Fissai il legno chiaro della porta, indecisa sul da farsi. Avrei dovuto bussare, ma non trovavo il coraggio. Era passato così tanto tempo... e se si fosse dimenticato di me? Se avesse deciso che il tempo per aspettarmi era scaduto? Cosa avrei fatto?!
Oh, sta calma, dissi a me stessa, se è così, te ne dei fare una ragione. Devi andare avanti.
Facile a dirsi, difficile a farsi. Come potevo dimenticare ciò che provavo per lui? Ormai ero completamente presa. Avrei riempito la casa di fazzoletti, poco ma sicuro. Ma perché sono tornata?
Oh, ora basta. Non è detto che ti abbia dimenticata. Non hai ancora bussato! Se non bussi non lo scoprirai mai, quindi ingoia la bile e bussa a quella fottuta porta.
Respirai a fondo, portai la mano sul campanello della porta. Ma non trovai il coraggio di bussare. Non ce la facevo, avevo troppa paura. Se Justin mi avesse dimenticata il mio mondo sarebbe crollato a pezzi, anche se, ovviamente, sarebbe stata solo colpa mia. L'ho fatto aspettare per cinque mesi! Non lo biasimerei neanche se avesse deciso di voltare pagina.
Finalmente trovai il coraggio di bussare. Aspettai, finché non decisi che avevo aspettato troppo tempo. Stavo per girare i tacchi ed andarmene, quando la porta si aprì. Rimasi quasi a bocca aperta, mentre fissavo Justin. Era cambiato. Aveva lasciato crescere i capelli, che ora gli ricadevano bagnati sulla fronte; le sue guance erano più piene e sembrava aver preso un po' di peso. Era ancora più bello di quanto lo ricordassi.
«Amelia.» esclamò, sorpreso, frizionandosi i capelli con l'asciugamano che prima portava alle spalle. Solo in quel momento mi accorsi che era senza maglietta. Probabilmente, si stava asciugando i capelli quando ho bussato.
Mi morsi il labbro inferiore, guardandolo timorosa. «Visto? Te l'avevo detto che sarei tornata...»
La reazione di Justin mi sorprese: mi afferrò per un braccio, trascinandomi dentro. Chiuse la porta bruscamente e mi spinse contro di essa, poggiando le sue labbra sulle mie. Sgranai gli occhi, quasi sorridendo trionfante mentre ricambiavo il bacio. Justin mi sollevò da terra, prendendomi in braccio mentre saliva le scale.
«Ormai non ci speravo più - ammise, tra un bacio e l'altro - Ma sai come si dice, no? Meglio tardi che mai.»
Ormai stavo sorridendo come se avessi vinto un milione di dollari. Justin lo notò, mentre mi faceva distendere sul letto.
«Cosa c'è di tanto divertente?» mi chiese, quasi imitando il mio sorriso.
Alzai le spalle. «Mi hai aspettata.» constatai, accarezzandogli una guancia. Non mi sembrava ancora vero. Forse stavo sognando... Beh, è un sogno molto reale, allora.
Justin chinò il viso per baciarmi. «Ti avrei aspettata per sempre, Amelia.» confessò, tra un bacio e l'altro.
Se avessi avuto qualche dubbio, sarebbe sparito all'istante con quella semplice frase.
C'erano molte cose che mi facevano pensare alla prima volta che io e Justin eravamo stati insieme. Il modo in cui ci amammo, però, fu tutt'altra cosa. Ci prendemmo del tempo per assaporarci, scoprendo sempre più cose l'uno dell'altro. Ci furono più baci, ebbi la sensazione di non averne mai abbastanza. Persi il conto di tutte le volte in cui Justin mi disse che mi amava, e di tutte le volte in cui provai a dirlo io, senza risultati. Sapevo che mi ci sarebbe voluto ancora tempo per riuscire a pronunciare quelle due parole, quindi per il momento rinunciai. Cercai di mostrare i miei sentimenti invece di esprimerli a parole, sperando che Justin capisse cosa stavo cercando di dirgli.
Mi accorsi che era passato molto tempo solo quando vidi i primi raggi del sole illuminare debolmente la stanza.
«Diamine, sono esausto - ansimò Justin - Ma... credo che potrei andare avanti ancora per ore.» aggiunse, ammiccando.
Roteai gli occhi. «Prevedibile.»
«Guarda che sei stata tu a voler continuare tutta la notte.» obbiettò, facendomi la linguaccia.
Arrossii, nascondendomi sotto le coperte. Sentii il corpo di Justin spostarsi sul materasso, uscii dal mio nascondiglio e strisciai accanto a lui, poggiando la testa sul suo petto. Justin prese ad accarezzarmi i capelli, sospirai contenta.
«Sono felice che tu sia qui - rimuginò Justin - Questi cinque mesi sono stati una tortura.»
Alzai il viso, appoggiandomi su di un gomito per guardarlo meglio. Fissava il soffitto, le labbra curvate in un piccolo sorriso. «Lo sono stati anche per me. Pensa che sono stata con la paranoia che tu fossi andato avanti fino a che non mi hai baciata!»
Justin ridacchiò, volgendo gli occhi verso di me. Il suo sguardo mi paralizzò. «Vedo che abbiamo avuto le stesse paure - disse sottovoce, facendomi finire sotto di lui - Stavo pensando... ricordi quando quella volta ti dissi che mi sarebbe piaciuto vivere alle Hawaii con te?»
Annuii. «Non finisti la frase.»
Justin si morse un labbro. «Ho pensato parecchio a come sarebbe, in questi mesi. Potremmo nuotare, oppure fare l'amore tutto il giorno. Non uscire mai dal letto. A pensarci bene non abbiamo bisogno di una casa alle Hawaii per fare l'amore tutto il giorno, non credi?» chiese seducente, baciandomi il collo.
Ridacchiai. Sapevo che sarebbe arrivato a questo. Non che mi dispiacesse, ovvio. Ma avevo delle cose da dire, e dovevo dirle adesso, perché dopo non avrei avuto la capacità di farlo.
«T-ti amo.» mugugnai, sottovoce, sperando che mi sentisse.
Justin alzò la testa, fissandomi meravigliato. «Cos'hai detto?»
«Che ti amo. Ti amo, Justin. Ti amo e mi dispiace averlo capito solo ora.» dichiarai, sentendomi più leggera.
Il viso di Justin divenne tutto rosso, il suo sorriso partiva da un orecchio e arrivava all'altro. «Sai come si dice, no? Meglio tardi che mai.» ridacchiò vittorioso, incollando le sue labbra alle mie.Fine.
STAI LEGGENDO
Something that we're not
FanfictionAvrei dovuto saperlo quando mi ha baciata quella sera che lui avrebbe travisato tutto. Ma ovviamente, non avevo la minima idea che fosse innamorato di me! Chi l'avrebbe mai detto, comunque? È bravo a nascondere le cose... E nonostante cerchi di urla...