Capitolo 6

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Caspian si ritrovò accerchiato da una quantità di creature mitologiche indecifrabile, era ammaliato e allo stesso tempo terrorizzato.

- Uccidiamolo! - - È un assassino! - urlava il popolo furioso additandolo.

- L'unica cosa che il corno dimostra è che anche di questo ci avete derubato! - urlò Nikabrik.

- Io non ho rubato niente! - si difese Caspian, sperando nella clemenza dei narniani.

- Ah no? Vuoi che facciamo una lista delle cose che ci avete portato via? - chiese ironico un Minotauro.

- Le nostre case! - -La nostra libertà! - urlarono gli altri.

- Voi incolpate me di tutti i crimini commessi dal mio popolo? – chiese sbigottito.

- Responsabile e punibile! - rispose Nikabrik avvicinandosi.

- Ora basta nano! -urlò qualcuno da dietro un grosso albero. Tutti si voltarono in direzione della voce. Due figure incappucciate si fecero avanti, abbassandosi il cappuccio del mantello e facendosi strada verso il principe. Una donna ed un uomo fecero un lieve cenno di inchino nei confronti di Caspian. Due giovani dalla pelle olivastra e gli occhi neri come la pece, potevano avere sì e no l'età di Caspian.

- Voi chi diavolo siete?- domandò sprezzante Nikabrik.

- Qualcuno che sa che i tuoi simili, hanno servito e riverito la Strega Bianca! - rispose il ragazzo dai capelli ricci e neri come la pece, abbassandosi leggermente verso di lui, per guardarlo negli occhi.

- Il figlio d'Adamo ha ragione! - disse Ripicì puntando il suo spadino contro Nikabrik.

- Lo farei di nuovo con piacere se ci liberasse di questi barbari! - affermò il nano.

- È una fortuna che tu non abbia il potere di riportarla indietro! - disse Trafflerhunter, facendo gelare l'aria al solo pensiero.

- Chi siete? – domandò Caspian osservando i due sospettoso.

- Siamo abitanti delle isole solitarie, io sono Meliorn e questa è mia sorella Maryse viviamo a Telmar da quando avevamo 10 anni, fummo portati qui dai trafficanti di schiavi. Da allora abbiamo sempre servito Lord Miraz, sperando nella liberazione del popolo di Narnia e quando voi siete fuggito dal palazzo ci avete ridato quella speranza che avevamo perduto da tempo ormai! – spiegò il ragazzo. Caspian assottigliò gli occhi cercando di ricordare i volti dei due, fra le mura del castello, ma la memoria sembrava non aiutarlo.

- Non ricordo di avervi visto nel castello! – diede voce ai suoi pensieri il principe, soffermandosi poi su Maryse. "Un volto così bello è difficile da dimenticare" pensò.

- Io lavoravo nelle cucine maestà e mio fratello nell'armeria, sarebbe stato difficile incontrarci!– spiegò subito Maryse con voce vellutata. Caspian annuì, poco incerto però.

- Noi siamo qui per aiutarvi maestà, le nostre spade si uniranno alla vostra causa, così che possiamo fare ritorno alla nostra terra, finché Lord Miraz regnerà non ci sarà fine al terrore e nessun popolo sarà libero! – disse con tono solenne Meliorn, per poi guardare speranzoso il giovane principe.

- Narnia non è mai stata così prospera, come quando era re un figlio di Adamo. – prese parola il tasso.

- Ma lui è il principe di Telmar! Perché dovremmo volerlo come re? - urlò il nano furioso.

- Perché posso aiutarvi! - rispose Caspian, portando lo sguardo su tutti gli abitanti di Narnia.

- Al di là di questa foresta io sono un principe. Il trono di Telmar è mio di diritto! Aiutatemi a rivendicarlo, ed io riporterò la pace fra noi! -

Take me home - Chronicles of NarniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora