2. Primo giorno di scuola

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La classe è al terzo piano e i piani esistenti sono tre, wow.
Non ho detto che liceo ho scelto, il liceo scientifico di scienze applicate e io sono Alice. Siamo in ventotto e ci sono sette ragazze...tante.
Tiro fuori i libri mentre la prof fa l'appello, non mi interessa molto sapere come si chiamano gli altri.
Il ragazzo prima di me, perché sono l'ultima dell'elenco, si chiama Davide, Davide Black. Non posso dire che è un brutto ragazzo, ha i capelli di un biondo quasi arancio tutti ricciolini e gli occhi coperti da degli occhiali scuri. Rispetto a me è indietro di tre file, io sono al primo banco sulla destra, un posto strategico per stare attenta quando voglio io.
Ci sono due intervalli a distanza di due ore e ognuno dura un quarto d'ora. Il primo intervallo lo passo tranquillamente in classe ad osservare la prof seduta davanti al pc. Dal fondo della classe arriva una voce maschile "ehi, piccola, vieni qui con noi, non stare da sola!"
Sta parlando con me?! No, perché dire a me 'piccola' non è una buona idea, ma proprio per niente.
mi giro stizzita "stai parlando con me?"
"Vedi molte mote altre ragazze qua dentro?" A rispondere è Davide con una risata canzonatoria, ma il suo sorriso sembra così dolce...
"Si, vedo te ad esempio" mi giro di nuovo e continuo ad osservare la prof. Improvvisamente sento uno spiffero caldo sul collo e qualcuno che si appoggia alla mia spalla, rimango immobile, prima regola del mimetismo.
"Piccola, io non sono una ragazza e se vuoi te lo dimostro" mi sussurra all'orecchio, sento il mio stomaco contorcersi. Mi sposto di poco per girarmi, sono quasi contro il muro, lo sguardo sfida "quando hai perso tutto non hai paura di esseri insignificanti come lo sei tu" un coro di "ooooo" si leva dalla classe, colpito e affondato. Si rialza di scatto e se ne va con uno sguardo alterato dalla rabbia.
Con la sottoscritta non si scherza.

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