9. Perle di tapioca

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"Mhhh prendo.. il Rose Milk Tea con.."
Guardo indecisa il bancone frigo davanti a me con i tanti coperchi chiusi di acciaio.
"Perle di tapioca"
"Anzi no! Mettimi le jellies di litchies e cocco!"
La ragazza asiatica spazientita mi sbratta delle palline di gelatina colorata nel bicchierone di plastica.

"Non è che puoi mettermi sia le perle di tapioca che le litchi jellies?" Chiedo assillante non sapendo quale scelta prendere.
La ragazza confusa e ancora più spazientita mi guarda palesemente scoglionata farfugliando qualcosa che non capisco e alla fine le dico di lasciar perdere e lasciare solo i litchi.

Finalmente con il mio beverone di Rose Milk Tea e una donut oreo raggiungo al tavolino il ragazzo con il suo caramel macchiato davanti.
Mi guarda mentre mi siedo e mi sorride un po' impacciato.
Lo trovo estremamente carino e quando un ragazzo manifesta così tanta timidezza e pacatezza mi fa venire voglia di essere aggressiva e pazza, come con i gattini quando sono carini e ti viene voglia di massacrarli di bacini violenti, di prenderli in braccio e spupazzarli tutti.

Devo calmarmi. Spero di non mandare tutto a puttane.

Il Rose Milk è fresco, dolce e floreale e soddisfa la mia voglia di zuccheri perenne. Penso di avere una dipendenza dallo zucchero.
"Vuoi assaggiare?" Gli chiedo mettendogli davanti il mio bicchiere mentre addento un pezzo della mia ciambella oreo.

"Mhh buono! Cos'è ?"
Chiede sorpreso.

" Latte alla rosa con jellies di litchi e cocco"

" Wow buono, tu vuoi assaggiare il mio?"
Porgendomi il suo bicchiere.
Faccio cenno di no con la testa continuando a guardarlo.
Venendo al Franklyn bubble tea, nel tragitto abbiamo chiacchierato del più e del meno condividendo tantissimi interessi in comune dalla musica rock, metal, pop rock, ai videogiochi alle serie tv, ai manga e gli anime alle scelte di stile.
Abbiamo scalfito la parte più superficiale dell'iceberg della conoscenza reciproca,ma vorrei entrare più a fondo nella conversazione.

Tiro su con la cannuccia e mi ri soffermo su di lui.
"Quindi mi dicevi prima al parco, che eri triste.. perché ?"

Noto che rimane sospeso sulla cannuccia e percepisco il suo disagio nel volersi divincolare da quella conversazione, poi alza lo sguardo verso di me un po' imbarazzato rigirandosi il bicchierone tondo tra le mani.
"Beh, ehm a dire il vero mi hai chiesto tu se fossi triste io non ho confermato lo fossi.." ridacchia leggermente imbarazzato.

Gli sorrido.
" Beh, non hai neanche negato però.."
lui sospira ancora più imbarazzato, mi guarda e dice: "È vero. Ma perché ti interessa saperlo?"

"Beh, per conoscerti meglio. Il modo in cui ci siamo incontrati è stato quasi dettato dal destino, entrambi in un momento di vulnerabilità. Come se fosse un patto segreto. Ora voglio conoscere cosa ti ha reso vulnerabile prima." Rispondo di rimando con convinzione, continuando a fissarlo, finendo la mia ciambella e pulendomi le mani sul tovagliolo.

Il ragazzo rimane sorpreso, intimidito e incuriosito dalla mia risposta. Percepisco la sua curiosità nei miei confronti.

"Allora, cosa ti ha reso così arrabbiata prima? Perché hai detto che è stata una giornata di merda? Dubito fosse solo per i rovi..."
Mi domanda con un velato coraggio di sfida e una genuina curiosa preoccupazione.

Lo osservo qualche secondo poggiando il mento fra le mani decidendo se aprirmi ad un perfetto, se pur carino, sconosciuto.
'Massi, cazzo mene'

"Ok, io ti dico perché ero così incazzata e disperata come mi hai vista, e tu mi dici perché eri triste. Vada?"

Lui mi sorride, arrendevole e annuisce
" affare fatto"

Mi sgranchisco la schiena e la porto indietro sulla sedia mettendomi comoda.

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