Capitolo 14

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I fratelli Pevensie, seguiti da Caspian si inginocchiarono al cospetto di Aslan, mentre Penelope restava in disparte a guardare la scena.
- Alzatevi Re e Regine di Narnia! - parlò mesto il Grande Leone. I tre fratelli maggiori si sollevarono in piedi, lasciando Caspian in ginocchio e a capo chino.
- Tutti! - disse Aslan rivolto al giovane principe.
- Io non credo di essere pronto! - rispose il moro guardando di sottecchi il Leone.
- Proprio perché dici così, so che lo sei! - gli rivolse uno sguardo carico di fiducia e amore il Sovrano. Caspian trattenne il respiro e poi si sollevò scambiandosi un sorriso con Peter e gli altri Pevensie.
- Non restare lì in disparte Penelope, mia giovane principessa guerriera! - disse Aslan rivolto alla ragazza. Pen sussultò e poi con passo incerto si avvicinò al gruppetto, inchinandosi.
- Lucy mi ha raccontato molto su di te! - fece gentile il Grande Leone, spostando poi lo sguardo su Peter, che teneva gli occhi puntanti sulla ragazza, mutando la sua espressione in una smorfia di tristezza e preoccupazione che nessuno colse. Improvvisamente il suono di una triste cornamusa attirò l'attenzione di tutti, Penny si sollevò avvicinandosi a Peter mentre fra si passavano il gruppo di topi che trasportavano un Ripicì ferito. Lucy, si apprestò a curarlo con una goccia del suo elisir, e in men che non si dica il topo si ridestò, trovandosi davanti il possente Leone.
- Oh, salute Aslan! - disse imbarazzato dall'importante presenza. Inchinandosi barcollò accorgendosi che la sua amata coda era stata tranciata in battaglia.
- Sono molto in imbarazzo, devo implorare la vostra indulgenza per essermi presentato in questo modo sconveniente! - barcollò nuovamente allungandosi verso Lucy.
- Forse un'altra goccia!? - domandò titubante.
- Non credo la faccia ricrescere! - rispose Lucy profondamente dispiaciuta.
- Potreste provare! - insistette il topo.
- Devo dire che ti dona, piccoletto! - rise Aslan.
- Non di meno mio grande Re, devo ritirarmi, poiché la coda è la dignità e l'onore di un topo! - disse Ripicì.
- Forse pensi troppo al tuo onore amico mio! - gli fece notare Aslan.
- Beh non è solo per l'onore, é anche molto utile per arrampicarsi e per afferrare le cose! - spiegò il topo.
- Con il vostro permesso maestà, non potremmo mai sopportare di vedere l'onore negato a chi ci guida! - disse uno dei topi afferrando la coda, seguito dagli altri. Aslan rise sommessamente a quella scenetta.
- Non per l'amore della tua dignità, ma per l'amore dei tuoi uomini! - disse e poi magicamente la coda di Ripicì ricrebbe.
- Oh grazie mille mio Signore, ne avrò estrema cura e da oggi sarà di grande monito alla mi smisurata umiltà! - festeggiò Ripicì, facendo ridere tutti.
- Allora dov'è questo piccolo amico di cui mi hai tanto parlato? - domandò poi Aslan rivolgendosi a Lucy. Lo sguardo di tutti si posò su Trumpkin, che poco più avanti stava raccogliendo le armi dei nemici, guardando di sottecchi i sovrani. Sentì su di sé lo sguardo penetrante del Leone e a testa china gli si avvicinò inginocchiandosi al suo cospetto. Aslan lo osservò e poi ruggì forte, facendo spaventare il nano ed anche Pen che si strinse al braccio di Peter. I due si guardarono e si sorrisero dolcemente, cercando di non pensare a cosa sarebbe accaduto ora che la guerra era finita.

§

Dopo aver sfilato per le vie di una nuova Telmar, i sovrani e il popolo di Narnia si ritirarono all'interno del nuovo castello, per poter festeggiare l'incoronazione di Caspian e ritrovata libertà. Pen corse verso le sue stanza, buttandosi a peso morto sul letto, era felice che la guerra fosse finita e che ora regnasse la pace. Ma non poteva negare che il suo comodissimo letto le era estremamente mancato. Rise senza un perché rotolandosi fra le lenzuola che odoravano di pulito. Un lieve bussare alla porta la riportò alla realtà.
- Avanti! - disse tirandosi su sui gomiti ed osservando la porta che si apriva. Nella stanza fece l'ingresso una ragazza minuta, i capelli castano chiari legati in uno chignon ordinato, gli occhi castano-dorati che brillavano alla vista della ragazza.
- Bentornata principessa! - disse con un enorme sorriso.
- Fanny! - urlò Pen saltando giù dal letto e correndo ad abbracciare l'amica.
- Quanto mi sei mancata! - le disse mentre la stringeva.
- Anche voi! - sussurrò la ragazza.
- Fanny quante volte devo dirtelo, devi darmi del tu. Non sei la mia cameriera, sei mia amica! - la riprese Penny.
- In realtà sono la vostra cameriera! - rise la Fanny, mordicchiandosi poi la guancia alla vista dello sguardo di sbieco che la principessa le rivolse.
- Ma siamo anche amiche! - aggiunse poi stringendola nuovamente. - Mi sei mancata anche tu Pen, ed ho pregato notte e giorno che tu e tuo fratello stesse bene! - fece con voce rotta.
- Ora è tutto finito, stiamo bene, stiamo tutti bene! - disse Penelope scostandosi e guardando l'amica negli occhi.
- Tu come te la sei cavata qui al castello? Tuo padre è stato molto duro con te? - domandò poi scrutando il viso della ragazza. Fanny era la figlia del generale Glozelle, avuta dopo una serata di balordi con Khristin, cameriera anch'essa. Khristin era morta di parto proprio com'era successo alla madre di Pen, questa era una delle tante cose che aveva avvicinato le due ragazze.
- Mio padre sa che non sono in grado di mentire, per cui quando gli ho giurato che non sapessi nulla del piano di fuga che avevi ideato mi ha creduto subito! - spiegò la ragazza.
- Per fortuna! - commentò Pen.
- Sono comunque arrabbiata con te. Potevi dirmelo, sono morta di paura quando ti hanno portata nelle segrete e mio padre mi ha fatto sorvegliare a vista, per questo non sono potuta scendere a trovarti! - le tirò un pizzicotto.
- Lo so Fanny, per questo non ti ho voluto coinvolgere. Non volevo che se la prendessero con te! - disse Pen.
- Volevo proteggerti! Sei la mia migliore amica, la mia unica amica! - la guardò con occhi lucidi.
- Lo so! E tu sei la mia! - rispose profondamente commossa Fanny.
- Allora abbiamo un ballo questa sera. Dobbiamo renderti bellissima ed hai molte cose da raccontarmi. Nel castello si è già sparsa la voce su certi atteggiamenti che hai tenuto assieme al Re Peter! - la punzecchiò Fanny cambiando argomento e ravvivando l'aria. Pen arrossì ripensando al fatto che più volte i due avevano dato spettacolo, baciandosi di fronte a tutto l'esercito.
- Non vedo l'ora di sapere tutto! Sei arrossita tutta, vuol dire che sei proprio cotta! - gongolò Fanny, spingendo Penelope verso la vasca da bagno.
- Se non ricordo male anche tu morivi dietro a Caspian! - le fece la linguaccia Penny.
- Io non muoio dietro vostro fratello, penso solo che sia affascinate e dolce e gentile e molto bello...-
- E si è infatuato della Regina Susan, non voglio spezzarti il cuore, ma è bene che tu lo sappia Fanny! - la interruppe Pen, guardandola triste. Fanny rimase un attimo interdetta, per poi sorriderle dolcemente.
- Il cuore sta bene, pensi che io non sappia come vanno queste cose? Lui è un principe, mi correggo un re. Io sono solo una cameriera! - fece spallucce.
- Oh Fanny...- - Su, su dobbiamo prepararci, o si farà tardi! - interruppe subito l'amica, costringendola a spogliarsi, mentre andava a ravvivare il fuoco per scaldare l'acqua per il bagno.

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Angolo autrice
Scusate, scusate, scusate l'enorme ritardo. Perdonatemi, non mi sono dimenticata della storia, anzi, ho avuto molto problemi e poco tempo per scrivere abbiate pietà di me. Vi introduco un nuovo personaggio. Fanny, al quale io ho associato il volto di Emma Watson. Come vi avevo già anticipato, la storia non finirà come il libro/film ma avrà una svolta diversa. Spero ci sia ancora qualcuno che la legga. Detto questo buona serataaaaa

Take me home - Chronicles of NarniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora