Capitolo 12

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Jacopo lasciava su di me sensazioni strane, troppo strane, ma cercai di non darci peso, per facilitarmi la vita. 

Ormai ci convivevo da un mese e sapevo le sue abitudini chi vuole capire capisca. Molte volte, infatti, andavo a dormire in camera della mia amica perché i rumori erano insopportabili: una fuori, due dentro. 

Andavo molto bene in tutte le materie e ogni domenica tornavo a casa. Avevo anche iniziato un corso pomeridiano di lettura, che mi permise di conoscere tante persone. La mia nuova vita era perfetta, se non fosse per Jacopo. 

Tra frecciatine e sguardi, Jacopo stava poche volte nell'appartamento e le rare volte che ci stava, io me ne andavo. 

Grazie al gruppo di lettura avevo conosciuto un ragazzo, Thomas.
Aveva i capelli biondi e lisci, occhi marroni nocciola e un fisico asciutto. Era molto gentile con me: mi aiutava con i compiti, qualche volta uscivamo assieme e lo avevo presentato subito al mio gruppo di amici, con il quale ormai mi ero affezionata.

Una sera decisi di invitarlo nel mio appartamento per fare due chiacchere e mangiare qualcosa.

"allora ci si vede alle 7 giusto?" chiese cortese, per conferma.

"si, sono felicissima" risposi saltellando sul posto.

Thomas rise e mi schioccò un bacio sulla guancia prima di andare a lezione. Ne rimasi stupita e arrosii come una sciocca, quando il telefono mi vibrò nella tasca dei pantaloni. Controllai ed era un messaggio da Jacopo.

da Jacopo:

ricciolina, vieni nel nostro appartamento, è urgente

da me:

Ho lezione Jacopo, chiama qualcun'altro per  piacere

da Jacopo:

Rose, per piacere.


Decisi di andare a vedere, anche se ero abbastanza sicura che fosse una sua cavolata. Ma nel caso fosse stato il contrario, lo avrei preso a schiaffi comunque.

Salii le scale che portavano al nostro piano ed entrai. Le luci erano spente, a parte quella della cucina. Mi avvicinai e lo chiamai.

"Jacopo? Ci sei?" ma non feci in tempo a girare l'angolo che una mano mi artigliò il polso. Andai subito nel panico, ma quando sentii un profumo di vetriver nelle mie narici, mi rassicurai.

  Almeno non era un ladro.

Jacopo mi schiacciò contro il muro e accostò la sua bocca calda contro il mio orecchio

"ciao, ricciolina" disse con il fiato caldo, tenendo i miei polsi bloccati contro il muro

"J-Jacopo... che st-stai facendo?" domandai con voce tremante quando mi accorsi che la sua lingua stava tracciando una linea calda verso il mio lobo

"niente, tu che stai facendo?" mi chiese, continuando questa lenta tortura.

"Jacopo f-fermo" tentai, ma la mia voce tremò, mentre i brividi si impossessavano del mio corpo.

Finalmente, allineò i suoi occhi ai miei e li notai rossi

aveva... fumato? pianto? bevuto?

"cos'hai ricciolina? Il gatto ti ha mangiato la lingua?" disse con voce roca e il suo alito caldo sapeva di... erba.

"Non sei in te. Hai fumato vero?" chiesi, cercando di liberare i polsi, che tremavano a causa della pressione della mani di Jacopo

"Stai zitta, Rose, zitta." disse fissandomi le labbra, che fece sue.

E mi sembrò di entrare in paradiso

Le sue labbra carnose incontrarono le mie tremanti. Assecondai il bacio, assaporando il sapore di erba mischiato a quello del dentifricio alla menta. La sua lingua incontrò la mia e, no.

questo fu come andare in paradiso.

Il suo sapore fresco si mescolò al mio dolce per via dalla ciambella che avevo mangiato.

Le gambe tremarono, e per quanto provai ad oppormi, non ci riuscii. 

Stacco le sue mani dai miei polsi e le appoggiò ai miei fianchi e le mie  corsero al suo collo, cercando di aggrapparmi al suo corpo marmoreo.

La magia si spezzò al suono del campanello. Ritornai con i piedi per terra e con un mugolio infastidito, Jacopo si staccò da me, continuando a guardarmi.

"Sai, le tue labbra sono ancora più invitanti dopo il mio bacio" disse con un sorriso. 

Gli fissai le labbra tumide del nostro bacio, ancora tremante.

"piccola, svegliati. Devi andare ad aprire" mi disse con voce dolce, ma lui teneva ancora per i fianchi e io per il collo.

ne io, né lui ci saremmo lasciati.

Alla terza volta che il campanello suonò, mi staccai e andai ad aprire

respira, Rose, respira.

Attraversai il salotto con ancora la meravigliosa sensazione delle sue labbra sulle mie. Con un sorriso ebete sul viso, le guance arrossate e le labbra gonfie aprii la porta

"Disturbo?" Thomas mi apparve davanti, con un mazzo di rose e una scatola.




SPAZIO AUTRICE

Che tempismo, Thomas!

Scusate per l'assenza, ma tra poco ho degli esami, e tra una cosa e l'altra, portare avanti la storia dei nostri  Rose e Jacopo, sta diventando difficile, ma non mi arrenderò!!

Ci ho messo tutta me stessa per scrivere la scena del bacio nel migliore dei modi. Mi sono armata di:

-Canzoni romantiche

-Libri 🔥

-Fantasia e..

-Imbarazzo!

haahah spero che sia uscito bene <3

Se vi sta piacendo, non dimenticate di mettere una stellina ⭐, che alla vostra Aalis fa piacere!

Alla prossima!

Bacii

Aalis


Tutte le volte che non ti ho detto grazieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora