CHAPTER 11- The fortress

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"No, devi girare il fianco in là" disse Korkie facendo un cenno con il mento. Aveva le mani intrecciate in quelle di Alhisya con i gomiti a novanta gradi e lo sguardo fisso a terra:"Vedi, quando nuovi il piede sinistro devi muovere il fianco destro, per poi dare un leggero colpo, girare, inchinarsi e riprendere!" con il piede sinistro picchiettó lo stinco della ragazza, che pure lei guardava le sue gambe confusa:"Cioè aspetta, ripeti io devo fare così" disse la padawan mentre colpiva con il lato del piede quello del ragazzo e poi muoveva il fianco destro verso quello dell'altro, mollarono una mano, si abbassarono e si rigirarono :"E poi così?" concluse lei. Avevano fatto tutto molto lentamente:"Più o meno, quando i fianchi destri si toccano, prima di tornare faccia a faccia dobbiamo stare schiena contro schiena. Riproviamo" rispose lui. Si inchinarono, prima fecero sfiorare ginocchio destro con quello sinistro di uno, poi viceversa, fecero qualche passo verso destra e sinistra in modo coordinato e circolare, ogni passo incrociato davi un colpo di fianco piegando le ginocchia. Arrivó poi il momento cruciale, lato del piede contro l'altro, si abbassarono, fianco cotro fianco, mollarono le mani, schiena, giravolta e di nuovo. Ma finito il passo complicato la ragazza batté le mani felice:"EVVIVA! Ce l'ho fatta!! Visto che incredibile danzatrice?" disse tutta contenta. Korkie sorrise :"Più o meno, fossi più agile nel passaggio-" ma s'interruppe nel vedere lo sguardo truce di lei:"Intendevo, migliore danzatrice di tutta la galassia!" poi risero. Alhisya si avvicinó porgendo le mani a palmo in su:"Dai, andiamo! Un'ultima volta. Adesso non ti pesto più i piedi!" chiese lei, Korkie mormoró un:"Finalmente " e poi la seguì. Arrivó Pryo, che si era allontanato per raccogliere delle erbe da solo:"Che state facendo?" disse appoggiandosi ad una colonna in pietra:"Korkie mi sta insegnando una danza tipica Madaloriana" rispose la ragazza. Nonostante il ragazzo ricciolo avesse le mani comunque legate tra loro, si muoveva abbastanza da poterlelo mostrare bene. Il padawan si rizzó:"Davvero?" il ragazzo ricciolo gli rispose con un cenno affermativo mentre finivano il ballo:"Vuoi provare?" chiese Alhisya. Pryo voleva dire di no, i suoi occhi gridavano no, il suo linguaggio corporeo gridava no, persino con la mente le comunicava di no, ma ad Alhisya non importó. Lo trascinó nel piccolo spiazzo e lo lasciò alle mani dell'altro, poi si sedette e stette a guardare. All'inizio non era abile, ma la sua grazia era visibile, la grazia di un Jedi. Continuavano a girovagare in tonto finché anche il ragazzo dalla pelle verde non riuscì a fare qualche passo e venne fuori che era davvero bravo:"... e fianco, schiena, faccia, mani!" esclamò Korkie infine:"Fantastico!" Pryo arrossí :"Beh, grazie" il mezzo Mandoloriano si voltò e lanciò un'occhiata saputella ad Alhisya e le disse con un ghigno:"Sicuramente meglio della 'danzatrice della galassia'" La padawan in questione si alzò di scatto:"Questa me la devi proprio spiegare! Sono stata magnifica!" disse in tono finto offeso. I tre scoppiarono a ridere e raccolsero le ceste da terra. Pryo prese i polsi di Korkie e li legó alle maniglie degli intrecci di vimini, il ragazzo alzò lo sguardo:"Ancora non vi fidate di me, vero?" chiese. I due padawan si scambiarono un'occhiata e risposero in coro:"Assolutamente no!" loro sorrisero, ma l'altro s'imboronció :"Scommetto che prima di rispondere in coro vi mettete d'accordo sul cosa dire con le vostre strane conversazioni nella testa" borbottó, i due si lanciarono un'ulteriore occhiata complice:"Conoscessi le arti Jedi! E comunque si chiama telepatia" lo corresse Alhisya. Si avviarono verso i cunicoli chiaccherando e raccontando delle loro avventure da giovani:"E quella volta su Mustafar quando ci avevano portato per la visita d'istruzione, ma il pilota per sbaglio ci aveva portato su Dagobah?" ricordó Pryo:"O Forza! Come dimenticarsene!" ribatté la ragazza. In tutto ciò Korkie ascoltava con attenzione estasiato, nascondendo però ogni sua espressione che potesse rivelare del gradimento. Proprio mentre si stavano avvicinando alla grotta di prima dove avevano lasciato il gruppo sentirono dei rumori sicuramente poco rassicuranti. I tre si zittirono all'istante:"Percepisco qualcosa, Pryo" sussurró la ragazza:"Anch'io" rispose quello:"Non mi sembra nulla di buono" aggiunse sempre sotto voce lei:"Neppure a me" concordó lui. Piano piano si avvicinarono e sorsero la testa quanto bastava per osservare cosa stesse succedendo. Sentirono delle grida e un rumore familiare di stivali sulla roccia, poi qualche colpo di blaster e le urla si aquetarono. I due padawan si scambiarono un'occhiata, poi sporsero la testa abbastanza da vedere cosa stesse accadendo. Videro uno stormtrooper afferrare e trascinare in un sentiero una bimba per un braccio, quella piangeva e si dimenava, ma non poté far nulla. Nessuno era più rimasto, altri due stormtroopers seguirono quello con la giovane vittima e sparirono. Il primo istinto di Alhisya fu afferrare la spada laser e accederla, ma Pryo le prese un polso:"Non riusciremo a fermarli, rischieremo di ferire qualcuno!" le disse, la ragazza si voltò:"Lo so, e in più ci porterebbero alla base. Ma quelle urla.. " rispose lei. Pryo fece un cenno con la testa:"Certo, è l'istinto di qualsiasi Jedi" dicendo ciò mostró come anche lui in mano tenesse la sua. Uno stormtrooper tornó indietro a blaster alzato:"CA-R1 torna indietro! Il capo ci aspetta" si sentí una voce dal tunnel, sembrava abbastanza scocciata. Il soldato che Alhisya presuppose fosse CA-R1 fece un giro della caverna completa e poi abbassò le spalle e l'arma sconsolato e si mise a correre nel cunicolo:"È che mi era parso di aver sentito un rumore!" disse lui, i tre non sentirono la risposta dell'altro. Aspettarono immobili per un pò, poi la ragazza chiuse la spada laser e uscí allo scoperto. Appena avevano sentito i passi di quello si erano subito nascosti nuovamente. Si guardarono intorno, c'erano segni di violenza da ogni parte. Mentre la ragazza si aggirava nell'ex accampamento nell'attesa di esser sicuri di poter seguire le tracce degli stormtroopers, notó dei pezzi di una strana stoffa per terra che partivano dall'inizio del cunicolo e sembravano continuare:"Ragazzi, ci hanno mandato una traccia" disse. Essendo mezzi Jedi, o comunque praticanti delle arti della Forza, loro potevano cercare di avvertire dove i rapitori fossero andati, ma Alhisya non era sicura fossero così potenti. Grazie alla Forza, uno dei fuggitivi aveva pensato a questo geniale escamotage! Gli altri due accorsero:"Ci hanno lasciato una mappa! Presto, meglio che tutto questo finisca!" disse lei poi si avviò nel cunicolo. Il loro piano era da manuale: secondo ciò che si ricordavano dalla mappa dovevano essere vicini all'antenna parabolica per le comunicazioni. Da lì avrebbero avuto abbastanza segnale per contattare Luke e Ashoka e chiedere il loro aiuto. Ovviamente dovevano introdursi nella struttura, ma avevano lasciato durante la fuga le divise da stormtroopers. Quindi avrebbero improvvisato. Una volta entrati dentro, avrebbero strappato o fotografato una delle mappe della struttura, presenti in qualsiasi edificio. Con una di quelle potevano trovare la sala controllo e da lì mandare un segnale d'aiuto. Poi mettersi in un luogo sicuro finché non sarebbero giunti i soccorsi. Sembrava a prova di scemo! Più o meno. Camminarono in fretta con Korkie legato, ma con le gambe libere. Seguivano il percorso lasciato loro da probabilmente uno dei prigionieri, più camminavano più Alhisya avvertiva i segni di disperazione. Ancora il percorso era lungo:"Ma siete sicuri che non vedremo uccisi?" chiese Korkie:"No" rispose Pryo:"E se rimanessimo feriti o mutilati?" chiese ancora l'altro:"È una possibilità " disse Alhisya scuotendo le spalle. Il ragazzo riccio si fermó, guardò prima uno poi l'altro padawan:"Almeno sapete dove mettermi mentre voi fate questa missione?" disse esasperato, i due si guardarono e scossero il capo:"Non possiamo lasciarti qui, da solo chissà cosa faresti" disse lei :"Ma io non voglio venire con voi e rischiare la morte!" ribatté Korkie. Pryo e Alhisya lo ignorarono si voltarono e continuarono a camminare trascinandolo con la corda:"UGH! Odio quando mi ignorate! Metterò una pessima recensione al vostro servizio di salvataggio!" sbuffó allora e i due padawan ridacchiarono. Alhisya era fiduciosa, sapeva di potercela fare. Ma una cosa turbava la sua mente. Tutto il loro piano si basava sul fatto che stessero andando nella giusta direzione, ovvero verso l'antenna. Ma avvertiva che nella direzione in cui stavano andando era presente una familiare presenza. Sentiva che si stava avvicinando sempre di più a suo fratello. Ma come era possibile? C'erano forse delle prigioni come quelle che avevano trovato nella base-magazzino? Le sembrava strano, ma si disse che forse era presente un'altra prigione. Allora un'altra questione si poneva: sarebbe stata in grado di starsene buona ed aspettare i soccorsi senza cercare di salvare il fratello da sola? Sperava di sì. Sapeva cosa doveva fare e l'avrebbe fatto. Arrivarono alla fine dellla galleria e si trovarono in cima all'isola. La vista era meravigliosa, da lì potevano scorgere la spiaggia e la base-magazzino che avevano violato, ma non si vedevano le colline dalle quali lei e Pryo erano entrati nei cunicoli di pietra. Forse perché erano nascosti dal l'immensa striscia di pietra che divideva l'isola a metà. Un'enorme struttura sovrastava il tutto, già da lì si notava l'antenna. L'edificio era alto e di forma trapeziale, la scia di pezzetti d'abito li aveva portati ad una porta laterale, come di servizio. E il loro piano di entrare dalla porta principale sfumó:"Quindi niente 'finta cattura'?" quell'idea era spuntata durante il viaggio. Essere portati nelle parti più sicure dell'edificio avrebbe evitato loro molti sforzi. Ma il geniale piano di Alhisya ora serviva ad assai poco. Da quella visuale vedevano solo un parcheggio di speederbikes, con dieci guardie. Questo lanciava un bel messaggio a chiunque arrivasse, amico o nemico: quel luogo pupullava di stormtroopers, avevano armate e non avevano paura di usarle. Cosa che però Alhisya sapeva essere non vera. L'Impero era stato distrutto, giorno dopo giorno perdeva basi e posizioni. Ciò non significava che fosse sparito. La ragazza si chiese cosa adesso stessero facendo Luke e Ashoka con la Nuova Repubblica. Si erano accorti che qualcosa non andava? Ormai era il loro terzo giorno sull'Isola e nessuno li era venuti a cercare. E se, dato che lei e Pryo non avevano abbassato le difese ne visto il segnale, loro erano stati catturati e peggio? Mano a mano che si avvicinava ogni sua speranza era messa più in difficoltà. Forse fu per la nube di preoccupazioni che oscurava la sua mente che la padawan non si accorse dell'energia inquietante che aleggiava in quel luogo. Strinse i pugni, ormai dovevano entrare. Il battito del suo cuore accelerava, l'agitazione si fece sentire "Calma il tuo respiro, ascolta il volere della Forza" Le parole del suo Maestro erano sempre utili. Chiuse gli occhi e lasciò che la brezza marina le accarezzasse il volto, avvertí il dolce muoversi dell'erba, il rumore di qualche animale del luogo che sgranocchiava un frutto. Tutto in perfetto equilibrio, la vita e la morte, l'inizio e la fine. Se il suo destino era morire lì, ben venga! Ma avrebbe avuto successo, la missione sarebbe stata compiuta. Concentrarsi sugli obbiettivi era l'unica cosa che contava, salvare vite e riportare la pace. Sguainó la spada di Anakin e fuse la serratura. Poi diede un calcio alla porta:"Vogliamo procedere?" chiese girandosi verso i due. Pryo fece per seguirla, ma Korkie non era convinto:"Aspettate, io vengo con voi?" chiese:"Vuoi aspettare dentro i cunicoli?" La ragazza pensava che effettivamente fosse un'idea migliore. Il ragazzo era un peso inutile, lasciarlo in un posto dove sarebbe stato al sicuro era la cosa migliore. Fece per rispondergli quando sentirono dei passi avvicinarsi:"Dai, finiamo il giro di pattuglia che poi possiamo goderci la pausa" disse una voce:"È da tutta la mattina che voglio vermi un sorso di Chav! " rispose un'altra. Alhisya li sentí ridere, il rumore era sempre più vicino. Ormai anche fare quei cinque metri che li separavano dall'entrata dei cunicoli li avrebbero fatto scoprire. Senza pensarci due volte la ragazza afferrò Korkie per un braccio e lo tiró verso di se, poi chiuse la porta di scatto:" A quanto pare vieni con noi" disse al ragazzo poi si allontanarono. La porta dava ad un corto corridoio scuro, i tre lo percorsero velocemente e aprirono l'altra porta trovandosi davanti a delle celle:"Che fortuna!" esclamò Korkie. Si trattava di un'area relativamente ridotta, ci saranno state una cinquantina di celle con una barriera di forza verde fluo. Non essendoci stormtroopers di guardia camminarono liberamente. Si guardarono attorno, la maggior parte di esse erano vuote, alcune erano occupate. Se così si poteva dire, le persone o meglio gli esseri che erano dentro se ne stavano in un angolo, con gli occhi verdi fluo come le barriere, a parlare con il vuoto e con delle espressioni spaventate. Sembravano combattere contro esseri invisibili e non stavano certamente vincendo. Uno in particolare si stava letteralmente strappando la pelle dal viso gridando. Putroppo, o fortunatamente, le celle erano insonorizzate quindi lei non poteva sentire le loro urla, ma loro non potevano sentire lei. Da quanto aveva constatato, non la vedevamo neanche. Così era la prima ventina, poi c'era un piano di scale che portava al livello successivo. La ragazza si voltó e notó che gli altri due erano rimasti imbabolati davanti a quell'orribile spettacolo. In particolare Korkie era fermo davanti ad una cella, Alhisya gli si mise accanto e capí la fonte del suo struggersi: dentro la gabbia c'era un mandoloriano. L'armatura era a pezzi e il soggetto stava graffiando i muri consumandosi le dita, con la bocca aperta in un urlo. Il ragazzo fece per allungare una mano, ma lei gliela afferró:"Il campo di energia magnetica ti farà svenire, e non voglio trascinare il tuo corpo a peso morto per tutta una base Imperiale, di nuovo!" alle sue parole Korkie si riscosse e si fece aiutare ad alzarsi. Traballó un poco, ma lei lo sostenne. Pryo si era già riunito a loro, lanciò un'occhiata significativa alla padawan, entrambi stavano pensando la stessa cosa: come avrebbero reagito alla vista di un Jedi in quello stato? Si diressero alle scale nere:"Quando avremo lanciato un messaggio di soccorso, questa base sarà piena di soldati della Nuova Repubblica e allora li libereremo " disse lei sia agli altri che a se stessa. Mentre salivano le scale sentirono pianti e urla dal piano di sopra. Era visibile dal piano in cui erano stati perché al centro di quest'area di prigionia c'era un cortile che lasciava al centro un buco. Le celle erano infatti disposte intorno a questo spazio. Affrettarono il passo. Spalancarono la porta di scatto vedendo tre stormtroopers e una persona con la divisa da medico che tentavano di iniettare un liquido verde fluo dentro una bambina:"Facciamo questa per prima, è stata una peste per tutto il tragitto" fece in tempo una delle guardie a dire prima che i tre sfondassero la porta. Gli stormtroopers iniziarono a sparare e la ragazza fece in tempo ad alzare una mano con cui sollevò l'anta della porta e usarla come scudo:"Non posso tenerlo e combattere allo stesso tempo!" esclamò lei. Allora Korkie si inginocchiò:"Lasciala a terra, ve la reggo io!" disse, Alhisya fece come diceva lui. Il ragazzo si sedette e dette la schiena all'anta di metallo, sorreggendola. Pryo e Alhisya sguainarono le spade laser e iniziarono a riflettere i laser. Per fortuna avevano un muro di difesa, se no non sarebbero mai riusciti, data la loro poca esperienza. Le guardie si fecero più vicine e quello fu il loro più grande, nonché ultimo,errore. Eliminata un pò di distanza Alhisya riuscì a deviare meglio i colpi e i tre stormtroopers caddero inserabilemente.
Nel mentre il 'dottore', appena aveva visto che la situazione non era più in loro favore, si girò e scappó, ma Alhisya chiuse una spada laser e gliela lanciò contro, beccandolo in testa e facendolo cadere, privo di sensi, a terra. La ragazza riafferró la spada laser come un boomerang, si spolveró gli abiti e porse una mano a Korkie, calciando la porta e levandone il peso. Pryo intanto era corso dalla piccoletta, che era rannicchiata al muro spaventata:"Vieni, Srami " disse dolcemente e lei, tirando su con il naso, si buttó tra le sue braccia. Mentre il padawan consolava la piccola e controllava le altre celle, che si rivelarono contenere gli altri fuggitivi, la principessa ispezionó la persona in divisa medica. Insomma, se volevano fare l'iniezione a tutti dovevano pur aprire quelle maledette celle! Dopo averlo rigirato più e più volte, notó nel camice avorio una mini tasca interna con una tessera metallica color blu cobalto. Alhisya si rialzó in piedi, diede un piccolo calcetto al dottore per rigirarlo a faccia in su, per un moto di pietà si chinó un attimo per aggiustargli un taglio sul naso, poi si avvió verso una cella. Accanto ad ognuna c'era uno schermo dal contorno bianco e uno scanner, la padawan ci passò la carta e apparvero fare opzioni in una lingua che lei non conosceva molto bene, era linguaggio Imperiale. Durante il suo dominio, esso aveva cercato di imporre un'unica lingua, che però era stata imparata davvero assai da pochi. 'Forse la usavano come ulteriore misura di sicurezza' pensó lei. La maggior parte non davano chiari significati, per lo più si potevano tradurre con 'fumo' 'dolore' 'acqua' 'latrina'. Invece due opzioni sembrano abbastanza chiari 'aperto' 'chiuso'. Cliccó la prima e la barriera di energia elettromagnetica scomparve, così un anziano uscì piano e spaventato dalla cella. Ripeté la stessa cosa per tutti:"Dopo non avremo tempo di tornare qui, se la sicurezza scopre cosa abbiamo fatto, questo gruppo verrà ucciso o peggio!" esclamó Alhisya. Ed era vero, appena gli Imperiali agiranno di contro-attacco loro e chi cosciente dovevano essere fuori di lì. Pryo e Korkie cercavano di dare conforto agli ex-prigionieri. Due celle, diverse ma ugualmente terrificanti, in due giorni, non era un record allettante. Cella dopo cella, ormai ne mancavano poche. Fu in quel momento che sentirono dal piano di sopra avvicinarsi delle voci. Una legione di ben trenta stormtroopers fece la sua entrata appena sopra di loro. Alhisya sussultó, grazie alla Forza aveva finito di liberare i prigionieri fuggitivi, e lo diresse tutti verso una porta dalla parte opposta a quella da dove erano arrivati. Corsero a perdifiato e una volta chiusa la porta dietro di loro lei fuse le due metà con una spada. Aveva la spada di Obi Wan in una mano e nell'altra una mano di uno stormtrooper per poter aprire le porte successive. Fortunatamente molti corridoi erano vuoti, e menomale che quel posto doveva 'pupullare' di stormtroopers! La ragazza si prese in giro da sola, ma la verità, come essa ben sapeva, era che ancora non erano arrivati in una sala. Infatti nemmeno una mappa alle pareti. Ad una certa arrivarono davanti ad enormi ascensori, fatti appositamente probabilmente per poter essere usati da una trentina di persone contemporaneamente. Si guardarono a destra e a sinistra e attaccarono quell'unico soldato di guardia. Una paura crebbe nel petto di Alhisya, perché tutta quella sicurezza in se? Come mai entrare sembrava così facile? Affrettò il passo e schiacció la mano del soldato (che comunque aveva lasciato vivo) sul vetro dell'ascensore. Questo si aprì, ma la ragazza impedí al gruppo di entrare, poi si rivolse a Pryo:"Dobbiamo dividerci, ora. Io creeró un bel pò di casino e farò il giro lungo. Il punto di incontro sarà la sala di controllo dell'antenna" mentre diceva questo strappó la mappa dell'edificio che era appesa al muro dell'ascensore, ci fece una foto con il suo Pod e lasciò quella cartacea al padawan:"Vengo con te" disse Korkie, ma la ragazza scosse la testa:"Non sappiamo ancora da che parte stai e ora il tuo posto è con Pryo" rispose lei, al che il ragazzo non rispose la guardò semplicemente con un'espressione leggermente ferita, ma essa non si concentrò sui suoi sentimenti e lui nascose il tutto benissimo. Il padawan le strinse la mano:"Ci vedremo là. Spacca qualche aggeggio anche per me" le disse. Alhisya sorrise, fece toccare le loro fronti:"Puoi contarci" rispose lei e poi entrò nell'ascensore. L'ultima cosa che vide fu Pryo e la bambina che scendevano le scale, che erano più sicure in quanto, dato che ormai da lì partiva l'ascensore, meno frequentate. La ragazza aprì il Pod e scrutó la mappa, la struttura non era molto complicata. Si divideva in due blocchi principali divisi da alcuni ponti interni, infatti nello spazio in mezzo scorreva un fiume al chiuso (ovvero coperto e inserito nella struttura) dalla quale ricavavano probabilmente energia idroelettrica. Era pieno di sale ai piani superiori, quelli in mezzo erano uffici e la base sotto era un'enorme magazzino di mezzi di trasporto di medie dimensioni. La sala era nell'ala opposta dell'edificio, ma l'uscita era in quella in cui si trovavano. Alcuni punti però non erano chiari, ma dopotutto era una mappa generale. Alhisya scese ad uno dei piani più in alto e quando le porte dell'ascensore si aprirono si trovò davanti ad un corridoio con molti tubi d'acciaio alle pareti. Capì quindi di trovarsi nel lato interno del blocco ovest, quasi vicino ai ponti e al fiume coperti. Fece qualche passo ed attivò le due spade, poi, sicura che le telecamere la stessero inquadrando inizió a distruggere a destra e manca, scagliandosi verso la porta alla fine del corridoio ormai allagato.

STAR WARS: EPISODE 7- NEW WAYS Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora