VII /Arienne's pov

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Arienner's pov:

"Che palle Lally, possiamo parlare di qualcos'altro? Grazie!" dico scocciata alzando i toni.
Sono nel nostro solito bar in centro a Roma, è pomeriggio, stiamo facendo aperitivo. Laura è la mia migliore amica, l'adoro, ma a volte è così pesante. Si è fissata con Giorgio. Maledetta quella volta che sono andata a casa sua, potevo tenerlo per me, ora si fa un sacco di idee strane e perverse. A parte questo, sa che sono sempre stata una delle sue più grandi fan, sa che gli ho sempre rotto le palle nei messaggi su Instagram. È vero, lo ammetto, ad ogni storia che pubblicava io subito gli mandavo mille messaggi. Addirittura avevo le notifiche attive ai suoi aggiornamenti, stavo esagerando, ero parecchio ossessionata. Poi però mi sono resa conto che tutte queste cose sono proprio infantili, così ho smesso. È vero, lui mi ha risposto, esasperato dai miei continui messaggi. Ed è anche vero che è da quel momento che ho smesso, diciamo che mi sono resa conto. Ho aperto gli occhi ed ho guardato in faccia la realtà: Giorgio è Mostro, il mio rapper preferito, fine. Non il mio ragazzo, non un mio amico. È solo il mio rapper preferito. Punto.
"Oh ma con Alessio, basta?" esordisce addentando la cannuccia dello spritz.
Faccio spallucce. Non mi è mai interessato nulla di Alessio. È un mio vecchio compagno di classe, siamo sempre stati molto legati dai tempi delle medie fino alla fine delle superiori. Però da quando si è dichiarato io ho giocato con lui, sì, sono pure una grandissima stronza. Amo il fatto che qualcuno possa cadere ai miei piedi, ma senza secondi fini. E non mi crederete mai se vi dico che non sono mai stata fidanzata. Purtroppo sono... abituata male, si può dire? Per intenderci meglio, mi sono solo fatta portare a letto. Non ho mai voluto spingermi oltre... perché l'amore mi fa parecchio paura. Ecco, forse è per questo motivo che sono scontrosa con tutti, è come se l'arroganza fosse uno scudo per proteggermi, non voglio soffrire per nessuno e mai accadrà. Sono troppo, troppo forte.
"Merda, non ti voltare amò" sussurra Laura fissando qualcuno dietro di me.
"Che succede? Non mi dire che c'è il tuo ex che..."
"Sssh, taci, chiudi la bocca" mi tira un calcio sugli stinchi per zittirmi, è parecchio agitata ed io mi sto innervosendo.
Aggrotto le sopracciglia, deglutisco l'ultimo sorso del mio spritz, dopodiché istintivamente mi volto a guardare dietro di me.
Sgrano gli occhi, c'è Giorgio, in lontananza l'ho riconosciuto subito. Porta un berretto nero, sicuro del suo merch, occhiali da sole, jeans mimetici ed una felpa in tinta con il berretto. Accanto lui c'è Massimo, in arte Nick Sick, uno dei suoi migliori amici, anche lui fa musica, è pure un produttore.
"Fanculo, mi perseguita ora?" ritorno a guardare la mia amica, fingo di essere annoiata, quando in realtà ho il cuore che sta balzando fiori dal petto e delle vampate di calore che mi stanno facendo sudare. Ma fanculo, sembro un'adolescente!
"Ti ricordo che siamo di Roma, tutti frequentano i soliti posti. Prima o poi doveva succedere"
"Sì, ma ora ci mettiamo a bisbigliare perché c'è Mostro? Per favore" dico facendo una smorfia.
"Quanto sei stronza, Ari. Pensavo ti facesse piacere incontrarlo così per caso!" risponde irritata.
Sbuffo una risata sarcastica. "Ma per favore! Mi è bastato andare a casa sua per fargli quelle sopracciglia del cazzo"
"Beh, sai che ti dico? Io mi alzo e vado al banco ad ordinare il secondo giro. Che dici?"
Quel suo sguardo perverso non mi convince, so che vuole combinare una delle sue. Vuole avvicinarsi apposta a loro per attirare l'attenzione di Giorgio, ma la trovo una cosa ridicola, quindi scuoto la testa. "Non voglio bere un altro spritz, Lau. So perché vuoi andare la banco"
Alza un sopracciglio e si alza dalla sedia bruscamente, facendo raschiare quest'ultima. Spero non abbiano sentito, così da non avere i loro occhi addosso. "E va bene, ne vado ad ordinare uno solo per me"
Guardo Laura avvicinarsi al bancone ed in una frazione di secondo indirizzo lo sguardo su Sick e Gio.
Merda. Mi ha puntato gli occhi addosso, chissà da quanto tempo mi stava fissando.
Questa situazione non mi piace per niente, mi alzo e cammino velocemente da Laura, la strattono per farla allontanare dal bancone. "Andiamo via" sussurro minacciosa.
"Ma qual è il problema?" sussurra anche lei. "Tanto ormai vi conoscete, no?" mi tira una gomitata e il suo sguardo si posa su i due. La deve smettere, ora.
"Conoscete? Solo perché gli ho fatto un favore, finiscila di dire cazzate. Non è un mio amico e smettiamola che siamo ridicole" ringhio stringendole un braccio. Sono incazzata, voglio andarmene.
"Ciao eh"
Rabbrividisco, la sua voce. Mi ha salutata.
Aspetta, che? Emozionata? Ma finiamola, va'!
Subito mi irrigidisco e lo saluto solo sventolando una mano. "Andiamo?!" dico spazientita.
Sento le sue risa, lo guardo inviperita. "Che te ridi?" sbotto.
L'amico al suo fianco mi sorride, guarda prima me e poi Gio con aria interrogativa.
"Posso chiedervi una cosa?" chiede a loro Laura.
Ora la strozzo, giuro.
"Dica, signorina" risponde Giorgio con aria pavoneggiante.
"Vorrei una foto assieme a voi due, vi seguo e mi piace un sacco!" esclama tutta elettrizzata.
"Certo, vieni pure dai, facciamoci una foto" s'intromette Sick.
"Vai, scatta" aggiunge Gio una volta che Laura prende il cellulare.
È irritante Giorgio, si sta atteggiando da morire. Si scattano una foto, le mani di Gio sono ben strette sul fianco della mia amica e per qualche istante stringo i pugni. Sì, mi da fastidio.
"Avete finito?" chiedo a braccia conserte.
"La tua amica è sempre così?" dice Gio fissandomi con mezzo sorrisino.
Lo odio.
"È particolare, scusatela"
"Comunque piacere, Massimo" mi stringe la mano, io fingo un sorriso.
"Arienne"
"Vi conoscete?" chiede strizzando gli occhi sospettoso.
Scuoto la testa. "No, non-"
"Sì, è la mia estetista"
Pesto un piede a terra, il nervoso mi sale sempre più. "Ora dobbiamo andare" sentenzio stringendo una mano a Laura per poi trascinarla fuori dal bar frettolosamente.
"Stava andando benissimo! Perché vuoi andartene?"
"Siamo ridicole, Laura! Fanculo, non vengo più in questo bar di merda" la sorpasso ed apro violentemente la portiera della mia auto.
"Sei più ridicola tu a fare così, Ari, fattelo dire" dice una volta salita in macchina.
Sento vibrare il cellulare posato sul cruscotto, s'illumina lo schermo e Lau strappa il caricatore dalla presa per spiare.
"Ma che fai, mi è costato uno stipendio questo cellulare!" grido facendo retromarcia per uscire dal parcheggio.
"È Giorgio, guarda! Ti ha mandato un messaggio su Instagram"
Sbuffo e le strappo il cellulare dalle mani e lo lancio nei sedili posteriori mentre Laura mi riempie di insulti.

Dopo aver accompagnato Lau a casa ed essermi presa i peggiori insulti, cerco il cellulare che mezz'ora fa ho lanciato sui sedili dietro.
"Maledetta me, dove cazzo l'ho buttato?" borbotto ad alta voce.
L'ho trovato, era scivolato sotto. Allungo il braccio e con due tocchi sullo schermo lo illumino.
Leggo la notifica solo dall'anteprima:

illmostro
Sei stata una grandissima
stronza prima

(NON) IMPORTA - mostro /instagram Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora