XXXI /Arienne

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Arienne

Giorgio è stato un amore con me questa sera. Abbiamo cenato con della pizza da asporto ed ora siamo siamo a guardare le stelle nel suo terrazzo che si affaccia alla bella Roma. Siamo seduti su la sedia a sdraio a fumare marijuana, intanto lo stereo con la musica accesa ci fa compagnia.
«Vuoi andare a casa?» mi chiede preoccupandosi per la mia stanchezza.
Scuoto la testa mentre inspiro la sostanza. «No, voglio rimanere un altro po'»
Mi sorride.
Vorrei dirgli che è ancora più bello con questa luce della luna riflessa addosso. E che la t-shirt con scritto ogni maledetto giorno che ha addosso l'ho sempre desiderata.
Quante cose che non dico, ma penso, opprimo.
«Vorrei che tu rimanessi a dormire qui da me, pensa un po'»
Non rispondo. Mi alzo dalla sdraio e poso i gomiti sul davanzale del terrazzo. Guardo il cielo facendo finta di niente, abbozzo un sorriso apprezzando la sua voglia di stare insieme a me.
«E dai, non dici niente?»
Sento le sue mani cingermi i fianchi. E dietro di me.
Poggia il mento sulla mia spalla e mi accarezza dolcemente.
«Devo lavorare. E poi non ho portato nulla per dormire fuori»
«Come vuoi»
Istintivamente mi giro verso di lui, glo tolgo la canna dalle labbra ed inspiro l'ultimo tiro.
«Ladra dei ultimi tiri» ridacchia cercando di togliermi la canna ormai spenta dalle mani.
Alzo il braccio per non fargliela prendere e lui senza alcun problema mi afferra il polso bruscamente per strapparmi dalle mani il mozzicone. «Ma dai, che modi! E poi è rimasto solo il filtro!» rido.
Lancia quest'ultima fuori dal terrazzo. «Perché sei una cazzo di ladra. Non mi lasci mai finire con l'ultimo tiro»
Ridiamo assieme.
Improvvisamente portiamo l'attenzione allo stereo. La playlist ha deciso di far partire "Niente canzoni d'amore" di Marracash. È impossibile non ascoltarla, farsi dei filmini mentali.
È pazzesco, sembra che parla di noi.
Mi sento dentro a questa canzone ora.
Giorgio mi prende per i fianchi e mi alza dal suolo per farmi sedere sul davanzale.
Il ritornello sta risuonando nella stanza e fa eco fino all'esterno.
E lui mi fissa negli occhi.
Forse vuole delle risposte, vuole sapere cosa penso, cosa provo.
Non parlo, in ogni caso, il mio orgoglio è troppo forte.
«Ci sarà sempre un po' di me in te» sussurra canticchiando.
La mia pelle trasuda l'agitazione, il cuore accelera. Provo emozioni forti.
Accarezzo i suoi capelli. «Ti sono già cresciuti i capelli, hai i ciuffi lunghi!»
«Arienne, non me ne frega un cazzo dei miei capelli adesso. Vuoi capirlo che ti voglio mia per sempre?»
Resto di stucco. «Gio...?»
«Adesso baciami e finiscila di fare finta di niente»
Annulliamo le distanze dei nostri volti e ci baciamo.
Stringo le gambe sui suoi fianchi, gli accarezzo i capelli spettinando essi.
Dopo tanto tempo.
Come posso negarlo? Giorgio è l'amore. È la risposta a tutto.

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