Capitolo 13

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L'appuntamento con Thomas. Cavolo.

"Rose, chi è" chiese Jacopo, avvicinandosi a me. Quando intercettò lo sguardo di Thomas, si irrigidì.

"Ciao, io sono Thomas, piacere" si presentò cordiale come sempre.

"Ah sì, aspetta che ti mostro il cazzo che mi frega" rispose Jacopo con voce glaciale.

"Ehy amico calma, sono qui per Rose" ribatté Thomas.

A quel punto Jacopo mi mise una mano sul fianco e mi attirò a lui.

maledetti brividi.

"Rose e io siamo impegnati, smamma" disse con voce bassa Jacopo

stava per scoppiare una bomba

"Io e Rose ci dobbiamo vedere come d'accordi" ribatté Thomas, affilando lo sguardo

...e io c'ero in mezzo

"Ricciolina, dì al tuo amichetto di andarsene" disse Jacopo, piegandosi sul mio orecchio.
Il suo fiato provocò qualcosa

Ehh, la tachicardia
disse la mia vocina

Mi pinzai la base del naso e, sospirando: Jacopo era scostante e provocatore, perciò per quanto il nostro bacio fosse stato passionale, probabilmente in lui non aveva lasciato niente.
Thomas era di un'altra pasta, ma non lasciava le costellazioni di brividi che Jacopo lasciava su di me.

"Accomodati pure Thomas, scusa per il disordine-" ma non finii la frase che Jacopo mi girò in modo che potesse vedere i miei occhi color cioccolato fondente.

"Seria Rose?? Sai che ti dico? Vaffanculo." e se ne andò, sbattendo la porta.

"Scusalo, giornata no" dissi con voce stanca

"Stai tranquilla" mi rispose dolcemente  Thomas.

Sentimmo un tonfo. Andammo a controllare e la scena fu quasi divertente.
Jacopo giaceva a pancia in giù, qualche porta più in là.
Poi mi riscossi:
stava bene? aveva battuto la testa??

"Thomas! Aiutami a portarlo in camera! Tu per le gambe, io per la schiena" dissi.
A quel punto Jacopo si svegliò, ma non aveva la forza di alzarsi.
ma quella di ribattere sì

"No, la sua testa in mezzo alle mie gambe non la voglio" protestò

"Sei una causa persa. Invertiamoci Thomas" esclamai, andando a prenderlo per le gambe

"Ehy ricciolina, la tua testa in mezzo alle mie gambe ci sta proprio bene. Potrei farci l'abitudine" sghignazzò
Arrossì violentemente per via del doppio senso

"E non arrossire, cazzo" mi rimproverò burbero, prima
di addormentarsi

bipolare del cavolo

Per miracolo riuscimmo a portarlo in camera e preparai tutto l'occorrente: un cestino, dei fazzoletti, un'aspirina, il termometro, una bottiglia d'acqua e un panno fresco per via della febbre

Sistemai tutto con addosso i suoi occhi per tutto il tempo

"Ti prendi cura di me, Rose?" mi chiese mentre mi adagiavo sul letto per mettergli sulla fronte il panno umido

"E chi dovrebbe farlo?" risposi con voce dolce.

Sembrava così docile, con gli zigomi arrossati per via della febbre, le labbra schiuse e gli occhi lucidi

A quel punto non ce la feci più: mi chinai sulle sue labbra e lui sembrò non disprezzare la mia idea: mi mise le mani sulla vita, e io gli accarezzavo la mandibola mentre gli schioccavo un dolce bacio.

E lì, in quel momento, avrei voluto fermare la penna di chi stava scrivendo la mia storia e rimanere così.


SPAZIO AUTRICE

SORPESAA!!
Eccoci al 13 capitolo!
Che ne pensate di Thomas?

Team Thomas o Team Jacopo??
Non dimenticate di mettere una stellina ⭐️

Bacii
Aalis






Tutte le volte che non ti ho detto grazieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora