Capitolo 15

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Peter si aggirava per la sala da ballo del castello di Telmar, venendo fermato ogni due passi, cosa che da quanto aveva notato accadeva anche ai suoi tre fratelli ed al nuovo sovrano di Narnia. Di tanto in tanto si aggiustava le vesti, tentava di allargare il polsino legato troppo stretto, oppure, si aggiustava la cinghia che gli teneva la spada in vita. Di Penelope non vi era ancora traccia, non la vedeva da quando il corteo reale aveva finito di sfilare per le vie della città ed era rientrato al castello. Si sentiva in trepidazione al solo pensiero della ragazza. Le porte infondo alla sala si aprirono con un sonoro tonfo e tutti si voltarono.
- La principessa Penelope di Narnia! - annunciò a gran voce un paggio. La sala calò dapprima nel silenzio e poi si udirono i bisbiglìi del popolo al passaggio della sua principessa. Sin dalla prima volta che l'aveva vista, Peter aveva pensato quanto bella lei fosse, anche con i vestiti logori e strappati, ma così con quello splendido abito e i capelli acconciati, gli si mozzò il fiato. Pen percorse lentamente il passaggio che si era aperto davanti a lei, sorridendo cordiale ai presenti ma cercando gli occhi cerulei che tanto amava. Peter ingoiando un groppo di saliva, si fece coraggio e mosse i primi passi verso di lei. Ormai tutti avevano visto e sentito quanto accaduto durante la battaglia, tanto valeva farsi subito avanti, sapeva che gli occhi del popolo erano puntati tutti su di loro, nemmeno Caspian che era il nuovo re destava tanta curiosità, ma a Peter non importò, per lui esisteva solo Penelope.
- Mi concedete un ballo? - disse quasi in un sussurro, che però fu abbastanza udibile dato che anche i musicisti avevano smesso di suonare, quando le fu di fronte. S'inchinò da bravo gentiluomo e le prese una mano sfiorandone il dorso con le labbra. Pen rabbrividì a quel contatto, il cuore iniziò a martellarle nel petto e le sue guance assunsero una colorazione purpurea.
- C-certo mio Re! - balbettò impacciata lei. Peter sorrise a quell'improvvisa timidezza che non pensava avrebbe mai associato alla principessa di Telmar, ora di Narnia. L'avrebbe definita in molti altri modi: audace, cocciuta, risoluta, alle volte anche un po' scorbutica, sorprendentemente dolce, ma timida mai. Le porse il braccio ed assieme si diressero al centro della sala, dove aprirono ufficialmente le danze. Tutti i presenti li accerchiarono lasciando che danzassero solo loro osservandoli ammaliati. Caspian notando l'imbarazzo dei due dato dai loro movimenti meccanici, porse il braccio a Susan, poco distante da lui, invitando ad unirsi ai loro fratelli. A poco a poco al centro della sala le coppie danzanti si fecero sempre più numerose e finalmente i due ragazzi si sentirono meno osservati.
- Meno male non riuscivo più a sopportare tutti quegli sguardi e bisbìgli! - disse Pen tirando un sospiro di sollievo. Peter rise, concordando con la giovane.
- Ti guardano tutti perché sei la dama più bella! - fece con tono serio e dolce.
- Susan è la più bella! - ribattè la mora osservando la Regina Gentile sorridere imbarazzata a suo fratello. Inconsciamente i suoi occhi vagarono per la sala alla ricerca di Fanny, che trovò a chiacchiere allegramente con un fauno, cosa al quanto bizzarra.
- Indubbiamente Susan è bella, ma tu lo sei ancor di più! - insistette lui guardandola serissimo. Penelope arrossì nuovamente di fronte a quegli occhi azzurri così limpidi e profondi e ripensò a tutto quello che tra loro era successo. Si ritrovò a trattenere una risata di fronte allo sguardo confuso del biondo.
- I miei complimenti ti fanno ridere? - domandò curioso lui e Pen scosse il capo.
- Pensavo solo che giusto una settimana fa ci saremmo strangolati, ed ora guardaci! - rispose lei ed anche Peter scoppiò in una fragorosa risata, non potendo darle torto. Aslan osservava i due seduto accanto a quello che sarebbe stato il trono di Caspian, l'espressione preoccupata e la mente carica di pensieri. Continuarono a ballare per un po', finché Penelope non ebbe bisogno di rifocillarsi un po'. Peter venne 'preso in ostaggio' dai Lord di Telmar che volevano accaparrarsi la sua benevolenza e si allontanò con loro tra la folla della sala. Pen osservava la lunga tavolata di pietanze preparata per la festa e prese un chicco d'uva portandoselo alla bocca. Poi recuperò un calice di idromele, assaporandolo lentamente.
- Mi concedete un ballo? - qualcuno le picchiettò la spalla destra. Merliorn le sorrise gentilmente appena Pen si voltò.
- Oh, ehm certo! - disse la giovane posando il calice sul tavolo e seguendo il ragazzo in pista. I due iniziarono a danzare sotto gli occhi curiosi di alcuni sudditi.
- Siete una delle dame più belle che abbia mai visto, vostra altezza! - disse il moro, con quel sorriso che celava dietro alla gentilezza un'ombra. Pen chinò la testa a disagio.
- Vi ringrazio.- rispose sempre a testa china.
- In questi giorni non abbiamo avuto modo di parlare! - continuò lui.
- Già, diciamo che c'era una guerra a cui pensare! - fece lei con finto sorriso.
- Ma ora la guerra non c'è più. Narnia è finalmente libera! - rispose lui di rimando, facendole fare una giravolta, mossa che Penny sfruttò per cercare Peter nella sala, senza successo.
- Tornerete nella vostra terra adesso? - domandò Pen, provando a mantenere quella conversazione.
- Inizialmente era quella l'idea che avevamo io e mia sorella! -
- Ma? -
- Ma ormai manchiamo da anni dalla nostra casa. Qui ci siamo costruiti una vita, ed ora che siamo liberi dalla tirannia di Miraz vostro fratello ci offrirà una buona posizione a palazzo! - rispose.
- Quindi un titolo basta a cancellare il dolore di questi anni? - chiese lei stizzita.
- Non è solo il titolo, Telmar è diventata la nostra casa. Andare via significa ricominciare tutto da capo. Qui ora ci offrono una posizione migliore, perché dovremmo volervi rinunciare!? - rispose sempre con quel finto sorriso. La musica cessò e Pen ringraziò mentalmente i suonatori per essersi concessi in quel preciso momento una pausa.
- Avete ragione, nessuno si farebbe sfuggire l'occasione di passare da servitore ad essere servito, benché nonostante mi sforzi io non riesca a ricordare i volti di entrambi all'interno di questo castello. Comunque, vogliate scusarmi ma devo allontanarmi. Passate una buona serata! - disse con un certa punta di acidità nella voce, dandogli poi le spalle, alla ricerca dei suoi amici, non aspettando neanche una risposta. Quel Merliorn e sua sorella proprio non li sopportava, avevano un qualcosa di strano, quasi sinistro.
- Sorella, sei bellissima questa sera! - la bloccò Caspian quando le passò accanto.
- É vero che darai un titolo a Merliorn e Maryse? - domandò lei prendendolo in contropiede.
- Cosa? Cioè sì ci stavo pensando, ci hanno aiutati nella battaglia, volevo ricompensarli! - rispose un po' confuso dall' espressione severa della sorella.
- Caspian, riflettici bene, non li conosciamo e in tutta onestà non mi fido! - disse lei avvicinandosi all'orecchio del fratello.
- Ah Penny, sta tranquilla. Rimandiamo questa conversazione a un'altra volta ora è il momento di festeggiare! - rispose lui alzando il calice di vino che aveva fra le mani. Pen scosse la testa ma gli diede ragione. Passò un po' di tempo ad intrattenersi con i vari ospiti, ballò con Lucy e Susan, e non mancò di danzare anche con Edmund e Caspian, nel mentre sembrava che Peter fosse svanito. Si scusò con alcune dame con le quali stava chiacchierando per uscire sul balcone a prendere un po' d'aria. Si appoggiò al parapetto e chiuse gli occhi ispirando il profumo di fiori che veniva dal giardino. Quando li riaprì guardò verso il basso, dove trovò finalmente il re che le aveva rubato il cuore che parlava assieme al Grande Leone. Curiosa scese le scale alla sua destra incamminandosi verso i due.
- Peter, Aslan! - li richiamò sorridente.
- Buonasera mia cara Penelope! - rispose il Grande Leone, mentre vedeva Peter voltare lo sguardo e chinare la testa.
- Va tutto bene? - domandò stranita dall'atteggiamento del biondo.
- Vi lascio soli! - rispose semplicemente il Aslan per poi sorpassare la giovane. Si voltò un'ultima volta a guardare i due con occhi tristi e poi ripercorse le scale per rientrare nel salone da ballo.
- Peter!? - lo richiamò lei. Il biondo strinse forte i pugni prima di trovare la forza di alzare lo sguardo verso di lei.
- É successo qualcosa? - chiese lei sentendo improvvisamente una morsa allo stomaco.
- Aslan mi ha detto che domani partiremo. Torneremo nel nostro mondo. Per sempre! -

Take me home - Chronicles of NarniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora