Capitolo 13

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Il piano era pronto per essere attuato. Susan e Lucy sarebbero andate nella foresta alla ricerca di Aslan, mentre Peter avrebbe lottato con Miraz per tenere a bada l'esercito. Penny aveva seguito il biondo in uno dei cunicoli della caverna. Era circondato da alcuni soldati che lo stavano aiutando ad indossare l'armatura appena forgiata. La ragazza si avvicinò a lui con mano tremante aiutandolo al posto di un fauno.
- Lasciateci soli! - disse di punto in bianco il biondo. I due fauni annuirono inchinandosi ed uscendo dalla stanza.
- Non farlo! - Penelope restava a sguardo basso mentre annodava gli ultimi lacci, sull'avambraccio del biondo.
- Si tratta del mio popolo. Come re è mio dovere! - rispose Peter senza guardarla, sistemandosi la pesante cotta di maglia e recuperando l'elmo. Fu istintivo per Penelope allungarsi ed abbracciarlo, benché il biondo le desse le spalle.
- Non voglio ti accada nulla! - sussurrò contro la sua schiena. Peter chiuse gli occhi sentendo i battiti del suo cuore accelerare. Si voltò lentamente verso la principessa accarezzandole il viso con la mano destra. Una lacrima le solcò la guancia, mentre posava una mano sul quella del biondo.
- Non mi accadrà nulla. Andrà tutto bene. Vinceremo questa battaglia e poi... - avrebbe voluto dirle che sarebbe rimasto al suo fianco per sempre ma si morse la lingua. Temeva di illuderla e che una volta finita la battaglia sarebbe stato rispedito nel suo mondo. Non voleva rinunciare a lei. Penelope era la più testarda, insubordinata, petulante, acida, dolce e bellissima ragazza che avesse mai potuto incontrare. D'istinto si abbassò e le sfiorò le labbra con le proprie, fu un tocco leggero, ma carico di sentimento.
- Scusate! - Edmund si schiarì la voce a qualche passo di distanza da loro. Aveva il volto rosso e teneva lo sguardo basso per l'imbarazzo.
- É ora Peter! - richiamò il fratello per poi allontanarsi e lasciarli nuovamente soli.
- Penelope... -
- Ti prego non dirmi di dimenticarlo! Non di nuovo! - lo bloccò lei chiudendo gli occhi timorosa. Peter sorrise scostandole una ciocca di capelli dal viso.
- Volevo solo dirti di far attenzione. Se scoppia una guerra, fuggi lontano e non voltarti indietro. Ti voglio al sicuro! - le sussurrò. La ragazza riaprì gli occhi. Due pozze scure che si scontravano con i limpidi cieli del nord.
- Sai che non lo farò. Se la battaglia infuria, prenderò la spada e combatterò al tuo fianco! - disse con tono deciso.
- Tu non fai mai quello che ti viene detto! - chiuse gli occhi Peter con tono ilare misto a timoroso.
- Nemmeno tu! - rispose lei alla stessa maniera, posando la fronte contro quella di lui.
- Devo andare, o Miraz penserà che mi sia ritirato! - disse Peter scostandosi dopo un lungo minuto di silenzio.
- Torna da me! - sussurrò Penny sollevandosi sulle punte e baciandolo con quanta più passione avesse. Il biondo approfondì quel bacio, assaporandone il gusto amaro di un probabile addio. E quando si allontanarono, recuperò l'elmo e le diede le spalle, avviandosi fuori dalla fortezza. Penelope rimase qualche istante da sola a singhiozzare in silenzio.
- Oh Aslan, proteggilo ti prego! - sussurrò giungendo le mani a mo di preghiera. Poi tirò un grosso sospiro, si asciugò le guance e indurendo il voltò si apprestò ad uscire anch'ella fuori dalla fortezza.
L'esercito di Miraz urlava e acclamava il suo re, armato di tutto punto, stessa cosa accadeva per i narniani. Vide Miraz dall'altro lato dello spiazzo dedicato alla battagli scambiarsi uno sguardo d'intesa con il generale Glozelle e dopo rivolgerle uno sguardo penetrante.
- Ma che sollievo vedervi viva mia cara nipote! - alzò il tono della voce per farsi sentire. Peter si voltò a guardare Penny che si avvicinava al campo di battaglia. Lo sguardo duro e fiero, da vera combattente. Al fianco stringeva l'elsa della spada.
- Temevo di dover dare delle tristi notizie al vostro futuro sposo. Sapete il principe Akash si è detto molto eccitato e ansioso di conoscere la sua futura moglie! - ghignò malefico senza ottenere alcuna risposta. Penelope lo guardò con disprezzo e ignorò deliberatamente suo zio. Miraz indurì lo sguardo ed indosso l'elmo, prese la spada dalle mani di Lord Sopespian e si avvicinò a Peter.
- Siete ancora in tempo per ritirarvi! - disse al biondo.
- Fate pure! - lo istigò il giovane Re scrutandolo furioso.
- Quanti ancora dovranno morire? - domandò a denti stretti il tiranno.
- Soltanto uno! - rispose Peter abbassandosi l'elmo e andando all'attacco. Penny chiuse gli occhi al rumore del clangore delle spade.
- Dov'è Caspian? - domandò poi a Edmund guardandosi intorno.
- Ha accompagnato Lucy e Susan nel bosco! - rispose il giovane Pevensie non distogliendo lo sguardo dal fratello. Il combattimento era acceso, Miraz si difendeva bene. Con un colpo di scudo aveva fatto cadere l'elmo di Peter ed il biondo fece appena in tempo a scansarsi dalla lama del nemico che gli passava vicino la gola. Peter contrattaccò riuscendo a ferire Miraz alla gamba, ma quest'ultimo lo incalzò facendolo finire a terra e piegandogli braccio sinistro con il piede.
- Peter! - gridò spaventata Penny, all'urto di dolore del ragazzo, facendo voltare Miraz nella sua direzione, favorendo a Peter una scappatoia. Il biondo affondò la spada verso il tiranno che si difese con lo scudo. Peter rotolò sulle pietre sino a far cadere Miraz a terra. Nel frattempo Caspian e Susan erano ritornati senza la piccola Lucy. Tutti lo guardarono compreso Peter, distogliendo l'attenzione dal combattimento e dando modo a Miraz di rialzarsi.
- Sua maestà ha bisogno di una pausa? - chiese con il fiatone il vecchio re.
- Cinque minuti? - abbozzò Peter, sperando gli fossero concessi.
- Tre! - ruggì Miraz dandogli le spalle e tornando dai suoi uomini.
- Lucy? - domando Peter, quando si avvicinò ai due.
- É al sicuro, con un piccolo aiuto! - rispose Susan indicando Caspian.
- Grazie! - disse Peter con il fiato corto, rivolto al moro.
- Figurati, tu eri impegnato! - cercò di sdrammatizzare Caspian, lanciando poi uno sguardo di fuoco a suo zio.
- Andate laggiù in ogni caso, non penso che quelli di Telmar manterranno la parola! - sospirò preoccupato. Susan annuì avvicinandosi a lui per abbracciarlo e lo senti gemere di dolore.
- Scusa! - fece lei sfiorandogli il braccio.
- Non preoccuparti! - abbozzò un sorriso il biondo.
- Penny va con loro! - disse poi voltandosi verso la ragazza, che aveva ancora il fiato sospeso per l'urlo di dolore di poco prima.
- No! Io resto qui! - protestò lei.
- Pen non è il momento di essere cocciuti. Ha detto di venire con noi! - la rimproverò Caspian.
- E io ho detto di no. Non mi allontano da te! - rispose con tono duro, guardando il biondo con occhi imploranti.
- Pen! - la richiamò Caspian spazientito.
- Va bene, lasciala stare! - Peter alzò una mano verso Caspian, senza però guardarlo, ma mantenendo gli occhi fissi su quelli di Penelope.
- Peter sta attento! - disse Susan prima di voltarsi per prendere posto nella formazione.
