Capitolo 17: Puglia, Italy

1.1K 60 20
                                    

La sveglia suonò alle cinque e mezza e dopo aver squillato tre volte Tom decise di alzarsi, a differenza mia che non sentii nessun tipo di sveglia.
Tom provò a svegliarmi diverse volte, ma niente da fare, ero stanchissima. Mi picchiettò la spalla con la mano, mi fece il solletico sotto le ascelle ma niente.
Provò a svegliarmi Bill, lui mi picchiava letteralmente, mi dava degli schiaffetti in faccia e sul culo mentre urlava il mio nome.
Dopo l'ennesimo schiaffo mi alzai incazzata nera, ancora frastornata, e diedi uno schiaffo in testa a Bill.
Allison: era il caso di svegliarmi cosi?
Bill: MA LETTERALMENTE NON TI ALZAVI ABBIAMO PROVATO IN OGNI MODO. Disse lui scioccato dalla mia domanda.
Allison: si ma potevi svegliarmi un po' più delicatamente.
Bill: non ci sta scritto da nessuna parte che ti devo svegliare io, dovresti imparare a prenderti le tue responsabilità.
Allison: hai detto bene, dovrei...
Tom: BASTA, ma litigate anche alle cinque del mattino. Disse lui strofinandosi gli occhi.
Andai in bagno e mi lavai per bene, per poi mettermi un pantaloncino viola lungo fino al ginocchio ed una maglia nera. Non mi truccai nemmeno, non c'è la facevo. Scesi al piano di sotto e Tom mi guardava con occhi brillanti, potevo specchiarmici dentro.
Tom: sei bellissima
Allison:si, certo, proprio oggi che sono anche struccata.
Tom: proprio per questo sei bellissima.
Io arrossii e lo baciai.
Facemmo colazione con un po' di frutta e caricammo le valigie in macchina per poi raggiungere la scuola.
Io dormii per quei tre o quattro minuti di macchina, era proprio stanca. Arrivammo al parcheggio della scuola e raggiungemmo tutti i nostri amici, che già stavano fuori al pullman. Aspettammo li per circa mezz'ora e poi partimmo. È inutile dire che portai alcolici e sigarette, dovevo scatenarmi la sera.
Prima di andare in autobus, posammo le valigie nella stiva, mentre salivo le scale del pullmanmi girai per vedere dove erano i gemelli ma il mio sguardo cadde su tutti i nostri amici salutare i loro genitori, mi venne nostalgia di casa, di quando c'era ancora mia mamma, che per quanto poteva starmi accanto, mi rendeva felice. Tom si rese conto, mi baciò e affermò: <<ci sono io con te>> I miei occhi stavano per lacrimare nel vero senso della parola.
Entrammo in autobus ed io, Tom, Bill, Jade ed Antony, ci mettemmo dietro. Posai lo zaino nel portabagagli e non appena appoggiai la testa sulla spalla di Tom caddi in un sonno profondo. Prima di addormentarmi, intrecciai la mia mano con la sua per sentirmi protetta. Dopo cinque minuti crollò anche Tom. Non so bene dopo quanto ma so solo che mi svegliai con una musica orrenda nelle orecchie, erano le solite paperelle della classe con quelle stupide canzoni da mongoloidi. Mi guardai attorno e vidi alla mia sinistra Bill e Jade dormire sereni, nonostante tutto il frastuono e alla mia destra Tom che dormiva anche lui, continuava a muoversi perché era scomodo. Com'è bello quando dorme, sembra un angioletto ma quando si sveglia è il solito diavoletto della situazione.
Dopo avermi sfracassato i coglioni per la musica orrenda mi alzai, presi il telefono con la musica,lo spensi e lo lanciai più lontano è possibile da me, ricevendo anche le migliori offese da quelle oche escluse dal mondo.
Mi andai nuovamente a sedere per poi togliermi le scarpe e farmi un'altra bella dormita. Dopo aver lanciato quello strumento di tortura per le orecchie, mi sentivo molto realizzata, quelle oche meriterebbero una faccia di schiaffi e non solo. Poche nella classe, mi stanno simpatiche: Jade, Robby, Asia, Mery, Tory, Ilary è come maschi: Antony, Chris, John, Andrew, Mat e Alex. Antony è il migliore, siamo amici da tantissimo tempo, qualche anno fa stavamo pure insieme ma la cosa non funzionava, ora siamo amici stretti.
Ci svegliammo verso l'ora di pranzo per andare in autogrill e pranzare, eravamo affamatissimi.
All'autogrill comprai un po' d'acqua ed un sendwich.
Ci sedemmo sul marciapiede in un posto all'ombra, ci sedemmo vicini io, Tom, Bill e Jade , ci mancava ancora molto, eravamo in Toscana ancora.
Mentre mangiavamo scappò qualche gossip.
Allison: Madonna, come odio quelle papere di Emily e Jessy, solo dio sa quello che vorrei fargli.
Jade: Hanno messo quelle canzoni orrende, le ho sentite ma ci ho dato poco peso perché ero stanca.
Allison: Io invece mi sono alzata di scatto, ho preso il telefono, lo ho spento e l'ho lanciato più lontano possibile.
Tom: Piccola hai fatto benissimo, mi sanguinavano le orecchie.
Bill: anche a me, dopo le metteremo noi delle belle canzoni.
Allison: puoi dirlo forte.
Mentre parlavamo il prof ci chiamò per salire nell'autobus. Eravamo carichi visto che avevamo ricaricato le batterie mangiando un bel panino.
Non appena entrammo, ci mettemmo a gossippare con il prof Carl della succursale, il più simpatico a parer mio.
Prof: Ma voi due state insieme? Disse indicandoci.
Allison: si stiamo insieme
Prof: state così bene insieme, cari però fate attenzione alla preside, non sia mai viene a sapere che state insieme altrimenti vi metterà gli occhi a dosso per tutto il viaggio, anche voi due li. Disse guardando Bill e Jade.
Allison: ma quella è solo invidiosa, chi lo sa da quant'è che non vede un caz- ehm un uomo. Dissi io disinvolta.
Tom, Bill e Jade mi guardarono increduli, non potevano credere che io abbia parlato in questo modo ad un insegnante.
Dopo la mia risposta il prof scoppiò a ridere e mi diede ragione.
Prof: hai un bel caratterino eh? Alla succursale non se ne vedono tanti così, sono tutti dei cacasotto legati ai voti.
Allison: infatti si vede, non hanno genio di divertirsi, scommetto che sono venuti veramente per sapere dei monumenti dell'italia. Insomma chi è che è venuto per ascoltare le spiegazioni? Dissi io guardando i miei compagni.
Prof: Eh tu sei venuta qua solo per divertirti, brava ma che ti frega, solo non farti scoprire sennò sono cazzi. Vedi tu la vita è fatta di scelte. Disse lui facendomi l'occhiolino.
Allison: farò attenzione solo perché non voglio intossicarmi il viaggio.
Prof: Comunque tu assomigli un sacco ad una mia alunna, Mia, aspetta adesso ti faccio vedere. Disse lui mostrandomi la foto della ragazza.
Allison: prof sinceramente mi avete offesa, questa ragazza non è bella quanto me, e Tom può confermare.
Tom: è carina, ma Allison è centomila volte più bella.
Quanto cazzo è carino quando mi fa i complimenti.
Il prof rise e mi chiese se poteva prendersi il mio telefono per collegare le casse del pulman.
Io glielo diedi e non appena ripresi il cellulare, misi eminem ovviamente. Tutto il gruppetto dietro cantò perché eravamo quelli più swag invece quasi tutto il pullman non cantò, che sfigati.
X: eh leva sta cacata.
Allison: Ma tu sei una cacata, sto coglione.
Bill: Non li pensare, non ne sanno niente di musica.
Tolsi eminem perché a quasi nessuno piaceva e misi delle canzoni estive orecchiabili, che bene o male tutti sapevano. Ammazzammo il tempo in questo modo, ascoltammo la musica per non so quanto tempo, facemmo dei TikTok, delle foto ecc... Inoltre guardammo anche le foto del villaggio in cui dovevamo stare, era molto carino e accogliente, c'erano giardini, spazi all'aperto, fiori e addirittura c'era anche un locale per la discoteca. Era molto bello, almeno dalle foto.
Finalmente la sera arrivammo in Hotel, eravamo distrutti, ed aspettammo qualche minuto per scaricare le valigie dalla stiva.
Continua....

It's Him And I {Tom Kaulitz}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora