Capitolo 16

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I miei ricordi sono confusi, la domanda di Travis mi confonde ancora di più.
Il suo petto nudo attira la mia attenzione. È da molto che non siamo così vicini e inevitabilmente i miei sensi vengono sopraffatti.
<<Vuoi che ti dia una mano a ricordare?>> mi chiede con un sorriso divertito stampato sulle labbra.
Annuisco inconsapevole di quello che avrebbe fatto.
Si avvicina lentamente e con una mano mi stringe il fianco. Il mio corpo avvolto dalla sua t-shirt diventa tutto d'un tratto caldo.
Le sue labbra si avvicinano al mio collo e in men che non si dica si posano sulla mia pelle bollente.
<<Mi hai provocato così>> strofina le sue labbra sul mio collo, fino a scendere di qualche centimetro.
<<Hai detto tante cose, ma la più importante è stata che ti sono mancato>>
Un sorriso illumina il suo viso, mentre il mio per poco non va a fuoco.
I ricordi riaffiorano poco alla volta.
<<Ero ubriaca Trav>> mi giustifico allontanandomi.

<<Lo so>> risponde guardando le mie labbra.

<<È per quello che non ho voluto fare niente con te>> continua con aria innocente.
<<Ma tu lo volevi. Mi volevi Kelsey>>
Sventolo le mani davanti al viso in maniera goffa.

<<Non ha importanza>> Sbotto quasi infastidita dal mio stesso comportamento.
Il punto è che lo voglio ancora, basterebbe anche solo un bacio e mi ritroverei in men che non si dica aggrovigliata tra le lenzuola di quel letto con lui.
Al solo pensiero una scossa attraversa il mio corpo e mille brividi lo percorrono.

<<Già>> bisbiglia sotto voce. La luce nei suoi occhi si spegne e in una frazione di secondi mi ritrovo sola nel letto.
Travis con movimenti veloci prende dei vestiti e si chiude nel bagno. Mi rilasso solo quando sento l'acqua della doccia scorrere.
Mi butto nel letto frustata più che mai.
Che casino.
Mi alzo dal letto e mi incammino verso lo specchio, osservo attentamente le mie guance rosse e le gambe nude. La sua maglia non mi arriva nemmeno a metà coscia. La sera prima mi ha spogliata lui. Non è successo niente e io non so se questo mi renda felice oppure no. Non ha approfittato del mio stato. Ero completamente andata e anche se ho passato minuti se non ore a provocarlo, lui non ha ceduto.
Un paio di colpetti sulla porta attirano la mia attenzione e poco dopo qualcuno entra in camera.
Josh resta quasi pietrificato, come se avesse visto un fantasma.
I suoi occhi inevitabilmente si posano su di me è noto un velo di tristezza nella sua espressione.
Travis esce dal bagno con un asciugamano avvolto attorno la vita.
Gli occhi di Josh passano velocemente da me a Travis e prima che io possa anche solo pensare qualcosa, dice semplicemente <<Volevo solo dirvi che la colazione è pronta>>.
Con un movimento veloce chiude la porta ed esce dalla camera.

Il silenzio prende il sopravvento, io e Travis non ci scambiamo nemmeno una parola. Probabilmente qualsiasi parola in questa circostanza sarebbe futile.

Mi incammino verso quella che era la cucina dell'appartamento e la scena che mi trovo di fronte mi riempie il cuore di gioia. I miei amici, tutti riuniti attorno un tavolo ad aspettare me e Travis prima di iniziare a mangiare.

<<Passata la sbronza?>> Chiede Corin divertita, scambiandosi sguardi indecifrabili con tutti gli altri. <<Penso proprio di si>> rispondo raccogliendo velocemente i miei capelli in una coda di cavallo decisamente disordinata.

Dopo aver fatto colazione mi ritrovo sola con Josh a raccogliere le ultime tazze rimaste sul tavolo.

<<Non ti giudico per essere tornata con Travis... Solo non ritengo giusto che voi abbiate...>> Prova a spiegare imbarazzato. <<Insomma che abbiate fatto...>> Capisco subito dove vuole arrivare e prima che possa finire la frase lo interrompo bruscamente.

<<Non è successo nulla tra di noi>> sventolo le mani in aria in maniera goffa.

<<Oh>> mormora più imbarazzato di prima.

<<Ho visto lui uscire dalla doccia, te con...>> continua titubante.

<<Non abbiamo fatto nulla, ho vomitato, mi sono addormentata e ho dormito come un sasso>> gli spiego, quasi giustificandomi. Perchè mi sto giustificando?

<<Forse sarò egoista ma mi fa piacere>>

Prima che uno dei due possa aggiungere qualcosa, la strana conversazione viene interrotta da Travis che si piazza tra di noi con aria infastidita.

<<C'è la lavastoviglie>> ci rimprovera con tono duro. Gli da fastidio vedere me e Josh lavare i piatti? Non capisco.
Josh alza gli occhi al cielo e se ne va senza aggiungere altro, io provo a fare lo stesso ma il braccio di Travis mi tira a sé.
<<Dove vai ora?>> mi chiede confuso.
<<Da mia sorella>> rispondo allontanandomi da lui, per quanto possibile.
<<Vengo anch'io>>
<<No tu non vieni>> sbotto infastidita.
<<Non sei il centro dell'universo Kels, faccio quello che mi pare, come fai tu d'altronde>>
Le sue parole mi lasciano di sasso.
Non riesco a dire nulla, semplicemente evito di guardarlo e lo lascio lì, in cucina, solo.

Dopotutto non era cambiato così tanto come pensavo. Travis aveva la straordinaria capacità di cambiare umore nel giro di due secondi.

Mi dirigo verso il bagno ma prima che io possa arrivarci, Grace mi si fionda addosso.
<<Non puoi capire come sono felice di averti di nuovo qui con noi>>
<<Te l'ho già detto che mi sei mancata?>> aggiunge circondandomi con uno dei suoi abbracci iper protettivi.
<<Si Grace, almeno un miliardo di volte>> rispondo facendo fatica persino a respirare.
Mi viene da sorridere.
<<Sarà un'estate fantastica, dopodiché torneremo alle nostre vite a New York e finalmente potremo...>> la interrompo subito, liberandomi dalla sua presa salda.
<<Per te si tratta di questo? Di una bella estate tra amici, prima di tornare alla solita vita?>> le chiedo provando a mantenere la calma, ma mi risulta quasi impossibile.
Lei mi guarda con aria confusa e triste come un cane bastonato.
<<No non intendevo quello...>> mormora in preda al panico.
<<Questa è la mia nuova vita e voglio viverla qui con o senza di voi. Non so nemmeno perché voi siate venuti fino a qui>> spiego gesticolando come una pazza in preda a una crisi isterica.
<<Non sono un giocattolo Grace, non puoi aggiustarmi come facevi con le tue bambole>> le ricordo.
Lei mortificata non mi risponde subito.
<<Lo so Kels, è solo che non puoi allontanare sempre le persone, soprattutto quelle che ti amano>>
<<Ti ricordo che avete fatto tutto da soli.>> metto fine alla conversazione entrando nel bagno e assicurandomi di aver chiuso la porta a chiave.

Con loro mi sento come una specie di marionetta, è come se tutti sapessero cosa sia meglio per me.
La verità è che sono stufa di essere la Kelsey di prima, quella che ha bisogno di essere salvata, amata e consolata.
In questo momento non ho bisogno di protezione, ne tantomeno dell'amore.
Voglio solo tornare a casa da mia sorella, passarci settimane o mesi e stare lontana da tutti loro.
Pensavo che avessero capito e accettato la mia decisione, ma l'unica cosa di cui si preoccupano in fondo è di passare un'estate indimenticabile, prima di riportami a New York, come un cucciolo smarrito.
Notizia dell'ultimo momento: Kelsey Steward non è un cucciolo smarrito.

Back for you {Sequel di Tomorrow}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora