Izuku si era messo a tracciare qualche linea approssimativa sul quaderno che aveva adagiato al cavalletto nel mentre che aspettavano Aizawa sensei per le lezioni individuali di quel giorno.
Ben presto le linee si erano messe a formare un volto.
Quel maledettissimo volto con i suoi occhi dall'aria annoiata che lo tormentavano.
Gli faceva male al cuore ritrarre solo e soltanto quel ragazzo che neppure conosceva, come se una maledizione gli si fosse attaccata addosso. Avrebbe tanto voluto mettersi su una panchina nel parco dell'accademia e ritrarre quello che gli stava difronte, ma tutto quello che riusciva a fare era disegnare quegli occhi e quella bocca.
Li conosceva così bene che avrebbe potuto fare quel ritratto anche ad occhi chiusi.
Quando si rese conto che le linee alla fine erano diventate un ritratto dei più fedeli che aveva fatto di quel volto, lo strano impulso di prendere il quaderno e staccarne il disegno per gettarlo via, lo sopraffece, tanto che lo stava per fare, quando una mano si posò sulla sua spalla.
Il sensei era alle sue spalle e stava fissando il disegno con occhi colmi di meraviglia.
«Cosa stai ritraendo?» chiese Aizawa afferrando il quaderno ed esaminando l'accuratezza del lavoro di Izuku.
«Nulla di che.» rispose il verdino che non sapeva se allungare la mano per riprendersi il quaderno o starsene fermo per lasciare al sensei libero accesso alla sua ossessione.
Una mano si protese come a chiederlo indietro, ma venne ignorato dal corvino che si portò l'albo con sé cominciando a sfogliarlo per osservare tutti i ritratti dello stesso soggetto da varie angolazioni.
«Interessante.» bisbigliava di tanto in tanto Aizawa osservando come il ragazzo fosse riuscito a carpire ogni dettaglio di quel volto, degli studi dettagliati degli occhi che molte volte erano colorati di rosso e di quelle labbra che non cambiavano mai espressività.
Izuku ignorò le occhiate degli altri compagni di classe che avevano cominciato a bisbigliare per la reazione del sensei, persona solitamente calma che non si interessava mai a nulla.
«Sensei, la prego.» disse il verdino alzandosi e dirigendosi verso il maggiore che aveva cominciato a lanciare degli sguardi al ragazzo ogni volta che sfogliava una nuova pagina.
«Perché c'è solo un unico soggetto? Non hai altri interessi a parte questo?» chiese chiudendo il quaderno, ma non riconsegnandolo al proprietario.
«Così.» rispose lui con un'alzata di spalle.
«Hai mai pensato di fare altro oltre alla pittura?» gli chiese di punto in bianco ignorando di nuovo la mano protesa di Izuku che spalancò gli occhi a quella domanda insolita.
«No, mai.» disse esasperato.
«Voglio che provi a cimentarti con la scultura da adesso in poi. Voglio vedere cosa ne uscirebbe.» sentenziò e solo allora riconsegnò il quaderno al minore che corse al suo posto, sotto gli occhi stupiti della classe.
Izuku non aveva veramente voglia di sottoporsi ad altre lezioni, già quelle che stava frequentando lo sfinivano, ma non poteva rifiutarsi. Non dopo l'insistenza del sensei e del preside che a quanto pareva era stato informato dal corvino di quella nuova decisione.
A volte si chiedeva del perché stesse ancora frequentando una scuola di arte.
Sapeva di essere bravo, lo era sempre stato, fin da piccolo, ma da quando era entrato all'accademia, non aveva imparato nulla che non sapesse già.
Pensava che forse una vita in cui non avesse iniziato a dipingere sarebbe stata più tranquilla, magari avrebbe avuto una ragazza o un ragazzo, degli amici, qualcuno con cui passare il suo tempo, non solo i fogli su cui ritraeva l'unica persona che era certo di amare, ma che non esisteva neppure.
Un impeto di rabbia lo sopraffece tanto forte che si ritrovò a scaraventare via il tavolo che aveva posto in un angolo della sua stanza in dormitorio.
Avrebbe voluto lanciare via tutto, compresa quell'ossessione così distruttiva che lo stava facendo ammattire.

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Artist's obsession
Fiksi PenggemarIzuku ha visto quel quadro da piccolo e da quel giorno non riesce più a scordarsi della bellezza di quel volto che ha cominciato a tormentare i suoi sogni. Bakudeku au.