Capitolo 13

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-wow- sussurrò Dennis quando lui e Roman entrarono nella sala principale del palazzo che ospitava l'asta di beneficenza che si sarebbe tenuta subito dopo la cena.

-e questa è pure piccola come sala- gli disse Roman ringraziando che i suoi genitori e Enrik fossero scomparsi a parlare probabilmente con tutti gli altri uomini facoltosi li presenti.

-certo prendimi in giro- borbottò Dennis alzando gli occhi al cielo per quelle parole. Lui non era mai stato in un posto del genere e Roman lo sapeva quindi che senso aveva infierire in quel modo?

-stavo solamente dicendo che ce ne sono altre molto più grandi. Tipo quella di casa mia con la collezione romana dei miei genitori-

-i tuoi sono patiti di arte romana a quanto ho capito-

-sono patiti di archeologia è diverso. Entrambi hanno sempre amato pezzi antichi e quando hanno scoperto che potevano finanziare con i loro soldi alcuni scavi per avere legalmente alcuni pezzi ritrovati non ci hanno pensato due volte. Sono serio quando dico che la mia casa sembra un museo-

-vorrei vederla per accertarmi della veridicità delle tue parole- continuò Dennis guardandosi intorno estasiato da tutte quei bellissimi pezzi antichi.

-io dico sempre la verità. Comunque devi ancora rispondermi-

-a cosa?-

-a come mai Gi ti ha detto che guido le moto- sussurrò Roman e Dennis sospirò.

-perché la mia camera è piena di poster di moto- rivelò allora il castano incrociando le braccia al petto -e avendolo notato ha pensato bene di riferirmi della tua Ducati-

-sei appassionato di moto?- domandò sorpreso Roman e Dennis annuì -potremmo fare una gara allora, vedere chi è più veloce- propose il biondo e Dennis lo guardò male.

-con quale moto dovrei gareggiare se non ne ho mai avuta una? E poi io non ho la patente- sussurrò ancora più a bassa voce Dennis mordendosi il labbro inferiore.

-perché?-

-e me lo chiedi?- domandò sorpreso Dennis -non ho i soldi per comprarmi una macchina usata figurati una moto sportiva e la patente costa un botto- spiegò velocemente il castano e Roman si diede dello stupido da solo per aver fatto quella domanda. Si era dimenticato per un momento che l'altro non aveva la loro stessa disponibilità economica e che quindi non aveva avuto le loro stesse possibilità.

-che altro ti ha detto quel bastardo di me?-

-che tratti la tua moto come se fosse tua figlia- ridacchiò Dennis felice in parte di quel cambio di argomento. Non voleva soffermarsi troppo sulla questione soldi.

-ehi è delicata! E ci sono affezionato- rispose piccato Roman -senti...Gi ha la patente quindi forse è meglio che...-

-io prenda lezioni da te anche se questo significherebbe infrangere il codice della strada?- Dennis sospirò -me lo ha detto anche Gideon- sussurrò il nome dell'altro castano -e mi ha anche detto che non lo starei infrangendo veramente perché avrei la sua patente con me ma...non lo so, non mi sento sicuro-

-ti porto in una strada di campagna isolata e ti faccio lezioni io. È meglio che tu sappia come guidare per qualunque evenienza credimi- continuò Roman e Dennis non poté far altro che annuire.

-mi...mi farai salire anche sulla tua moto?-

-oh quello scordatelo, la puoi vedere solo da lontano- ringhiò Roman e Dennis rise di gusto mentre al biondo iniziava a venire in testa una mezza idea però prima di metterla in pratica doveva accertarsi di potersi fidare completamente di Dennis.

-sono preoccupato per lui- sussurrò dopo un po' Dennis non utilizzando il nome di Gideon solo e soltanto perché un uomo gli era passato accanto e da come li aveva salutati con un cenno del capo aveva capito che li conosceva.

-perché?-

-oggi doveva incontrarsi con la mia migliore amica- continuò Dennis torturandosi le mani -e Nina è un peperino-

-se la sarà cavata egregiamente e poi puoi sempre chiamarlo per chiedergli cos'è successo no?-

-al momento non posso visto che è orario di lavoro- sussurrò il castano guardando l'orario sul suo cellulare e sospirando. Aveva davvero paura di quello che poteva aver detto Nina a Gideon credendolo lui.

-allora ci parlerai domani mattina e mi riferirai tutto quello che ti dice-

-perché dovrei farlo? Parlaci tu con il tuo migliore amico- borbottò Dennis riprendendo a camminare per osservare altri pezzi presenti a quell'asta solo per studiarli bene, di certo non era li per comprarli visto che non aveva minimamente i soldi per poterlo fare.

-perché forse qualcuno non ha voluto che io avessi il suo numero- fece notare Roman -per questo chiedo a te di sapere come se la sta cavando- Roman mise le mani nelle tasche dei suoi pantaloni e continuò a seguire il castano senza però prestare molta attenzione alle teche visto che a lui quegli oggetti non interessavano minimamente diversamente dai suoi genitori che da quanto aveva capito volevano letteralmente svaligiare quel posto.

-non voglio dare il mio numero a troppe persone e poi qualcuno potrebbe insospettirsi troppo. Ti riferirò quello che mi dirà ma poi troveremo un modo per far si che possiate parlare voi due da soli- concluse quel discorso Dennis fermandosi ad osservare attentamente un vaso.

-quella è la Dressel 20 che vogliono i miei- disse Roman indicando la targhetta presente sotto il vaso e Dennis osservò meglio l'oggetto che aveva difronte sperando in parte che i genitori di Roman riuscissero a penderlo senza dover spendere una fortuna. Certo quello era pur sempre un evento di beneficenza ma secondo Dennis quel vaso, anche in parte scheggiato, non valeva l'intero patrimonio della famiglia di Roman.

-signori- l'attenzione di tutti i presenti fu attirata da uno dei camerieri che fino a poco prima passava insieme ad altri tra la gente con bicchieri di champagne su vassoi circolari d'argento -la cena sta per essere servita vi preghiamo di accomodarvi nella sala-

-tranquillo- sussurrò Roman a Dennis -fa finta di essere a una normalissima cena solo con molta più gente del previsto-


L'altra mia metàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora