Capitolo 1: Allison

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Ciao a tutti, quella nella foto sono io, Allison Beker,
posso sembrare la tipica ragazza cheerleader, ma vi assicuro che sono l'opposto.
Ho 17 anni, mi piace fumare, bere e guidare la mia moto, sono una ragazza forte, con un bel caratterino.
Dopo tutte le delusioni ricevute, ho iniziato ad essere menefreghista e stronza, forse per farmi un piccolo scudo protettivo da tutto quello che mi girava attorno.
Ho un fratellino di tredici anni, Lucas, io mi occupo di lui. Lucas non è mai andato a scuola, è un peccato perché è molto intelligente.
Fred, mio padre, è un ubriacone violento. Il suo passatempo? È picchiarmi. Mi picchia ogni volta che gli girano le palle, ma sono più contenta che picchia me e non Lucas. Il ragazzino non va a scuola perché Fred non lo ha mai iscritto. Ho provato ad iscriverlo io, ma ci vuole un tutore legale che firma dei documenti. Io non posso farlo.
Mia mamma ci ha abbandonati quando io avevo solo
otto anni, veniva picchiata ogni giorno da papà, non ce la faceva più. Fred cadde in depressione e iniziò a bere ancora di più ed iniziò a drogarsi.
Lucas aveva solo un anno quando la mamma ci abbandonò, ed io fui obbligata a prendermene cura, essendo che papà non aveva proprio la testa per farlo.
Fred non si è mai sforzato a trovare un'altra donna, forse perché era insicuro di se stesso, o forse perché non aveva più bisogno di una donna al suo fianco. Ma fatto sta che si sfogava su di me, facendomi le cicatrici e i lividi su tutto il corpo con una fottutissima cintura.
A quattordici anni lasciai la scuola, dovevo occuparmi di Lucas, e sarebbe stato impossibile coincidere scuola con le faccende di casa. A proposito di casa, abitiamo in una delle città più pericolose della germania, Francoforte, in una casa altrettanto schifosa. Quando c'era la mamma, abitavamo a Berlino, lì era stupendo. A Berlino avevo i miei migliori amici, Bill e Tom, i gemelli più simpatici che io avessi mai conosciuto, la loro mamma e mia mamma erano migliori amiche. Ci volevamo così bene, eravamo il trio più odiato di sempre. Loro avevano una band, i Devilish, erano quattro ragazzi: Tom (chitarrista e corista) Bill (cantante) Georg (bassista) e Gustav (batterista). Io andavo ogni giorno andavo nel loro garage, dove avevano gli stumenti, e ascoltavo le loro canzoni. Purtroppo, verso i nove anni, mi trasferì, papà non aveva i soldi per l'affitto e ci trasferimmo a Francoforte, in un quartiere malfamato.
Mi dispiacque tanto, non volevo lasciare i miei amici e loro non volevano lasciare me. Adesso siamo in buon rapporto, ogni tanto mi scrivo con bill, ma non so nemmeno, adesso, come sono. Da li la mia vita cambiò in peggio.

Adesso ho un lavoro, passo tutta la notte in un locale di una importante discoteca. Faccio la barista, mi hanno preso semplicemente perché sono bella. Lì ho due amiche, Lucy e Ashley, hanno dei nomi da puttana, lo so. Infatti loro sono delle puttane, sono alte, magre e con un bel fisico mai io sono la più bella. Ho anche un altro amico, Cook, è dannatamente bello. L'ho conosciuto sull'autobus. Io avevo le cuffiette, lui si avvicinò a me e mi diede una pacca sulla spalla esclamando: "questo posto è occupato?" lui si sedette ed iniziammo a scambiarci qualche parola, da li diventammo migliori amici.

Ora che vi ho raccontato quasi tutto su di me, possiamo procedere con la storia.

Era il primo giorno di novembre, la temperatura era molto bassa e c'era un piccolo temporale. Io e Lucas ci stavamo andando a preparare per fare un po di spesa con la macchina di Fred. Mi assicurai bene che il bambino avesse il cappotto ben abbottonato e il cappellino sulle orecchie, faceva molto freddo e la febbre era l'ultima cosa a cui pensare. Scendemmo le scale per andare in salotto ad avvisare a Fred che stessimo andando a fare la spesa. C'erano tantissime lattine di birra sul tavolino del salone e a terra, così le raccolsi e le buttai.
Allison: Fred noi andiamo a fare la spesa, datti una ripulita che puzzi di merda.
Fred: vattene a fanculo tu e quel frocio di tuo fratello, e no, non mi andrò a lavare.
Allison: fottiti. Dissi io girando le spalle ed andando in macchina.
Allison: Lucas non ascoltare quel coglione ok?
Lucas: non preoccuparti, so benissimo che non lo pensa davvero, è la sbornia che lo fa parlare.
Io lo sorrisi e accesi la macchina.
Arrivammo li e iniziammo a riempire il carrello. Finimmo di fare la spesa ed andammo a pagare.
Lucas vide un pupazzetto di spider-man in una cesta vicino la cassa e mi guardò.
Io dispiaciuta gli dissi
Allison: piccolo mi dispiace ma non ho abbastanza soldi.
Lucas: va bene.
Arrivammo a casa e portammo le buste sulla tavola.
Fred corse subito a vedere cosa ci fosse nelle buste.
Fred: non hai comprato le birre? Ma a che cosa servi.
Allison: Perché dovrei comprarti le birre con i soldi che guadagno.
Fred: perché sono tuo padre
Allison: Sei mio padre solo a cazzi tuoi eh? Allora vaffanculo
Fred: cosa hai detto?
Allison: ho detto V A F F A N C U L O
Fred non ci vide più dalla rabbia e mi sbatte sul tavolo della cucina.
Inizio a picchiarmi con la cintura, io stavo provando a porre resistenza ma con scarsi risultati. Mi fece un sacco di lividi sul corpo e in faccia.
Quando smise di picchiarmi si assestò e si mise di nuovo sul divano a poltrire.
Io salii al piano di sopra con le lacrime al volto.
Andai nella mia stanza sbattendo la porta, mi sedetti con la schiena di fronte alla porta ed iniziai a piangere. Lucas stava bussando alla porta per vedere come stavo, ma non lo feci entrare
Allison: vai via dissi urlando.
lucas se ne andò nella sua stanza.
Mi sentivo un nodo alla gola e mi mancava il respiro. Come lo schifo a quel vecchio ubriacone di merda.
Dopo un ora mi ripresi e mi feci le valigie.
È il momento di farmi valere.

Continua...

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Ehii, vi è piaciuto il mio nuovo capitolo? se vi va commentate. Vi lascio al secondo capitolo.

It's Him And I {Tom Kaulitz}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora