XXIV /A & G pov

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Arienne

Questa volta il desiderio di volerci è più forte. Tutto è più forte.
Alzo le braccia e mi faccio togliere la t-shirt.
Giorgio è diverso, più delicato.
Mi spoglia dolcemente, pure i baci sono delicati. Delicati ma estremamente eccitanti.
Siamo nudi ora, distesi sul mio letto.
Lui a pancia in sù, io seduta sopra al suo corpo.
Le sue mani mi stanno accarezzando i fianchi, mi invita a muovere il bacino ad ogni suo colpo dentro di me.
Vorrei strillare il suo nome da quanto mi piace.
La luce fioca fa intravede le nostre sagome. Spero mi stia guardando anche lui come lo sto facendo anch'io.
Riesco a sentire i suoi lamenti silenziosi, il suo respiro soffiarmi sulla pelle.
Brividi, tremori, ondate di calore.
Sto provando sensazioni uniche.
Di scatto mi fa distendere a pancia in su, ama essere il dominatore. Ed io invece amo il ruolo della sottomessa, solo in questo caso.
«Quanto ti voglio Arienne» mi sussurra all'orecchio provocandomi dei brividi sulla nuca.

Giorgio

Sono completamente ubriaco di Arienne.
Il mio respiro trema.
Lo stiamo facendo con più foga adesso.
«Ti prego Giorgio, non ti fermare»
Mi supplica eccitata, gemendo ad ogni colpo di bacino.
La bacio dappertutto, il collo, le spalle, i seni. Mentre lei invece mi accarezza la schiena.
Stiamo facendo l'amore questa notte. Perché no, non può essere solo sesso.
Sento di provare qualcosa di molto forte per Arienne. Talmente forte da non riuscirlo a spiegare.
Credevo di non potermi mai più innamorare, pensavo di odiare l'amore, quando in realtà è il sentimento che più mi tiene vivo.
Senza amore non si vive. Si sopravvive.
Fino ad ora sono sopravvissuto.
Ed ora no, non lo credo più.
Arienne ha conquistato il diavolo magro.
«Ti amo» mormora mentre raggiungiamo il culmine.
Non ho risposto. Perché sono un coglione. Dovrei solo aprire il mio cuore, ma uno come me non è facile da gestire. A capirmi men che meno. Sono come un algoritmo. Se mi capisci, hai vinto.

Siamo entrambi sfiniti ora. Ci abbracciamo e restiamo aggrovigliati.
I nostri battiti cardiaci risuonano in simbiosi. «Sei stanca?» le chiedo con il volto fra i suoi capelli.
Annuisce. «E tu?»
«Io ho una richiesta... possiamo dormire così tutta la notte?»
Sento che ridacchia. «Se proprio insisti».
Ci addormentiamo per davvero in quel modo.
Senza rivestirci. Abbracciati con le gambe aggrovigliate.
Anche se so che domani mattina ci ritroveremo da una parte all'altra.

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