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La professoressa Finch stava spiegando ma io ero troppo distratta dalla Jeep blu parcheggiata qua fuori, non l'avevo mai notata prima d'ora. Un uomo con la tuta da meccanico ci girava attorno, chissà cosa ci faceva un'auto parcheggiata lì "Luna" mi richiamò la signora Finch, arrivatami davanti "Sono d'accordo" farfugliai. "C'è qualcosa fuori più affascinante dello studio sulla mente umana" mi schernì, risposi varie volte di no e lei proseguì, intanto quell'auto veniva messa su un carroattrezzi "Vado in bagno" mentì, correndo fuori dall'aula. Ero sicura che tutti mi stessero guardando come si guardano gli alieni.

Non sapevo per quale motivo fossi attratta così tanto da un'auto, soprattutto che non avevo mai visto prima. O forse sì. Vagamente mi ricordava qualcosa.  

"Ehi si fermi" urlai a quell'uomo "Non può prendere quest'auto" "E' un veicolo abbandonato, devo farlo" asserì Bob il meccanico, aveva scritto il nome sull'etichetta "E' mia" esclamai, ma lui parve non cascarci e aggrottò la fronte "Ne sei sicura?" domandò infatti "Ha importanza?" replicai acida, faceva troppe domande "E' mia" si intromise mio fratello, raggiungendoci col fiatone "E' la mia Jeep, ora la sposto, appena prendo le chiavi" "Mi dispiace ma è già agganciata" "Non essere negativo Bob" sbuffai, lui scosse la testa "Non ci posso fare niente" sospirò.

"Aspetta" gridai, aggrappandomi al cofano della Jeep "Ci saranno delle carte da firmare, chiamare qualcuno o..." inclinai la testa e lo guardai, chiunque avrebbe ceduto "Pagare qualcuno" conclusi, a quel punto Bob sorrise avidamente "Ve la cavate con centocinquanta". Scott annuì, rovistando nelle sue tasche "Ho solo cinquanta dollari" sussurrò, non diedi a nessuno dei due il tempo di parlare. Bob impallidì e farfugliando qualcosa staccò la Jeep, si infilò nel suo furgone e andò via.

"Dovresti smetterla, sembri Malia" mi rimbeccò Scott quando i miei occhi tornarono normali, scrollai le spalle, in qualche modo questo potere che mi avevano rifilato i Dottori doveva risultare utile e ultimamente ero troppo ingestibile, lo usavo spesso per difendermi "Ma abbiamo ottenuto una Jeep" "Non ho le chiavi" disse Scott "Ehi ragazzi" ci saluto Karoline, scese dalla sua auto e ci venne incontro "Resterò ancora qui un altro paio di giorni" ci informò, sorridente e radiosa come sempre, strizzò gli occhi quando notò la Jeep "E' vostra?" "Direi di sì" biascicò mio fratello "Che ve ne fate di una vecchia Jeep" ridacchiò lei nervosamente.

Dal suo ritorno Karoline era strana, evitava ogni tipo di domanda che le riguardasse e appena ci sentiva parlare dei Cavalieri Fantasma o di uno Stiles diventava nervosa e cambiava argomento. Esattamente questo portò noi a diffidare di lei, una cosa insolita dato che eravamo molto uniti, improvvisamente aveva legato anche con Lydia, non ricordavo i dettagli su come fosse accaduto.

Uno stridio la zittì e dovemmo tapparci le orecchie per quanto fosse forte "L'avete sentito pure voi?" Malia ci raggiunse con Lydia "Sta torturando le mie orecchie" commentò la rossa. Scott e Malia si sporsero dal finestrino e tentarono di aprirla "Le chiavi sono state lasciate dentro" asserì la Coyote "Forzala" consigliò Lydia "Ragazzi non potete forzare un'auto, è reato" si intromise Karoline, dimostrandosi ancora stralunata. Karoline non esitava a cacciarsi nei guai, da piccola era lei che ci trascinava nei suoi scherzi. Almeno, così ricordavo. "Non darle retta, fallo" esortai mio fratello, vedendolo indugiare dopo le parole della bionda. Malia sbuffò e aprì la portiera, lei non sopportava Karoline, la riteneva troppo perfettina e molto Barbie a volte la considerava anche falsa.

Trovammo una radiolina accesa sul sedile.

Entrammo in auto per cercare qualsiasi cosa potesse servire, Scott e Malia ispezionavano i sedili posteriori, Lydia e Karoline condividevano il sedile del passeggero, la prima frugava nel cassetto e l'altra non faceva assolutamente nulla. La radio smise di fare rumore "Ha smesso, perché ha smesso" brontolai, provando a riattivarla più volte "Deve esserci una ragione" pensò Lydia, mio fratello chiuse gli occhi ed arricciò il naso "Ma che..." "Senti un odore?" domandò Malia, annusando l'aria "Il nostro, solo noi quattro" disse, lanciando un'occhiata di traverso a Karoline "E' impossibile, non sono mai stata su questa Jeep" dichiarò Malia e Scott le diede corda "Sì, ma non ce lo ricordiamo" intervenne Lydia, ed io le diedi ragione "Ragazze" brontolò Malia "Non era una storia finita" "La Jeep non può essere arrivata da sola" riflettei "Non è intestata a nessuno" gracchiò Karoline "Lui non è reale, fidatevi di me". A momenti avrei buttato Karoline fuori dalla Jeep. Strinsi le dita attorno al volante e non la stetti a sentire "Forse dobbiamo solo riportarlo indietro" azzardò Lydia, mostrandoci un indirizzo "E' del '96. Woodbine Lane, 129" lesse.

Eravamo tutti quanti a conoscenza di quell'indirizzo, ma solo io e Lydia ci presentammo lì, mostrando quel documento.

"Non so che dirvi" balbettò Claudia, chiedendo supporto al marito "Non vedo quell'auto da quasi diciotto anni" "E' registrata a suo nome" "Luna, tesoro, me l'hanno rubata non ricordi?" negai con un semplice cenno del capo, probabilmente me ne aveva parlato tanto tempo fa per poterlo ricordare "E allora com'è finita a scuola?" domandò la rossa "Non ne ho la minima idea, quell'affare era un rottame già da allora. Chi potrebbe mai volerlo adesso?" intervenne lo sceriffo "Magari l'hanno abbandonata lì" ipotizzò Claudia "Ma deve esserci un modo per scoprirlo" insistetti "Delle impronte forse" "Luna, stai parlando di Stiles?" intuì lo sceriffo, preoccupandosi per me "Luna stai insistendo troppo con questa storia, devi parlarne con tua madre" si intromise sua moglie. Claudia ne aveva già parlato con la mamma, ritenendosi preoccupata per la mia salute mentale, un argomento che non avrebbe dovuto neanche aprire e ficcare il naso, non le riguardava "Luna, tutto bene?" domandò lo sceriffo "Sì, ehm..." abbassai la testa, torturandomi le mani, ero una bomba ad orologeria, la mia testa sarebbe esplosa da un momento all'altro. Scattai in piedi, Lydia mi imitò, la vidi spalancare gli occhi "Ho bisogno del bagno" mentì, andando via, lei mi seguì.

"Io ti credo, è già qualcosa" provò a consolarmi "Non ho la più pallida idea di cosa mi stia succedendo" coprì la bocca per sopprimere un singhiozzo, mi fermai davanti alla carta da parati che Lydia aveva quasi strappato "Ho la sensazione che nella mia vita manchi qualcuno" confessai, accasciandomi lungo la parete.

L'avevo fatto, ero esplosa, non la smettevo di tremare e singhiozzare, strinsi le ginocchia al petto e appoggiai la testa, rifugiandomi in quello spazio ristretto.

Lydia afferrò la mia mano "Farò qualunque cosa per scoprirlo, te lo prometto" asserì.

-

Era sera, Bob era tornato a scuola per riprendersi la Jeep, pensavo di averlo spaventato, invece era solo più insistente "Posso farti un assegno se vuoi" tentò Lydia, ma non servì a molto.

"Si è rotto" Malia apparve alle sue spalle, il gancio spezzato in due, gli rivolse un sorriso inquietante e lui filò via per la seconda volta in quella giornata brontolando su quanto fossimo un gruppo strano di adolescenti.

Entrammo in auto, cercando di riavviare la radio, ma furono solo tentativi falliti. Un ruggito si udì per tutta Beacon Hills, così, dal nulla ed in tarda serata. Stava accadendo qualcosa perché nella mia testa scattò una scintilla, c'era qual cosa di familiare in ciò che avevo appena sentito. Ci fiondammo fuori dall'auto, raggiungendo Malia che era di guardia "L'avete sentito" disse Malia "Tutto Beacon Hills l'ha sentito" specificò Lydia "Chi era?" domandò mio fratello "Non sono sicura, ma credo di riconoscerlo" mormorò Malia "Correte" esclamai frettolosamente, stando qui non avrebbero risolto nulla, infatti si allontanarono all'istante.

Io e Lydia tornammo alla Jeep ed ai tentativi di utilizzarla.   

Scott si intrufolò in auto, passandomi una chiave "Chi te l'ha data?" domandò Lydia mentre io la ispezionavo nella speranza di avere delle risposte "Peter" "Hale?" dissi senza pensarci molto, in quel momento realizzai di averlo rimosso dai miei ricordi "E' stato catturato quando abbiamo fatto irruzione ad Eichen House, è riuscito a scappare dai Cavalieri Fantasma, ma è ferito, Malia è insieme a lui" spiegò rapidamente Scott. Annuì ed infilai la chiave nella toppa, il motore sembrava funzionare ma non del tutto, provai ancora e ancora per svariati minuti "Non ingolfarlo" mio fratello mi fermò prima che potessi fondere il motore "Riprova" obiettò Lydia "Sai che significa" abbozzò un sorrisetto sentendosi vittoriosa per quel primo passo, una chiave.

Riprovai un'ultima volta e funzionò, la Jeep si accese.

Noi tre ci guardammo, adesso non sapevamo cosa fare.

"Pronto" disse una voce metallica, la radio venne disturbata da una frequenza. Passai lo sguardo dalla radio a mio fratello a Lydia, quella voce proveniva proprio dalla radio "C'è qualcuno" insistette il ragazzo dall'altra parte.

Il mio battito accelerò, non facendomi capire più niente, afferrai subito il walkie talkie con mani tremanti e risposi "Stiles?" balbettai "Luna, Scott. Siete voi?". Cacciai fuori un sospiro di sollievo e Lydia esultò, felice di aver avuto ragione "Ti sentiamo" "Tu sai chi sono io" Stiles era incredulo "Te lo ricordi".

A quel punto mi sentivo più incredula di lui, Stiles ci stava parlando ed io stentavo ancora a crederci "Stiles sei veramente tu?" "Sono io...ricordi l'ultima cosa che ti ho detto?". Chiusi gli occhi, facendo mente locale, non avrei mai potuto dimenticarlo, era solo nascosto da qualche parte nei ricordi.

"Io...".

I Know You Love Me; MemoriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora