Aveva Takemichi a pochi centimetri da lui e lui non si era nemmeno accorto della sua presenza, forse nemmeno lo aveva riconosciuto. Non gli aveva degnato nemmeno di uno sguardo, probabilmente nemmeno lo aveva notato. Sapeva quanto fosse distratto il ragazzo, anche un po' goffo. Per questo non gli aveva mai detto nulla, lo conosceva fin troppo bene e aveva sempre accettato quel lato del suo carattere. Era una parte di lui che gli piaceva. Amava difenderlo sempre anche perché non era capace, o almeno in passato era anche per quello. Osservò il suo riflesso nel caffè nero che aveva appena ordinato, notava quelle occhiaie profonde e scure come se non avesse dormito da giorni. Non biasimava Takemichi se per caso si fosse accorto di lui e si fosse spaventato del suo aspetto. Era davvero orribile e si faceva pena da solo. Sembrava un disperato.
L'altro aveva ordinato del caffè anche lui, aveva preso un paio di bustine di zucchero e lo aveva fatto sciogliere nel liquido scuro. Sapeva anche quando fosse goloso di dolci. Non lo osservava direttamente, se ne sarebbe accorto, ma ogni volta gettava lo sguardo su di lui con la cosa dell'occhio. Anche lui sembrava molto stanco.
Solo in quel momento, si era accorto di quanto il suo cuore battesse forte nel petto, una sensazione nuova per Mikey. Non sapeva cosa fosse, molto probabilmente era infarto. Ma no...era molto piacevole per essere quello.
Doveva parlare con lui e subito. Da quanto in qua faceva le cose, pensandoci prima così tanto tempo sopra ?
Contrasse la bocca in una smorfia. Non aveva nemmeno toccato il suo caffè.
Girò lo sgabello verso l'altro ,che si stava gustando nel frattempo la sua portata, e fece un sorriso tirato.
<Ciao, Takemicchi.>
L'altro parve trasalire, sperava solo che non lo avesse ammazzato involontariamente. Non voleva avere un altro morto sulla coscienza, peggio ancora se quel morto era Takemichi. Fece poi un paio di colpetti di tosse, facendo attenzione a non sbrodolare tutto il caffè a terra e nei dintorni, e sgranò gli occhi, voltandosi a sua volta.
<Mikey ?>
Fece con voce graffiata, per evitare di strozzarsi ulteriormente. Si guardarono negli occhi per lunghi istanti. Mikey percepì ancora una volta quella fitta, ma non ci fece troppo caso, lasciò perdere: di fronte aveva Takemichi, lo aveva pensato e cercato per così tanto tempo che sembrava quasi un miraggio poter parlare con lui. E, in quel momento, lo aveva davanti. In carne e ossa.
<Tu...- sei...> Cercò di dire, ma venne subito interrotto.
<Ti dà di fare due passi ?>Una volta fuori, nessuno dei due accennò a spiccare parola. Rimasero in silenzio, ad osservare i loro piedi mentre si muovevano sul terreno pieno di neve bianca e candida.
Dopo un po', Mikey decise di prendere in mano la situazione e di parlare. Tutto quel silenzio lo innervosiva, tanto quanto lo innervosiva stare vicino al suo Takemichi. Non lo avrebbe mai detto all'altro, ma gli era mancato e quasi aveva perso qualsiasi speranza di poterlo incontrare. Eppure...era successo e non poteva che esserne felice.
<È da tempo che ti cercavo.> Smise di camminare. Ciò che fece anche l'altro. Nonostante avesse le mani infilate nelle tasche del pesante cappotto, sentiva ancora molto freddo. Alzò il viso in quel dell'altro e lo guardò. <Ci avevo perso le speranze ormai.> Sussurrò in tono flebile.
<Mikey...so che ti stanno cercando. Cosa ci fai ancora qui ?> Gli chiese l'altro. Ciò lo irritò e non un po', si aspettava di mancare anche all'altro ma ovviamente non era così. Takemichi era da sempre stato innamorato di Hinata, e lui non avrebbe mai potuto sostituirla.
<Lo so.> Disse, stringendosi nelle spalle e voltando lo sguardo, mentre osservava un fiocco di neve cadere, confondersi e sciogliersi con quelli già sparsi sul suolo. Aveva la testa che gli era diventata improvvisamente pesante. La presenza di Takemichi lo mandava in confusione.
<So...Naoto. Loro ti cercano. > Sapeva che si riferisse alla polizia.
Si lasciò scappare un piccolo sorriso, amaro, falso. <Ho combinato in bel casino, mi sa.>
Ma Takemichi vera calmo e risoluto, aveva sempre avuto fiducia del suo lato buono e sapeva che Mikey non avrebbe mai fatto del male a nessuno, non era una persona che avrebbe ucciso. Ci era rimasto di stucco, quando aveva scoperto che era stato indagato per l'omicidio di molte persone.
<Io non credo a tutto quello che c'è sui giornali. Tu ... Tu non le hai uccise per davvero.> Insistette l'altro, sembrava stringere i pugni ma Mikey non poteva vederlo siccome aveva anche lui le mani infilate nelle tasche.
<Non siamo più dei bambini. Le persone cambiano. Ma tu sembri essere rimasto lo stesso di sempre.>
Notò che il labbro di Takemichi tremava, il suo sguardo era perso nel vuoto mentre guardava a terra. Ancora. Non aveva il coraggio di guardare Mikey negli occhi. Se solo lo avesse fatto, il suo cuore avrebbe ceduto alla vista del vuoto che si portava dentro.
<Rimani sempre un piccolo piagnucolone.>
Ridacchiò il biondino, scuotendo la testa.
<È ingiusto !>
<Non sempre la vita è giusta con noi.>
Contrabbattè Mikey. Tolse la mano dalla giacca e si guardò il polso, dove vi era un orologio.
<Devo andare.> Fece per girarsi, ma non andò via. Una stretta intorno al braccio e una pressione su di esso, gli impedì di camminare e andare oltre.
<Ci rivedremo ?> La voce di Takemichi era più tremante, avrebbe pianto. Se lo sentiva.
<Se solo tu vorrai.>Spazio autrice
Heyyyy come va ? Vi sta piacendo la storia ? Spero proprio di sì.
Intanto mi faccio un po' di pubblicità; sto iniziando a scrivere una nuova storia su jujutsu kaisen, sulla shop Toge x yuta, e la trovate sul mio profilo.
Nel frattempo che aggiorno questa qui, potete sempre intrattenervi con l'altra che è di calibro più leggero . ;)
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Finish line
FanfictionSull'orlo della pazzia, Mikey, chiederà aiuto alla persona più cara a lui. ✓long su Tokyo revengers, dato il successo riscontrato dalla scorsa storia. ✓ la coppia mi piace quindi non accetto critiche su di essa ✓saranno presenti scene di violenza...