-mamma sto andando a lavoro e mangio li- urlò Dennis passando davanti la piccola cucina nella quale era certo ci fosse la madre e infatti non dovette aspettare più di due secondi prima di vedere la figura minuta e castana della madre sbucare fuori dalla porta della cucina con le braccia incrociate al petto.
-basta che mangi seriamente- gli disse Merida osservando il figlio quasi preoccupata visto che Dennis molto spesso aveva la brillante idea di dirle di mangiare a lavoro quando invece non lo faceva seriamente rimando a digiuno.
-certo che lo faccio mamma!- borbottò il riccio alzando gli occhi al cielo.
-e non farti mettere nemmeno cibo con le fragole altrimenti me la vengo a prendere con il tuo datore di lavoro- continuò la donna.
-sono andato in shock anafilattico solo perché i miei colleghi mi hanno messo davanti un cornetto con marmellata di fragole credendo che io fossi schizzinoso e non che fossi realmente allergico. Non succederà più perché adesso sanno che le fragole mi fanno veramente male- alzò gli occhi al cielo Dennis mentre diceva quelle parole. la madre aveva ovviamente ragione a preoccuparsi per lui ma le aveva già spiegato un'altra volta perché si era sentito male e di certo lui non avrebbe mai mangiato delle fragole volontariamente.
-sarà meglio per te e per i tuoi colleghi- concluse la donna avvicinandosi al figlio per lasciargli poi un bacio sulla guancia -buon lavoro tesoro-
-grazie mamma- sussurrò Dennis uscendo definitivamente dalla loro piccola abitazione e iniziando a camminare a passo svelto visto che era uscito leggermente in ritardo da casa e non voleva arrivare in ritardo per il suo turno nella caffetteria. Era però più in ritardo del dovuto, dopo aver controllato l'orario sul suo telefono, e quindi ad un certo punto si mise a correre come un dannato per arrivare perfettamente in tempo. E fu un miracolo che entrò nella caffetteria proprio una manciata di minuti prima dell'inizio del suo turno e non guardò in faccia a nessuno mentre raggiungeva gli armadietti nella parte riservata al personale e dopo aver lasciato la sua tracolla li dentro si incamminò al bancone.
-Dennis non ti ho visto arrivare- brontolò Lucie quando lo vide facendo scoppiare la bolla che aveva creato con la gomma da masticare che teneva sempre in bocca. -non potevi avvisarmi così andavo a casa?-
-sono appena arrivato Lucie- sorrise il castano in direzione dell'altra che alzò gli occhi al cielo probabilmente poco convinta delle sue parole.
-porta al tavolo otto quel vassoio quando arriva anche il cappuccino con il cioccolato e ginseng- spiegò lei indicando il vassoio sul quale erano presenti diversi dolci e quello che era un frappè al mango probabilmente visto il colore giallo dello stesso.
-ve bene- annuì il castano e l'altra gli diede le spalle andando verso gli armadietti per potersi cambiare visto che era finito il suo turno. Dennis sospirò e si guardò intorno in cerca di qualche cliente da servire, quando era entrano non aveva dato un'occhiata al locale visto che era andato dritto verso il retro per potersi cambiare. Oltre al tavolo otto, che era l'unico ancora senza cibo e che avrebbe servito di li a poco, nessuno sembrava aver bisogno di lui e approfittò di quel tempo per potersi riprendere dalla corsa che aveva fatto.
-Dennis è pronto...dov'è Lucie?- domandò George poggiando l'ultima bevanda sul vassoio e guardandosi intorno.
-è andata a cambiarsi- rispose sinceramente Dennis prendendo il vassoio pronto a servire i clienti del tavolo otto-
-quindi secondo lei sei arrivato tu e può andarsene? È arrivata con venti minuti di ritardo e deve continuare a lavorare anche se tu sei arrivato in tempo- continuò quello che era il proprietario della caffetteria e il castano annuì leggermente alle sue parole prima di dirigersi veramente verso il tavolo.
-ecco le vostre ordinazioni- avvisò iniziando a mettere sul tavolo i vari piattini con i dolci -il frappè?- domandò poi e il biondo alzò la mano facendo si che Dennis potesse lasciare le due bevande ai rispettivi proprietari.
-aspetta un attimo- gli disse proprio il biondo bloccandolo di colpo mentre, dopo essersi messo il vassoio sotto il braccio, Dennis stava tornando al bancone.
-si?- domandò Dennis confuso anche se probabilmente l'altro semplicemente voleva chiedergli di ordinare altro.
-puoi metterti due secondi accanto al mio amico?- continuò e Dennis rimase confuso ma decise di farlo anche perché era certo che prima lo faceva e prima poteva in qualche modo tornare a lavoro -porca puttana ma siete identici!- sbottò il biondo e sempre più confuso Dennis si girò a guardare più attentamente l'altro trovando un paio di occhi azzurri identici ai suoi che lo stavano osservando sorpresi, per non parlare del fatto che in generale l'aspetto dell'altro era identico al suo.
-wow- sussurrò Gideon osservando il cameriere che gli aveva serviti: sembrava come guardarsi allo specchio -siamo davvero simili-
-simil Gi?- Roman scosse la testa -siete letteralmente identici- continuò il biondo osservandoli basito: com'era possibile che fossero così uguali?-
-siamo sosia probabilmente- arrivò alla conclusione Gideon sorridendo all'altro castano -infondo si dice cha abbiamo sette sosia in giro per il mondo-
-può darsi- sussurrò Dennis che era rimasto confuso da quello che era appena successo -scusatemi ma devo tornare a lavoro- continuò il castano e i due amici gli sorrisero e annuirono lasciandolo andare anche perché erano appena entrati alti clienti.
-non ci credo! È la tua copia esatto Gi- continuò Roman continuando ad osservare il castano che si era messo a camminare velocemente tra i tavoli a prendere ordinazioni o anche semplicemente a pulire i tavoli che erano stati usati da altri clienti.
-non me lo aspettavo proprio e se non me lo avessi detto non me ne sarei minimamente accorto detto sinceramente- sussurrò Gideon guardando anche lui per un po' l'altro ragazzo che stava lavorando. Vivevano entrambi nella stessa città ma non si erano mai incontrati e probabilmente non lo avrebbero fatto se Roman non lo avesse portato in quella caffetteria.
-nemmeno io...potresti chiedergli di farti da controfigura visto che siete simili- continuò il biondo mentre si sentiva un genio per aver avuto quell'idea.
-controfigura per cosa?- domandò confuso Gideon bevendo con calma il suo cappuccino avvicinandosi anche con calma il piattino con la fetta di torta alle fragole che aveva ordinato.
-per il servizio fotografico. Siete identici e puoi chiedergli di fare la tua parte-
-non credo accetterà-
-tu provaci! Non saprà mai se vorrà oppure non farti da controfigura se non glielo chiedi e secondo me potrebbe anche accettare- continuò Roman mentre Gideon sospirava pensando che forse il suo migliore amico aveva ragione e una prova poteva anche farla.
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L'altra mia metà
RomanceGideon e Dennis sono uno la copia dell'altro anche se all'apparenza non hanno nulla in comune e non si sono mai nemmeno incontrati fino a quando Gideon e il suo migliore amico non entreranno nella caffetteria nella quale lavora Dennis.