarà terminata.»

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