Capitolo 8

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Andare in spiaggia mi piace tantissimo. La sabbia, il sole, l'acqua fredda e salata, persino le urla dei bambini che giocano. Per questo, quando Justin mi propose di andare con lui e i suoi amici, accettai subito. Non tanto per la compagnia - ok, forse un po' anche per quella - ma perché avevo davvero bisogno della spiaggia e di svagarmi un po', una volta tanto.
Ovviamente, la mattina prima di andare ho ricordato una cosa che mi avrebbe costretta sotto l'ombrellone: l'orrendo, fastidioso ciclo mestruale. Che, guarda caso, arrivò proprio in quel fatidico giorno. Cercai di declinare l'invito all'ultimo, ma Justin insisté, dicendo che ormai avevo accettato e non potevo disdire all'ultimo minuto. E così, mi ritrovai di nuovo nella cafonissima Audi leopardata, in viaggio per andare al mare. Yuppi!
«Tranquilla, le tue cose posso tenerle io mentre fai il bagno.» rise, facendomi sbuffare.
«Ti odio. Perché mi hai costretto a venire con te?» piagnucolai, appollaiandomi sul sedile.
«Perché io e Chris dobbiamo sfotterti un po', Chaz e Ryan vogliono conoscerti e anche perché ho invitato Jackie, si sentirebbe un po' fuori posto in un gruppo di soli ragazzi, non credi?»
Rizzai le orecchie. «Jackie? Hai invitato anche lei?» chiesi, allarmata.
Certo, avevamo risolto la questione Troy, ma lei restava comunque la persona più vicina al mio ex ragazzo. E in più sapeva cose che io pensavo su Justin che era meglio non sapere.
«Sì, è simpatica - rispose Justin - Non mi sembri molto contenta all'idea.»
«È la cugina di Troy.» dissi, facendo spallucce.
All'improvviso, cominciai a pensare che forse Justin era interessato a Jackie. Beh, era impossibile, ma d'altronde... Jackie era una bella ragazza, simpatica e con tutte le rotelle a posto, al contrario di me. Ma tanto Justin è innamorato di me. O forse... forse ha deciso che deve interessarsi ad altre ragazze? D'altronde, io non lo cago di striscio se non per insultarlo, lo tratto una merda e gli tengo sempre presente che tra noi non potrà mai esserci niente. Beh, non lo biasimerei se provasse a 'disinnamorarsi' di me...
«Che hai? Mi sembri distratta.» mi chiese, guardandomi confuso.
Scossi la testa. «Niente. Pensavo.»

Bene, credevo di non odiare Jackie? Mi sbagliavo.
Era tutta la mattina che stava appiccicata a Justin. Rideva senza ritegno alle sue battute anche quando non facevano ridere, gli saltava addosso e faceva di tutto per rimanere con lui. Io non potevo neanche fare niente per tenerli separati per colpa del ciclo.
«Ma dovevi venire proprio ora, stronzo?» borbottai fra me e me, distendendomi sul lettino.
«Che ho fatto?»
Alzai lo sguardo, scorgendo la figura di Christopher. Mi guardava confuso.
«Non parlavo con te - spiegai - È che proprio oggi mi è arrivato il ciclo mestruale e non posso farmi il bagno!»
«Potevi restare a casa.» suggerì lui, sedendosi.
«Volevo. Ma quel cretino del tuo amico nano mi ha costretta a venire perché altrimenti la povera Jackie si sarebbe sentita fuori posto in un gruppo di soli maschi. Beh, lo vedo come si sente fuori posto, un altro po' e lei e Justin scopano in acqua!» sbuffai.
Chris rise. «Sei gelosa, per caso?»
Sbattei le palpebre. «No.» dissi, dubbiosa.
Beh, in effetti sembravo molto gelosa. Ma per quale motivo? Ho appurato che a me Justin non piace, lo vedo solo come il solito vicino rompiballe. Eppure... perché mi sto arrabbiando a guardarlo fare lo scemo con Jackie?
«Amelia, ti conosco meglio di quanto tu creda.» ammiccò Chris.
«Te l'ho detto, non sono gelosa... sono semplicemente arrabbiata perché sono venuta qui a causa sua e per cosa? Stare da sola.»
Chris stava per ribattere, ma gli feci segno di stare zitto perché Justin - con il cagnolino al suo seguito - stava arrivando.
«Ehi, Amelia, perché non vieni a fare il bagno? L'acqua è stupenda!» mi derise lui, prendendo l'asciugamano e passandosela sui capelli.
Mi morsi il labbro, notando le gocce d'acqua scorrere sul suo petto. Tuttavia, ciò non riuscì a distrarmi dal mandarlo a fanculo.
«Oh, andiamo, era solo una battuta!» si difese.
«Una battuta che non fa ridere.» protestai.
O meglio, che faceva ridere solo quella sciacquetta. Che ora ovviamente rideva come se Justin avesse detto qualcosa da pisciarsi sotto dalle risate.
«Lasciamo stare, va. Chi vuole accompagnarmi al bar?» chiese, cercando il portafogli.
Jackie sorrise. «Vengo io!»
Roteai gli occhi. Come previsto.
Chris scosse la testa impercettibilmente, alzandosi. Prese Jackie sulle spalle, trascinandola in acqua. Lo guardai a bocca aperta, finchè non si girò e mi sorrise malizioso.
«Ok, sei rimasta solo tu. Vieni con me?»
Scossi la testa. «Devi andare con Jackie, o no?»
«Jackie è impegnata, al momento - notò Justin, ridendo - Dai, vieni con me. Almeno fai qualcosa di diverso, invece di stare sotto l'ombrellone a lamentarti!»
«Chi ti ha detto che mi sto lamentando?»
Justin si chinò verso di me, accarezzandomi una guancia. «Ti conosco.»
Deglutii, sentendomi inghiottire dall'intensità del suo sguardo. Non mi aveva mai guardata con quell'intensità, come se cercasse di leggermi nel pensiero. E, dovevo ammetterlo, mi faceva sentire a disagio.
«E va bene, hai ragione. Mi sto lamentando - ammisi, sconfitta - Ma solo perché...» mi interruppi di colpo.
Non avrei potuto dirgli che mi stavo lamentando perché lui faceva lo stupido con Jackie. Avrebbe sicuramente pensato che ero gelosa - che non ero assolutamente. Almeno, così credo.
«Perché?»
Mi morsi il labbro inferiore, notando Jackie e Chris risalire dalla riva. Mi alzai e afferrai Justin per un polso, trascinandolo via con me. Raggiungemmo il bar così velocemente che non mi accorsi di quanto la sabbia scottasse sotto i miei piedi.
«Amelia.»
Mi voltai, fissai Justin vaga. «Sì...?»
«Non mi hai detto perché ti stavi lamentando.»
«Oh... mi lamentavo perché fa un caldo bestiale e non posso fare il bagno.» buttai giù.
Beh, un fondo di verità c'era.
Justin scosse la testa. «C'è di più. Dimmelo.»
«Non c'è niente di più.»
«Invece sono sicuro che c'è qualcosa che non vuoi dirmi.» disse, avvicinandosi a me.
«N-non c'è niente, te l'ho detto.»
Ormai era vicinissimo a me, riuscivo quasi a sentire il suo respiro sulla mia pelle.
All'improvviso sentimmo degli scatti, Justin sgranò gli occhi e afferrò la mia mano, cominciando a correre. Stare al passo con lui era difficile, correva come un forsennato. Quando ci fermammo, eravamo dietro le cabine. Stavamo quasi attaccati, respiravamo affannosamente per via della corsa.
«Dio. Dovevo saperlo che c'erano i paparazzi...» disse, passandosi una mano sui capelli.
Scossi la testa, mordendomi un labbro. Perché con me si preoccupava dei paparazzi, mentre con Jackie si comportava come un fidanzato senza farsi il minimo problema?
«Cos'hai?»
Alzai lo sguardo verso di lui, notando il suo viso fin troppo vicino al mio. Deglutii, allontanandolo poggiando la mia mano sulla sua guancia.
«Tratti Jackie come la tua ragazza senza farti il minimo problema dei paparazzi, mentre con me non ti fai vedere neanche vicino di un millimetro che ti preoccupi e cominci a scappare. Perché?» dissi, senza neanche elaborare le parole. uscirono così, automaticamente.
Justin divenne accigliato. «Cosa c'entra Jackie ora?»
Beh, tanto valeva ammettere.
«Mi hai costretta a venire a causa di Jackie... che poi ti sta addosso senza calcolarmi. Beh, neanche tu mi calcoli.»
Justin si leccò il labbro inferiore. «Quindi, tu sei così seccata perché do attenzioni a Jackie e non a te.»
Distolsi lo sguardo dal suo. «Più o meno...»
Le labbra di Justin premettero sulla mia guancia, prima di avvicinarsi al mio orecchio. «Sei gelosa, piccola?» chiese sussurrando nel mio orecchio, con il suo solito tono mellifluo.
Lo allontanai da me, fissandolo sconcertata. «Io? Gelosa? Di te? - chiesi ironica, indicandomi - Hai presente con chi stai parlando?»
«Sì - si morse un labbro - Sto parlando con la ragazza che non si è fatta il minimo scrupolo di venire a letto con me, con la ragazza che si è lasciata baciare e che mi ha costretto a passare la notte con lei. Sai, tesoro, non mi stupirei se ti fossi innamorata di me.» cantilenò, avvicinando il suo viso al mio.
«Ok, adesso sono anche innamorata di te? questa è bella, proprio.» ridacchiai, alzando gli occhi al cielo.
Justin scosse la testa. «Allora perché sei gelosa?»
«Non sono gelosa. Sono solo infastidita, ok? Adesso andiamocene, sta cominciando a diventare claustrofobico.» liquidai il discorso, voltandomi.
Justin afferrò la mia mano per impedirmi di scappare, avvicinò di nuovo le sue labbra al mio orecchio e mordicchiò leggermente il lobo.
«Con Jackie non mi preoccupo dei paparazzi perché a lei non ci tengo, quindi non mi peserebbe affatto smentire una mia relazione con lei.» spiegò, prima di baciare la zona dietro il mio orecchio e superarmi, uscendo dal piccolo spazio.
Lo raggiunsi. «Quindi, tu tieni a me?»
Justin si voltò, facendomi l'occhiolino. «Forse.»
Lo guardai allontanarsi a bocca aperta.

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