6. Impulsività Senza Freni

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Un fruscío tra le  gambe. 

Solletico dietro alle orecchie, come un soffio. 

La finestra è aperta? 

Formicolio e brividi che salgono da sotto per irradiarsi nel ventre. 

Non capisco bene cosa stia succedendo, percepisco sensazioni avvolgenti ma ho ancora gli occhi incollati tra loro. 

Sento la figa pulsare, ma non realizzo bene perché, se sia per un sogno porno che ho fatto, non sarebbe la prima volta che mi sveglio arrapata,da un sogno intenso. 

Inizio ad emergere dal sonno e percepisco una figura leggermente incurvata su di me. 

Mi accarezza i capelli e il corpo, passa le sue mani leggiadre sulla mia pelle scoperta. 

Sento il mio respiro farsi più forte e affannato, un po' sommesso dal sonno. 

"Ma cos" mi sento sbiascicare. 

"Shhh, tranquilla bimba, non è un sogno." mi sussurra la figura in penombra della professoressa. 

Ha addosso quello che, dal poco che vedo mi pare un baby doll nero trasparente, e intravedo i suoi grossi seni perfetti. 

'Oddio santo'

Inspiro forte e sento che potrei impazzire, ma il sonno rende tutto ovattato e faticoso come una droga strana. 

"Professoressa, non me l'aspettavo più.." 

Continuo sempre sbiascicando ubriaca di sonno, cerco di tenere gli occhi aperti perché voglio assicurarmi sia reale e perché la vista mozza letteralmente il fiato. 

"Oh Bimba" mi sussurra in viso portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio spezzando sempre le frasi a metà in modo da mantenere la suspense. 

"È più divertente così no? Più eccitante se non te lo aspetti…" 

Mi tira su il mento con l'unghia laccata dell'indice e punta il suo sguardo rapace nel mio. 

"Sei sempre stata impulsiva e non sai aspettare, ho voluto darti un po 'una lezione Courtney. 

In più ho creato ancora più desiderio in te, non ringraziarmi troppo." sogghigna beffarda. 

Si alza e fa per uscire dalla stanza. 

Balzo a sedere indispettita cercando di prenderle il braccio, come quando vuoi afferare qualcosa che ti sembra irreale e tenerlo stretto a te. 

"Nono aspetta! Rimani qui!" la supplico. 

Lei si gira verso di me divertita. 

"Dammi del lei,sempre. 

Vieni  in camera mia, questo letto è scomodo." 

Ed esce senza esitare ulteriormente. 

'Scomodo'. Se lo dice lei!

Ricordo quando ho pensato che il suo letto sarebbe stato ancora più comodo di questo e sorrido. 

Mi butto giù dal materasso 'scomodo' come una bambina elettrizzata all'idea di correre a scartare i regali il giorno di Natale, ma con la sonnolenza e la pigrizia di un'ameba. 

Ma l'idea che il mio desiderio erotico  si stia per realizzare mi da una sferzata di energia, mi tiro due sberlette sulle guance per riprendermi ed eccitata esco fuori dalla mia camera in prestito. 

Non vedo traccia della professoressa, la casa è così grande che dovrei fare dentro e fuori da ogni camera. 

Ah. Ahah lol, dentro e fuori. 

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