Capitolo 9

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Quella mattina fui svegliata dallo squillo del mio cellulare. Controllai, ancora mezza addormentata, il nome che lampeggiava sul display: Justin. Roteai gli occhi, infastidita. Cosa voleva a quest'ora?
«Non è il momento giusto per chiamarmi, Bieber.» risposi, rotolandomi nel lenzuolo.
«Non è mai il momento giusto, con te - sospirò rassegnato lui - Stasera sei libera?»
Mi sedetti. «Perché vuoi saperlo?»
«Perché io e Chris andiamo ad un locale che hanno appena aperto, e... mi farebbe piacere se venissi con me- cioè, con noi. Sì, con me e Chris.»
Sorrisi, davanti al suo tono impacciato. «Non lo so. Forse Ariana voleva uscire...»
«Ho chiesto anche a lei, ha detto che veniva.» ridacchiò, convinto di avermi in pugno.
«Allora credo che resterò a casa, in compagnia di un bel film...»
«Dio, Amelia! Perché non la smetti di trovare scuse ed esci con me?!»
Sgranai gli occhi, a sentire l'arrabbiatura del suo tono di voce. Non l'avevo mai sentito parlare in un modo così scortese ed arrabbiato. O almeno, non mi aveva mai parlato in quel modo. Certo, gli davo filo da torcere, ma con me non s'era mai incazzato. Ed ora, solo perché ho rifiutato un invito ad uscire con lui... perde le staffe.
«Amelia, ci sei?»
«Oh... sì - dissi, scuotendo la testa - Se proprio ci tieni alla mia presenza... allora verrò.»
«Perfetto. Fatti trovare pronta per le otto.» disse, staccando.
Ero sicura che c'era qualcosa che non andava, ma non avevo capito bene cosa. Forse, Christopher poteva aiutarmi... fortunatamente ho ancora il suo numero in rubrica!
«Pronto?» rispose, assonnato.
«Ehi, Chris... sono Amelia. Disturbo?»
«È sabato mattina e sono le nove e mezza. Io direi che sì, disturbi.»
«Lo so, lo so. Ma ho bisogno di te.»
«Oh, che dolce. Cosa ti serve, tesoro mio?» chiese, il tono di voce di un bambino che prega i suoi genitori per farsi comprare un giocattolo.
Scossi la testa, trattenendo una risata. «Si tratta di Justin. Prima mi ha chiamata per chiedermi di uscire con voi, stasera, e...»
«Finalmente l'ha fatto!» esultò Chris, sollevato.
«Non interrompermi!» sbottai.
«Scusa, amoruccio - rise - Continua, dai.»
«Appena gli ho detto di no si è incazzato manco l'avessi insultato. Di solito lo irrito continuamente, ma lui non si incazza mai così tanto con me... sai se c'è qualcosa che lo infastidisce, o che l'ha fatto arrabbiare?»
«Non lo sai, vero?» mi chiese, incerto.
«Cosa?» chiesi di rimando, incrociando le gambe sul letto.
«Qualche giorno fa lui ha incontrato Selena e... il suo nuovo ragazzo.»
Scattai sul letto. «Cosa cosa cosa? - chiesi, scioccata - E con chi starebbe uscendo?»
«Boh, non venire a chiederlo a me! - esclamò - So solo che lei sembrava felice e che Justin c'è rimasto male. Il che mi è parso strano, dato che dice che a lui non importa più niente...»
Scossi la testa. «E tu gli credi? Bah, voi ragazzi siete proprio stupidi.»
Quindi, Justin era scazzato perché Selena l'aveva - apparentemente - dimenticato. Era il caso di crederci?

Sentii bussare alla porta, saltellai giù per le scale con le scarpe in mano. Aprii, trovandomi Justin avanti. Indossava una camicia nera ed un paio di pantaloni scuri, qualcosa che vedevo raramente su di lui. Non riuscivo a vedere i suoi occhi, poiché indossava delle Ray Ban con le lenti a specchio.
«Sei pronta?» mi chiese, con un filo di voce.
Notai qualcosa di strano nel suo tono di voce: era stanco, piuttosto seccato.
Sospirai. «Sì, aspetta che vado a prendere la borsa.»
Justin annuì, appoggiandosi allo stipite della porta. Salii di sopra, cercando la borsa. Dopo averla riempita, scesi di sotto. Trovai Justin esattamente dove l'avevo lasciato. Non si era accorto della mia presenza, stava pulendo gli occhiali sulla camicia. Il rumore dei tacchi delle mie scarpe gli fece alzare lo sguardo; mi accorsi che aveva gli occhi arrossati. Mi avvicinai a lui, che si affrettò subito ad inforcare gli occhiali.
«Justin... perché hai gli occhi rossi?» chiesi, afferrandogli la mano.
Justin ritrasse la mano, si diresse alla sua Ferrari. «Sali, siamo già in ritardo.» disse, salendo in macchina.
Mi sedetti sul comodo sedile in pelle, osservando Justin che metteva in moto. Era molto concentrato sulla strada e non parlava, cosa che mi insospettì ancora di più. Di solito Justin parlava senza fermarsi, anche di stronzate che capiva solo lui.
«Va tutto bene?» chiesi, spezzando il silenzio.
«Alla grande.» rispose lui, passivo.
«Mi sembri strano. Sei troppo... sobrio.»
«Sto bene.» ringhiò, arrabbiato.
«Se lo dici tu.» sospirai arresa, facendo spallucce.
Non si sarebbe mai aperto con me, dovevo saperlo...
Cercai di stare zitta per tutto il tragitto, cosa pressoché tragica per una come me che si sentiva a disagio a stare zitta per troppo tempo. Non ebbi neanche il coraggio di accendere la radio, consapevole che sarebbe passata di sicuro qualche canzone di Selena. Non volevo turbare Justin ulteriormente.
Quando uscimmo dall'auto, tirai un sospiro di sollievo. La situazione era diventata piuttosto scomoda...
Entrammo nel locale, Chris e Ariana ci aspettavano dentro.
«Te l'ho detto, io il twerk non lo ballerò mai.» sbottò Ari, rivolta a Chris che la guardava divertito.
«Pensaci soltanto.»
Ariana scosse la testa, voltandosi verso l'entrata. Notò me e Justin, sorrise sollevata e camminò velocemente verso di me, abbracciandomi.
«Finalmente siete qui - esultò - Quel maniaco del tuo amico insiste nel cercare di convincermi a ballare il twerk.» disse, rivolta a Justin.
«Che vuoi farci? È un fissato.» rise Justin, alzando le spalle.
Raggiungemmo Chris; ordinammo qualcosa da bere al bar. Io ed Ariana ci sedemmo su uno dei divanetti liberi.
«Ho letto il tuo messaggio - cominciò - Cos'è successo con Justin?»
Sospirai, volgendo lo sguardo al liquido nel bicchiere. «È strano, oggi. Scazzato come non l'ho mai visto finora. Chris è convinto che c'entri Selena e il suo nuovo ragazzo...»
«Oh, oh. Questo è un bel guaio.» borbottò Ariana, fra sé e sé.
La guardai. «Come, un bel guaio?»
«Beh, prima ho visto... Selena. È qui, con il ragazzo. Pensavo che non fosse un problema, ma... mi rendo conto che lo è eccome.»
Sgranai gli occhi. «Oh cielo. Dobbiamo trovare Justin prima che sia...»
Alzai lo sguardo, trovando Justin proprio davanti me. Guardava il vuoto, la bocca piegata in una smorfia di disgusto. Beh, era facile capire cosa stava guardando...
Si avvicinò a noi, posando il suo bicchiere sul tavolino davanti al divanetto e strappandomi il bicchiere di mano, bevendo il contenuto in un sorso. Poi si allontanò, diretto al bar.
«Troppo tardi.» sussurrò Ariana, concludendo la mia frase.

Avevo perso Justin di vista da quando aveva visto Selena. Nessuno di noi l'aveva più visto, a dire il vero. Al bar non c'era e sulla pista c'era fin troppa gente per controllare. Dovevo trovarlo, e subito. Ero troppo preoccupata per lui, e volevo cercare di tirarlo su come lui aveva fatto con me.
Alla fine lo trovai sul retro del locale, seduto a terra, con una bottiglia di vodka in mano. Mi chiesi dove l'avesse trovata, mentre mi sedevo accanto a lui.
«Dove l'hai presa la bottiglia?» gli chiesi, facendolo voltare.
«Mi è bastato allungare due centoni al barista.» rispose, prendendo un lungo sorso.
«Non dovresti bere così tanto... fa male.» mugugnai, accarezzandogli la fronte.
«Di certo fa meno male di sopportare l'immagine della mia ex che slinguazza allegramente con un altro.» sbuffò, notando che la bottiglia era vuota. La buttò per terra, alzandosi. Mi alzai, seguendolo dentro.
«Ora dove vai?»
Justin si voltò, sorrise stanco. «Da quando ti preoccupi così tanto per me?»
Mi avvicinai a lui. «Ho paura che tu possa fare cazzate. So che a volte non sembra, ma io tengo davvero a te.»
«Certo.» disse sarcastico, mischiandosi con la folla.
Sospirai amareggiata, appoggiandomi al muro. Restai lì finchè non sentii la voce di Chris urlare: «Basta! Smettetela!»
Superai la folla che borbottava, notando Chris mantenere Justin, ridotto male, e due ragazzi trattenere il ragazzo che stava con Selena, ridotto male anche lui. Mi avvicinai a Chris, che cercava di far ragionare un Justin ubriaco e privo di senno.
«Cos'è successo?» chiesi.
«Non l'ho capito neanche io, a dire il vero - rispose Chris - So solo che li ho visti parlare ed un attimo dopo stavano facendo a botte.»
Scossi la testa. Sapevo che non dovevo perderlo di vista, lo sapevo!
«Lasciami andare - sbottò Justin - Io lo ammazzo!»
«Justin, quel tipo è più grosso di te. Vuoi finire col collo spezzato? Non credo proprio - disse Chris, voltandosi poi verso di me - Puoi portarlo a casa, per favore?»
«Perché io?» chiesi, indicandomi.
«Perché io dovrei guidare fino a Calabasas per poi tornare qui? E poi tu non ti stai neanche divertendo.»
Alzai gli occhi al cielo, sapendo però che Chris aveva ragione. Così, mi limitai ad annuire ed afferrare Justin per un braccio, portandolo fuori.
«Dove andiamo, tesoro?» mi chiese, mentre lo facevo salire in auto.
«Dove potremmo andare, scemo? A casa.» risposi, mettendo in moto.

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