- Sorridi! - gli sussurrò Edmund, vedendo i soldati che bisbigliavano fra loro. Peter seguì il consiglio del fratello ed inalzò la spada verso il popolo, sentendo un urlo di incitamento da parte dei soldati. Poi si voltò e si sedette, gemendo di dolore per la spalla sinistra.
- Credo sia slogata! - disse, mentre Edmund gli tastava il braccio.
- Secondo te che succede a casa se si muore qui? - domandò al fratello, approfittando del momentaneo allontanamento di Penelope.
- Sai tu ci sei sempre stato ed io... - Peter urlò di dolore quando Edmund gli rimise apposto la spalla, non permettendogli di continuare la frase.
- Tienitela per dopo! - disse il moro dandogli poi le spalle. Peter annuì rialzandosi in piedi pronto a tornare nell'arena improvvisata.
- Aspetta! - Penelope lo bloccò prendendogli il viso fra le mani e noncurante di tutti gli sguardi su di loro lo baciò. Il popolo urlò gioioso e dopo averle sorriso il biondo tornò serio e si avviò verso Miraz.
- Questa devi spiegarmela! - provò a sdrammatizzare Caspian.
- Sta zitto! - rispose lei con le lacrime agli occhi. Caspian strinse le labbra tornando serio e quando i due combattenti ripresero da dove si erano fermati, istintivamente intrecciò la mano a quella della sorella, per provare a darle conforto. Sia Miraz che Peter erano molto più agguerriti di prima, non volevano solo ferirsi ma mettere fine alla vita l'uno dell'altro. Lo scontro era più cruento, Miraz era riuscito a disarmare Peter, ma l'agilità del biondo lo aiutò a difendersi.
- Non è il momento di essere magnanimi Peter! - urlò Edmund, quando dopo aver messo in ginocchio Miraz colpendolo alla gamba ferita, Peter indugiò sul colpirlo ancora.
- Cinque minuti! - disse il biondo lasciando all'uomo la possibilità di riprendersi. Non voleva veramente ucciderlo se non fosse stato necessario. Miraz annuì ma quando Peter gli diede le spalle fece per attaccarlo di sorpresa, ma ancora una volta l'agilità del ragazzo giocò a suo sfavore e Peter lo trafisse al fianco con la sua stessa spada. Miraz cadde in ginocchio senza fiato, guardando stanco il suo rivale.
- È troppo per te togliere la vita ragazzo! - gli disse con voce mozzata dal dolore.
- Non sta a me togliertela! - rispose Peter a denti stretti, voltandosi poi verso Caspian e facendogli segno di avvicinarsi. Il moro guardò la sorella e poi la spada e passo lento si avvicinò. Peter si fede da parte, raggiungendo Penelope e stringendola a se, mentre tutto assistevano alla scena.
- Forse mi sono sbagliato, forse hai le qualità per regnare su Telmar, dopotutto! - ammise Miraz chinando il capo rassegnato. Caspian urlò, un urlo disperato e carico di disprezzo per quell'uomo che gli aveva rovinato la vita è poi infilzò la spada nel terreno.
- Non certo le tue! - disse in risposta allo zio - Tieniti la tua vita, ma io restituisco alla gente di Narnia il suo regno! - aggiunse a denti stretti per poi dare le spalle al tiranno mente veniva osannato dal popolo. Penny sospirò di sollievo lasciandosi andare fra le braccia di Peter. Era finita finalmente, o almeno così credevano se non fosse che lontano dagli sguardi di tutti Lord Sopespian pugnalò fatalmente Miraz, con una freccia dalle piume tosse, probabilmente recuperata dall'attacco al castello.
- Tradimento! Hanno assassinato il nostro re! - urlò alle truppe. Peter di voltò verso Penny.
- È il momento devi andare via! - la sospinse verso Asterius che aveva l'ordine di condurla lontano.
- No! - protestò inutilmente la ragazza, troppo debole rispetto ala maestosa creatura.
- State pronti! - urlò Peter al suo esercito, mentre il generale Glozelle incitava i telmarini. Caspian scomparve nella fortezza, dando vita al piano B che prontamente avevano ideato se Telmar avesse ingaggiato lo scontro. Nella folla Penny perse di vista Peter e invasa dalla rabbia iniziò a scalciare verso il centauro.
- Altezza! - provò a calmarla fermando la sua corsa, ma ella ne approfittò e colse il momento per scendere dalla groppa del centauro e buttarsi nella mischia. Sguainò la e si mischiò al popolo di Narnia, che ormai sentiva come suo. Vide il terreno franare sotto i piedi delle truppe telmarine e le frecce degli arcieri di Susan, volare nel cielo fino a colpire i nemici. Fu allora che l'esercito Narnia i partì alla carica e lei con loro. Il canglore delle spade, le urla degli uomini e il rumore delle catapulte le stonava l'udito, ma nonostante tutto corse a perdifiato verso il biondo che aveva visto ingaggiare uno scontro con ben due soldati. Si avvicinò e parò giusto in tempo un colpo che per Peter sarebbe stato impossibile vedere.
- Tu che ci fai qui? - domandò lui tra il sorpreso e l'arrabbiato, mentre insieme spalla a spalla paravano i colpi dei nemici.
- Non avere quel tono sorpreso, dovrei... - Penny parò un colpo - ...essere... - ne parò un altro - ...io quella arrabbiata! - concluse atterrando il suo nemico e voltandosi verso Peter che aveva ucciso il suo.
- Ti ho detto che non me ne vado! - disse poi portandosi una mano al fianco e guardandolo severa. Peter la tirò per la nuca baciandola.
- Vi pare il momento? - urlarono Edmund e Caspian che gli passarono accanto. I due si staccarono e dopo essersi scambiati uno sguardo d'intesa ricominciarono a combattere.
- Rientriamo! - ordinò Peter all'esercito e mentre il popolo lo seguiva verso l'ingresso della fortezza, le catapulte dei telmarini, si scagliarono contro di essa bloccandone l'eccesso. Susan e gli altri arcieri furono in pericolo, dato che la struttura portante iniziò a cedere, ma grazie a Trumpkin la regina fu in salvo. Entrare nella fortezza non era più possibile e così i narniani furono costretti a continuare lo scontro al di fuori, nonostante fossero in difetto numerico. D'un tratto anche gli alberi si ridestarono prendendo parte alla battaglia, scaraventando via con le loro radici, gli abitanti di Telmar. Lord Sopespian che oramai aveva preso il comando, diede l'ordine ai suoi uomini di ritirarsi verso il guado di Beruna, dove vennero inseguiti dai narniani. Al di là del ponte costruito li attendeva Lucy, che guardava i soldati di Telmar con severità. Tutti si arrestarono alla vista della bambina. I Pevensie si scambiarono degli sguardi confusi, mentre cercavano di capire cosa avesse in mente la sorella. Poi alle spalle della piccola apparve Aslan. Sopespian nonostante fosse intimorito dal maestoso Leone, diede l'ordine di attaccare e partì alla carica in sella al suo cavallo. Aslan ruggì, potente come non mai e il fiume si risvegliò dal suo sonno. Un enorme gigante d'acqua apparve davanti agli occhi di tutti e in men che non si dica, l'esercito di Telmar fu spazzato via, mettendo fine al conflitto. I superstiti dichiararono la resa e consegnarono le armi ai soldati di Narnia. Finalmente la guerra era finita.

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Angolo autrice
Scusate l'enorme ritardo, ho cercato di compensare con un capitolo lungo. Siamo quasi giunti alla fine della storia narrata nei libri e nel film, ma non alla fine di questa storia. Fra poco avrà inizio la parte intermette scritta da me e spero che sarete ancora interessati a leggerla. Ammetto di aver avuto difficoltà nel descrivere la parte del combattimento, abbiate pietà di me ma ho cercato di farlo nella maniera più decente possibile. Spero il capitolo vi piaccia e soprattutto spero di aggiornare nei prossimi giorni. Scusate ma purtroppo non sto bene a livello di salute 🙏🏼

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