Non sono mai uscito con una persona più grande di me.
Di solito, i miei Phi sono persone riservate, fidanzate dai tempi della discesa di Gesù Cristo sulla Terra, o sono come Gorya, che si è presa i ragazzi più belli e ricchi della scuola, li ha fatti innamorare di sé, per poi scegliere quello più stupido.
Io non sarò il figlio più intelligente della cucciolata, ma Gorya è una fottuta Dea che spezza cuori come se fossero fatti pan di zenzero.
Anche i miei compagni di scuola la guardano da lontano, se viene a prendermi per andarcene assieme, con la bava alla bocca.
Mi siedo sullo sgabello.
Allungo una mano verso al bicchiere di vetro, ma Tinn me lo leva dalle mani prima che possa anche solo sfiorarlo.
«Scusami?»
Il pub è quasi vuoto, per essere solo giovedì sera.
Credo che non ci venga molta gente, forse perché è leggermente fuori città.
Con la scusa del voler stare da solo con me, ha deciso di diventare il paparino della situazione, a quanto pare. Ma non sa che ha a che fare con me, che non demordo, e se voglio ottenere risposte, non mi faccio scrupoli.
In fin dei conti, dal primo momento che mi ha bloccato con la scusa del gatto... ho notato tutto.
So quando risulto attraente agli occhi di qualcuno.
E poi sembro più grande per la mia età.
«Non puoi trascinarti a casa.»
«Non devi riportarmi a casa. Il patto era che venivi qui e parlavamo, e bevevamo assieme.»
Prendo il bicchiere di birra dalle sue mani, me lo appoggio alle labbra.
Un piccolo sorso, passo la lingua sulle labbra.
È buona, per essere una birra mediocre.
Dove vado a bere con i miei amici, dopo la fine degli esami, l'alcool ha un sapore più buono. Ma immagino che per lui, un qualsiasi posto andasse bene per vedermi stasera.
«Vuoi scoparmi?»
Alza un sopracciglio.
«No!»
«Le cose che hai detto sul gatto... erano una bugia, giusto?»
Schiude le labbra.
Abbassa un po' lo sguardo.
Gli alzo il mento con un dito, sorrido d'istinto.
«Che c'è? Hai perso la lingua? Ti ho fatto una semplice domanda, Tinn.»
«Volevo avere una scusa per vederti.»
Mi mordo le labbra.
E mi tiro indietro, appoggiando il bicchiere di fianco a me sul bancone.
Che cazzo.
È anche carino, oltre che premuroso.
Se Mark fosse qui direbbe "è uno stronzo manipolatore". Non gli darei affatto torto, ha preso Mina con sé per avere una scusa con me.
Mi sembra l'inizio di un film coreano.
Con l'unica differenza che io e lui veniamo da due generazioni completamente opposte, e che probabilmente non potrebbero entrare in sintonia neanche dopo una seduta da uno strizzacervelli.
«Bevi qualcosa con me, poi ci penseremo.»
Lo fa.
Beve una birra con me, poi una seconda.
STAI LEGGENDO
☽ 𝘀𝘄𝗲𝗮𝘁𝗲𝗿 𝘄𝗲𝗮𝘁𝗵𝗲𝗿 ᵗᶦⁿⁿᵍᵘⁿ
Fanfic➯ ᴛɪɴɴɢᴜɴ ➯ sɪᴅᴇ sᴛᴏʀʏ: ᴛɪᴡᴘᴏʀ / ᴊɪᴍᴡᴇɴ / ʀᴇɴɢᴏʀʏᴀ ➯ ᴍʏ sᴄʜᴏᴏʟ ᴘʀᴇsɪᴅᴇɴᴛ / ᴍᴏᴏɴʟɪɢʜᴛ ᴄʜɪᴄᴋᴇɴ !ᴀᴜ ➯ ᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ ↳ 𝘿𝙤𝙫𝙚𝙫𝙤 𝙥𝙧𝙚𝙣𝙙𝙚𝙧𝙚 𝙡𝙚 𝙢𝙚𝙙𝙞𝙘𝙞𝙣𝙚 𝙤𝙜𝙜𝙞, 𝙣𝙤𝙣 𝙫𝙚𝙣𝙞𝙧𝙚 𝙦𝙪𝙞 𝙚 𝙛𝙖𝙧𝙚 𝙞𝙡 𝙘𝙖𝙯𝙯𝙤𝙣𝙚 𝙞𝙣 𝙥𝙞𝙚𝙣𝙤 𝙥...