19. Chiamata inattesa

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Camminiamo fianco a fianco in silenzio, schivando il via vai di persone. Percepisco lo sguardo preoccupato di Rick che di tanto in tanto mi lancia un'occhiata.

"Come stai?" Mi chiede ad una certa, mentre ci infiliamo in metro.
'Una merda, sto'

"Un po' meglio, grazie!" Rispondo accennandogli un sorriso.
Mi tiro fuori le cuffiette dalla borsa.
"Ti spiace se mi isolo un attimo con la musica?"
Gli chiedo, agitata.

"Nono certo" risponde lui con un sorriso e infilandosi le cuffie come me.
Facciamo tutto il viaggio così, ognuno nella propria bolla e nella propria musica, seduti vicini, le nostre ginocchia si sfiorano.

Mi alzo per scendere alla mia fermata e Rick mi imita.
"È questa" gli faccio.

Camminiamo per tutto il viale, superiamo il supermercato, un ristorantino indiano e alcuni negozietti qua e là e delle casette nel verde.

Scrivo un messaggio mentre cammino a Morgana.

Io:
"Ehi, sei a casa?"

Svoltiamo l'angolo e proseguiamo per tutta una strada costeggiata di villette e casette. Arriviamo davanti al vialetto della casetta indipendente dove viviamo io e Morgana,

Morgy-tisoffoconelsonno-darling<3:
"No. Perché?"

Io:
"Quando torni?"

"Eccoci..."
Dico girandomi verso Rick.

Ci sfiliamo entrambi le cuffiette e torniamo a guardarci.

Morgy-tisoffoconelsonno-darling<3:
"Non lo so. Perché?"

Non ho idea di quanto Morgana starà fuori, ma fremo dalla voglia di invitare Rick dentro.
Ehm non pensate male, intendo dentro casa, non dentro di me.
(Cioè anche dentro di me ovviamente, ma andiamo per gradi ihihih).

È un rischio, perché se dovesse rientrare mentre siamo lì potrebbe arrabbiarsi molto. La regola è: no uomini in casa. Al che potrei raggirarla dicendole che è ancora un ragazzo e quindi tecnicamente non ancora un uomo.
Comunque mi perdo tre secondi nelle mie stupide riflessioni, in tempo per anticiparlo prima che mi saluti.

"Ehm senti...ti va di salire? La mia coinquilina non c'è per qualche ora"
Gli propongo genuinamente.
Noto che arrossisce lievemente sulle guance candide e rimane spiazzato dalla richiesta.
Mi affretto a spiegargli.
"Mi sento ancora frastornata... mi farebbe piacere avere compagnia in questo momento... è ancora presto, puoi stare un po' da me se vuoi"

Credo di averlo convinto. Rick mi guarda, sorride imbarazzato, si guarda attorno e poi annuisce.
"Va bene"

Gli faccio strada e lo invito ad entrare.
Rick, un po' spaesato e a disagio, si guarda intorno, lievemente in soggezione.

"Vuoi qualcosa? Da bere, da mangiare?"
Gli chiedo gentilmente.

"No grazie, sono a posto" risponde accennando un sorriso.
"Vieni, camera mia è su di qua"
Gli indico di seguirmi, mentre salgo su per le scale.

Apro la porta di camera mia e Prom viene a girarmi tra le caviglie facendomi le fusa e trillando con la vocina. Rick mi segue dentro e si china ad accarezzare Prom, intenerito.

"Oh ma ciao!ciao.."

Mi sciolgo nel vedere Rick così dolce e affettuoso.
"Ti piacciono i gatti?"
Gli domando mentre levo le scarpe e le lancio in giro. Devo ammettere che camera è un po' tanto un casino, ma tipo livello bomba nucleare esplosa.

"Si certo, ho un gatto. Come si chiama lui/lei?"
Mi domanda, alzandosi.

"Lui. Prom...Prometheus"
Mi siedo dalla scrivania e inizio a girare un drummino.

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