Capitolo 16: Suitcases

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Io Tom e Bill ci svegliammo molto molto tardi, eravamo stanchissimi.
La giornata iniziò con una bella doccia, mi vestì con una maglia blu ed un pantaloncino di jeans nero e feci il mio solito trucco. Scesi al piano di sotto e facemmo direttamente pranzo, con un tost. Dovevamo preparare le valigie perché domani partiremo per l'italia finalmente.
Dopo pranzo andammo a preparare le valigie, io misi di tutto e di più: 10 outfit, 8 mutande calzini e reggiseni, trucchi, skin care ed altro ancora.
Tom era affianco a me e non mise così tante cose,
"il necessario" disse giustificandosi. Spero solo che non puzzi. Bill mise, come me, tantissime cose in quella ormai stracolma valigia.
Per chiuderla mi sedetti sopra, stavo letteralmente per cadere a culo a terra, menomale che c'era Tom a darmi una mano a chiudere quel mostro di valigia.
Dopo aver preparato le valigie andammo un po' a trovare Lucas, però prima andammo a comprare le sigarette, le puff ancora non mi erano finite visto che non le usavo molto. Lucas era cresciuto molto in altezza, aveva compiuto da poco gli anni e gli portammo tutti quanti i soldi come regalo, mi scrisse che voleva comprarsi un libro ed una maglietta di 2pac, stava crescendo bene. Quando lo vidi cercai di abbracciarlo ma lui non mi abbracciò, era triste quel giorno.
Io e mio fratello Mickeal parlammo un po' e mi confessò una cosa molto privata di Lucas
Mike: Ally io devo dirti una cosa che riguarda Lucas
Allison: vuoi dirmelo in disparte?
Mike: si
Ci spostammo in camera di Mike e parlammo.
Mike: l'altra volta venne Fred.
Allison: che cazzo stai dicendo? e che c'entra con Lucas?
Mike: Fred disse a Lucas tutta la verità, le sue origini eccetera, ed è come se fosse diventato depresso, non è riuscito a sopportare il peso di tutto ciò ed un giorno vidi dei tagli sulle sue braccia, non hai idea di come mi sono sentito.
Io a quelle parole caddi nelle braccia di Mickeal, non riuscivo ad immaginare che Lucas si facesse del male. Purtroppo questo argomento mi sta molto a cuore visto che mia mamma, prima di abbandonarci soffriva di depressione e stava quasi morendo per i troppi tagli profondi che si faceva. Mi sembrava di rivivere un flashback, la casa, all'epoca, era triste e vuota, mamma stava nella sua camera chiusa a chiave, Fred stava nel salotto a bere ed io ero sola nella mia stanzetta per tutto il giorno, non mangiavo mai perché mamma non si sforzava nemmeno di cucinare, comprava cose già fatte.
Ad ogni modo corsi da Tom in lacrime, in quel momento la mia cura era un suo bacio, lui mi capì al volo e mi baciò.
Tom: piccola cose è successo. Disse prendendomi il viso con entrambe le mani.
Allison: poi ti spiego, adesso voglio solo un bacio ed un abbraccio da te.
Lui non se lo fece ripetere due volte e mi consolò.
Io non riuscì proprio a parlare con Lucas a riguardo, non sapevo cosa dirgli, sarei solo scoppiata in lacrime. Dopo un po' tornammo a casa e al nostro arrivo parlammo tutti e tre dell'accaduto. Io gli spiegai tutto, piangendo, e loro rimasero paralizzati.
Non riuscirono a dire niente, cercavano semplicemente di cambiare argomento e distrarmi.
Ci tengo tantissimo a mio fratello è sapere una disgrazia del genere mi rende tristissima.
Dopo aver parlato, andai a cucinare qualcosa in cucina. Dopo avermi confrontato con il cibo che c'era in frigo, decisi di optare per un bel piatto di spaghetti al sugo, quindi mi rimboccai le maniche ed iniziai a riempire la pentola con l'acqua. Mentre misi la pentola sul fuoco, sentii delle mani avvolgermi i fianchi, chi poteva mai essere se non Tom? Mi preoccuperei se fosse Bill, pensai io ridendo.
Tom: cosa stai cucinando?
Allison: il tuo piatto preferito
Tom: sono onorato, la regina della cucina spreca il suo tempo a fare una banale pasta al sugo.
Allison: Già, ritieniti fortunato. Dissi ridendo
Tom: amo farti ridere, hai una risata melodiosa.
Io arrossii, diventai un pomodorino. Perché Tom di punto in bianco mi tratta così bene, non abbiamo mai avuto questo forte legame, nemmeno da piccoli.
In tenera età non ci parlavamo nemmeno più di tanto, io parlavo molto con Bill, siamo sempre stati legati, giocavamo sempre insieme, parlavamo dei videogame e di strumenti musicali, mi ricordo che ci scambiavamo anche le figurine di Harry Potter, insomma eravamo molto in sintonia. Mi stupisco da come mi tratti Tom perché semplicemente è sempre stato sulle sue, parlavamo veramente poco e la maggior parte delle volte litigavamo, ci siamo sempre odiati a vicenda.
Stavo al telefono e con molta sbadatezza giravo la pasta.
Tom: Chef, faccia attenzione la pasta sta bollendo decisamente troppo.
Il mio sguardo cadde direttamente sulla pentola e vidi tutta la schiuma dell'acqua cadere sul piano cottura.
Allison: cazzo. Dissi io cercando di fare qualcosa, con scarsi risultati.
Tom: aspetta faccio io.Disse posando le posate.
In un modo o nell'altro Tom sistemò il macello creato da me ed esclamai con una risatina: <<L'allievo supera il maestro>>, Tom scoppiò a ridere e mi baciò.
Dopo aver finito di cucinare misi i piatti a tavola, eravamo affamatissimi.
Bill: mi raccomando piccioncini, non fate troppo tardi, domani dobbiamo partire alle sei e mezza.
Io e Tom imbarazzati affermammo all'unisono:
<<sta tranquillo>> per poi guardarci e scoppiare a ridere. Dopo cena andai a farmi una doccia fresca, si moriva di caldo, usai un detergente alla pesca, e lo shampoo ai mirtilli. Uscii dalla doccia e mi avvolsi nella mia famosa accappatoio viola e rosa, iniziava ad andarmi sempre più corta, visto che la usavo quando venivo a dormire qui quando ero piccola.
Uscii dal bagno e trovai casualmente Tom fuori alla porta.
Tom: hai ancora questo accappatoio? Disse ridacchiando
Allison: si, mi ricorda i vecchi tempi. Dissi io con gli occhi brillanti.
Tom: Diventa sempre più corto, dovrai cambiarlo prima o poi.
Allison: Prima o poi...
  *Scoppiammo a ridere*
Mi misi il pigiama di Minnie e  feci la skin care per poi andare a dormire. Ovviamente inutile dirvi che siamo andati a dormire tardi. Tom non riusciva a dormire, c'era troppo caldo in quella stanza. Provai ad aprire la finestra, ad aprire la porta della stanza ma nulla, si moriva dal caldo.
Andammo nella stanza di Bill e trovammo anche lui in preda al calore, aveva tutti i capelli sudati e scompigliati ed il volto sconvolto dal caldo.
Allison: heii. Dissi io con un sorriso forzato
Allison: fa un po' caldino vero. Dissi io al calar del sole.
Bill: un po'? Sto letteralmente evaporando.
Tom preso dal calore si toglie tutti i vestiti da dosso per poi rimanere con le mutande. Io aggrottai le ciglia per poi guardare Bill ed alzare le spalle in segno di strafottenza, così ci spogliammo tutti quanti e trovammo il posto più ventilato della casa, il corridoio. Ci stendemmo a terra io ero al centro tra Tom e Bill, c'era giusto un po' di luce lunare proveniente dalla stanza di Bill, che ci illuminava.
All'inizio eravamo un po' in imbarazzo perché eravamo mezzi nudi ma dopo che abbiamo iniziato a parlare l'imbarazzo era l'ultimo dei problemi.
Bill: vi ricordate quando Tom voleva provarci con la mamma di Sally perché si era innamorato.
Io scoppiai a ridere e Tom imbarazzo fece lo stesso.
Allison: oppure quando Bill non sapeva portare le macchine a scontro e si buggava nell'angolo della pista. Dissi io piangendo dalle risate.
Tom: ODDIO SI. Disse ridendo
Tom: ma perché quando lanciammo ad Allison nella piscina pubblica e rimase con il rancore per tutta la giornata.
Allison: CHE STRONZI MAMMA MIA.
Bill: Rancore?!
Allison: Si brutto coglione
Bill: posso accettare coglione ma non brutto.Disse lui alzandosi per picchiarmi.
Allison: oh caro, non la passerai liscia, adesso ti picchio.
Iniziammo a picchiarci, Tom si mise in mezzo per dividerci ma picchiammo anche lui. Eravamo tutti a terra a tirarci calci, pugni, pizzichi...
Non so come mi trovai capovolta, avevo i piedi di Tom e Bill letteralmente affianco.
Allison: Ma ve li lavate i piedi, che puzza!Dissi disgustata
Bill: Potremmo dire lo stesso dei tuoi piedi.
*Scoppiammo a ridere*
Tra una risata e l'altra, ci addormentammo sfiniti, peccato che dopo meno di un'ora ci svegliammo di nuovo, andammo a dormire alle quattro!

It's Him And I {Tom Kaulitz}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora