CHAPTER 14- The Death

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Alhisya si pietrificò, le accadeva spesso nelle ultime ore, e lasciò che una marea di sentimenti le attraversassero il cuore. Il sollievo per il fatto che suo fratello fosse vivo fu però il primo a colpirla. Il suo cuore batteva ancora, il silenzio era tale nella stanza che riusciva a sentirlo. Ba dum, ba dum, ba dum. Forse la miglipre melodia che lei avesse mai sentito. La stessa sulla quale si addormentava a Palazzo, dopo infinite litigate e prese in giro, erano entrambi colti dal sonno con la testa di uno sulla pancia dell'altra. Il ritmo però era più agitato, nonostante avesse una smorfia sul volto da testa di cazzo soddisfatta, la frequenza dei suoi battiti lo tradiva. Gli occhi di quel giallo lampante, gli stessi della donna che stava accartocciata a terra come un progetto venuto male, la fissavano con presunta sfida e finta freddezza. Per un attimo un'occhio divenne azzurro intenso, lo stesso di loro nonno e più scuro di quelli di loro zio, e Alhisya perse il fiato. Era vivo, sì ma era perso. Aveva forse fino a quel momento dubitato del fatto che quello fosse stato davvero suo fratello. Ricci castani, dolci che ricadevano fino alle orecchie, in un taglio sbarazzino con vari strati, pelle liscia e leggermente abbronzata con vari nei, come loro nonna e quegli zigomi alti e marcati, anch'essi marchio di famiglia. Dal padre aveva preso l'altezza, come lei, erano molto simili loro due. Le loro risate, le espressioni facciali, le labbra rosate erano le stesse. Il carattere, anch'esso affine però li metteva spesso uno contro l'altra, la temperatura di chi vuol sempre avere ragione, molto orgogliosi e il ricorrere spesso all'ironia e al sarcasmo. Tuttavia Alhisya era più pacata e responsabile, sentendosi mai abbastanza, mentre Bwo Ka era burrascoso e una testa calda pensando di non poter nemmeno competere. Il tic nervoso di giochicchiare con un ciuffo di capelli, quante volte una se l'era presa con l'altro credendo che la stesse copiando e viceversa. Ma non aveva troppi ricordi d'infanzia con lui, la padawan aveva lasciato il Palazzo presto per unirsi all'ordine Jedi. Quel lampo di blu indicò che pure il ragazzo era assalito da varie emozioni. Ma la nostalgia durò poco, pochissimo, come quel lampo blu in mezzo al giallo infernale. Pryo riconobbe il principe, ma rimase fermo, per lasciare che fosse lei a tastare il terreno. Alhisya fece un mezzo passo avanti tendendo la mano verso di lui, come a volerlo sfiorare, nonostante ci fossero più di venti metri di distanza tra loro:"Bwo Ka" mormorò il suo nome e il ghigno sulle labbra di lui scomparve:"Non è più il mio nome" la voce era roca, come se avesse il mal di gola, ma anche il tono era diverso, ma Alhisya era sicura che non stesse attraversando la pubertà:"Stai facendo la voce profonda a posta?" Chiese lei spezzando decisamente la tensione, forse con un po' troppa forza. Pryo la guardò con incredulità e Bwo Ka assunse un'espressione più che sorpresa:"Aspetta, cosa?" fece lui e la ragazza ripeté la domanda. Tutti avevano il fiato sospeso, tranne il principe che questa volta sembrava leggermente offeso:"No! Durante gli allenamenti ho solo...perso la voce" spiegò un pochino imbarazzato. La padawan fece per chiedergli per cosa si stesse allenando, ma la risposta già la sapeva: per diventare un Sith. La realtà la colpí decisa e Alhisya rimase un attimo a contemplare la situazione. Suo fratello, quell' amorevole idiota di suo fratello, era un Apprendista Sith. La cosa la sorprese non poco, non tanto per tutta quella piccola storiella del Lato Oscuro, ma più per il fatto che suo fratello usasse la Forza in generale. Sin da piccolo l'aveva sempre odiata, o meglio, non dava mai segno di usarla. Quelle poche volte che ci provava, finiva col fallire. Per lui la Forza non era un richiamo della Natura, un posto sicuro, ma un'ennesima campo in cui la sorella lo batteva, un'ennesimo guaio combinato da lui. Ma di tutto ciò nessuno dei due aveva coscienza. Spesso Alhisya si ritrovava a chiedere al fratello di farle vedere i suoi progressi, ma raramente la risposta era affermativa. Quando il fratello aveva cambiato idea sulla materia? Bwo Ka riprese la sua espressione seria:"Ora mi chiamo Darth Pur" la rivelazione non ebbe l'effetto sperato:"Darth Pur? Come 'purrrr' le fusa dei loth-cat (specie animale simile al gatto)?E tu hai scelto questo come nome Sith? Dai, è ridicolo!" Rispose la padawan in perfetto stile sorella maggiore, il giovane corrugò la fronte imbarazzato e rabbioso:"No! Pur come πυρ, πυρος dall'Antica Lingua di uno dei mondi dell'Orlo Esterno! Vuol dire fuoco! È un nome molto forte, che incute timore!" Esclamò lui e Alhisya non poté trattenersi dall'emettere uno sbuffo divertito quasi surreale:"Pffffffff! Certo, è a quello che penseranno i tuoi avversari 'pRoPrIo CoMe l'AnTiCa lInGuA'! Ma figurati! Si faranno due risate, Darth Purrrr" lo punchezziò così allora :"UNA SOLA R! Non ne servono così tante! E il mio nome non conterá più di molto quando avrò tagliato loro la gola!" Il suo tono incazzato ricordava alla ragazza di quando litigavano a Palazzo così continuò:" Almeno moriranno con un sorriso sul volto, non è molto da Sith far morire la gente dalle risate" L'irritazione di Bwo Ka (o Darth Pur) aumentava di frecciatina in frecciatina:" IO NON- AHG!!" Inspiró, poi aggiunse piano:" e comunque già stavo pensando di cambiarlo" Alhisya alzò gli occhi al cielo:"Certo, come no Darth Kitten" lo rimbeccó:"Darth Kitten non è mai stata un'opzione!" Ringhiò lui di rimando, al che lei alzò le mani come per tirarsene fuori:"Ritira gli artigli, micetto. Non volevo offendere!" L'apprendista ringhiò per la frustrazione
:"SMETTILA DI- ok senti, dato che proprio non ti piace che ne pensi di Darth Sanguis? Deriva da un'altra lingua antica, significa sangue. E il tuo tra poco bagnerà il pavimento" concluse cupo. Alhisya già sapeva del significato di 'sanguis' dopotutto avevano costretto pure lei a studiare tutte quelle inutili lingue antiche! Tuttavia nemmeno il nuovo nome la impressionò più di molto:"Tz, l'originalità non è il tuo forte, eh?" Ah, se le occhiate potessero uccidere! La situazione tragi-comica straniva Alhisya non poco, ma più di tutti Pryo e Korkie che non avevano idea di quanto la situazione fosse effettivamente seria. Se prima non lo era, lo diventò ben presto. Come era potuto succedere tutto questo? I dubbi si destreggiavano nel cervello della ragazza come serpi, sguiscanti e sinuose. Cosa avrebbe detto a sua madre? Come si sarebbe conclusa la situazione? Avrebbe ucciso il fratello? L'avrebbe catturato? Sarebbe morta nella lotta? Le incognite mai erano state così tante e sentí la volontà venirle meno. Cercò rifugio nella Forza, avvertiva le pulsazioni vitali di tutti intorno a lei: quelle armoniose di Pryo e Korkie, quei piccoli scricchiolii che emettevano le persone non sensibili alla Forza e poi le restanti due. Ognuno emanava delle vibrazioni che la Forza permetteva di percepire, quelle dei Jedi erano forti e piene di vita, quelle dei Sith erano stonate, come un vecchio strumento arrugginito. Anche le persone non sensibili alla Forza avevano, com'era ovvio, un'energia, ma era statica, non pulsava. Quel stridio furioso del fratello sembrava una tempesta feroce, e Alhisya percepì il suo stato di confusione:"Come..?" Flebilmente questa parola uscì dalla sua bocca, senza quasi che se ne accorgesse:"Seguendo la mia via, la mia strada. Questo è ció per cui sono nato. QUESTO È IL MIO DESTINO" non esitó Bwo Ka a rispondere, ma comunque qualcosa non andava, non suonava giusto, pensò la padawan. Ma si diede della sciocca, nulla era giusto in quella situazione. Quelle parole, ne era certa, erano prive di significato:"Non è vero, non è vero niente! Perché? Perché fai questo Bwo Ka?" Chiese lei, nonostante non fosse suo desiderio, la ragazza non potè impedire alla sua voce di tremare un poco. Gli occhi di lui lampeggiarono, e gli aloni scuri intorno ai suoi occhi si irradiarono:"Tu? Proprio tu mi chiedi perché? È tutta colpa TUA! TU MI HAI LASCIATO SOLO! MI HAI ABBANDONATO! TU DOVEVI PROTEGGERMI, QUANDO NESSUN'ALTRO LO FACEVA! TU CHE HAI PREFERITO UNA BATTAGLIA SENZA FINE E PRIVA DI SENSO A QUELLA VERA! AL TENERE TUTTO A POSTO! TUTTO SOTTO CONTROLLO! GUARDA A COSA HAI PORTATO! GU-guarda cosa mi hai costretto a fare" la voce di lui andava morendo ma il risentimento le era stato sputato addosso come acido. Alhisya non demorse, nascondendo le ferite inflitte dalle parole di lui:"Io? Io non ti ho costretto a fare nulla! Tantomeno ad diventare...questo! Cosa dirò alla regina?" La rabbia nel ragazzo cresceva:"Non riesci nemmeno a pronunciare il suo nome! NOSTRA MADRE! Ma sai cosa? Forse non ne sei degna! TU NON C'ERI! TU NON SAI DI TUTTE QUELLE NOTTI IN CUI LEI PIANGEVA. NOSTRA MADRE! QUELLA DONNA FORTE, CHE MAI VERSAVA UNA LACRIMA! LE UNICHE PERSONE PER CUI L'ABBIA MAI FATTO SIETE TU E LUKE! PREOCCUPATA, PER OGNI MISSIONE PERICOLOSA A CUI ERI AFFIDATA! NERVOSA SCARICAVA TUTTO SU DI ME, su di noi! NON NOMINARLA MAI PIÙ, NON ALLUDERE MAI PIÙ A LEI! Per non parlare di nostro padre! Distrutto dal rendere tutti felici. Ora regge solo scarti di quello che eravamo. Una madre assente, annegata dal lavoro,  un padre disperato, che cerca di mettere tutti fuorché se stesso al primo posto! TU HAI DISTRUTTO TUTO QUESTO!" Urla e accuse, una sull'altra. Alhisya però non era tipa da rimanere in silenzio beccandosi un colpo dopo l'altro, no, la sua rabbia, il suo risentimento, tutto sorgeva :"E scappare, mettere la tua vita in pericolo, diventare ció che ora sei, Bwo Ka, fa la differenza? FERIRE VITE INNOCENTI? QUESTO TI HANNO INSEGNATO A PALAZZO?" Il litigio continuava imperterrito, con Bwo Ka che rispondeva:" A PALAZZO? A PALAZZO TU NON SAI NEMMENO COM'ERA! CONTINUI TENTATIVI DI DISTRUGGERE UNA DINASTIA GIÀ FINITA! SOTTERFUGI E BUGIE! LEZIONI SENZA FINE SU COSE CHE NON VOLEVO IMPARARE! E SMETTILA DI CHIAMARMI CON UN NOME CHE NON MI APPARTIENE! IO SONO DARTH SANGUIS, COME IL SANGUE, POICHÉ QUELLO CHE MI SCORRE NELLE VENE MI HA TRADITO! È ORA CHE TUTTO SMETTA DI- di .." non concluse la frase, ansimava, prendeva fiato, si portò le mani alla testa, stringendo e emettendo lamenti di dolore. Probabilmente li era impedito in qualche modo di pensare a cosa aveva fatto. Cosa avevano fatto i Sith al suo fratellino tanto stronzo quanto vulnerabile? Fece per tendere un braccio, ma tutto sembrò essere smesso e con un verso liberatorio, come se avesse vomitato uno spirito maligno, rialzò lo sguardo, più brillante e corrotto di prima. In quel momento la Sith si era leggermente ripresa, la sua presenza quasi stupì chiunque. La maggior parte di loro aveva rimosso il fatto che fosse lì. Il suo sguardo andó dritto al suo apprendista:" Bene così, Darth Sanguis, finisci questa feccia Jedi. Per una volta fai qualcosa di giusto, forse non sei un totale fallimento. Uccidila, uccidila e avrai il mio eterno affetto. Uccidila. UCCIDILA" Ripeté le due parole in tono sempre più forte, per aumentare la pressione della decisione. Alhisya notó l'attimo di esitazione nello sguardo del fratello, l'effetto di quelle parole sul cuore del ragazzo. L'avrebbe davvero uccisa? Soprattutto, glielo avrebbe lasciato fare? Queste due domande tormentavano la padawan; che però non ebbe tempo di struggercisi troppo sopra, poiché Bwo Ka, ancora preso dallo scoppio di rabbia, ruggì:"NESSUNO MI DICE COSA FARE! NON SEI NULLA PER ME"  e alzò una mano verso la donna. Poi con un gesto brusco usò la Forza per sbatterla alla parete dietro di lui. La padawan non poté trattenersi dal mormorare:"Beh, questa sì che è una sorpresa" Solo Pryo e Korkie però la sentirono, Bwo Ka era ancora scosso dallo sforzo. Il padawan dalla verde pelle aggiunse:"Una sorpresa di sicuro, ma una buona! (A surprise to be sure, but a welcome one)". Nessuno ridacchió, la confusione era grande. Il più confuso di tutti però era Bwo Ka, guardava il corpo della sua Maestra a terra, privo di sensi e ben presto di vita. Si guardò la mano e un mezzo sorriso cormparve per poco, poi prese posto una smorfia disgustata. Con uno scatto veloce prese la spada laser che aveva ad un fianco e la accese. Per una seconda volta in una sola ora, il rosso illuminò il volto di Alhisya. Fece appena in tempo a sentire Korkie commentare con un :"Come non detto" poi la voce del fratello le riempì le orecchie:"GUARDA COSA MI PORTI A FARE!"la sua voce era sempre più rauca, arrugginita da urla, pianti e sforzi. La lama della sua spada era puntata dritta contro Alhisya, anche il Principe poteva vedere la faccia della sorella sotto quella luce corrotta. La rabbia, il risentimento, la paura e la vergogna gli annebbiavano la vista, gli oscuravano la mente, ma la volontà in lui fu quasi istintiva e primordiale spingendolo a caricare su sua sorella a spada sguainata. Afferrò l'elsa con due mani, fece roteare la lama e la scaricò tutta la sua frustrazione in in colpo dritto alle spalle unendolo ad un grido rabbioso, Alhisya con i suoi riflessi ben più allenati attivó la spada di Obi Wan e paró l'attacco, mantenendo il contatto visivo. Era colpa sua? Non era colpa sua? In turbine di vari argomenti a favore o sfavore per ambedue le tesi le girava in testa, ma con l'aiuto della Forza scacciò via la tempesta, mantenendo un ciel sereno. I profughi, Korkie e Pryo dipendevano da lei 'e così mio fratello', aggiunse nel pensiero. L'avrebbe salvato, con o contro la sua volontà avrebbero lasciato quel posto maledetto. Il suo sguardo s'indurí, riflettendo la nuova decisione presa, ora entrambe le luci, blu e rossa, riflettevano negli occhi dei due, formando alcune sfumature viola, e rendendo il conflitto ormai deciso. Al vedere il cambiamento nello sguardo della sorella, Bwo Ka (o qualsiasi nome ridicolo si fosse scelto per mettere su questo teatrino) avvertí un diverso tipo di paura, nuovo, riguardante la sua sopravvivenza. Si dice in ogni essere vivente esista un certo istinto di sopravvivenza, che porta alla produzione di adrenalina e acume dei sensi, il quale compare in situazioni di possibile pericolo in cui il soggetto si aggrappa con qualsiasi mezzo possesso alla vita. Sua sorella avrebbe davvero potuto ucciderlo? Questa scelta di sicuro avrebbe portato al costo di una vita in quella stanza, la domanda era di chi? Il peso dello sviluppo compiutosi negli ultimi attimi colpí tutti i vari spettatori, tra cui Pryo e Korkie che si scambiarono un'occhiata significativa:"Tu guida gli ostaggi all'uscita, io e Alhisya finiamo questa faccenda" disse il primo sguainando la sua arma e dirigendosi verso i due combattenti, ma la ragazza lo fermó:"Pryo, rimanine fuori. È una questione fra noi due, vai con Korkie, porta gli altri al sicuro" suonava abbastanza come un ordine, ma il Padawan sapeva che non si trattava altro che dell'unica giusta soluzione, quella con meno vittime e con più possibilità di successo, tuttavia scosse il capo:"Non interverró, ma non ti lascio sola e non è negoziabile" disse deciso. Nel mentre che avveniva questo scambio di battute, Alhisya e Bwo Ka continuavano a combattere. O meglio, Bwo Ka continuava a sfogarsi e lanciare attacchi sempre più aggressivi e sconsiderati alla sorella, che li schivava sempre con facilità ma con crescente attenzione in quanto benché il ragazzo fosse palesemente inesperto, sapeva il fatto suo. Una rovesciata e una parata, un affondo e una ruota, ogni punto era buono da bruciare con la lama per lui. Gli occhi di Alhisya non lasciavano il fratello, che al contrario era concentrato più nella lotta che nella sorella:"Di cosa hai paura, eh Bwo Ka? Sostieni di volermi uccidere, ma non ci stai mettendo tanto impegno" chiese lei in tono mezzo accusatorio mezzo canzonatorio, mentre sferrava il suo primo attacco, la lama blu per poco non tagliò il polso del Principe. Quest'ultimo lanciò un'occhiata all'appendice che per poco non aveva appena perduto e rialzò finalmente lo sguardo sulla sorella:" Predichi pace, ma sono tutte menzogne. Ogni tuo atto è fine alla distruzione, mia, della nostra famiglia, della Repubblica! Tu non hai idea-" rispose lui continuando ad attaccare e parare combattendo al suo massimo, forse inconscio del fatto che non fosse abbastanza. Alhisya però lo interruppe:" Esatto! Non ho idea di cosa accadesse a Palazzo, nessuno mi ha mai detto nulla, e forse nemmeno ci avrei potuto fare qualcosa! Bwo Ka, la Forza è la mia via, così come l'Ordine Jedi! Già così la mia vita è abbastanza difficile! Sto cercando di capire così tante cose, ma so che non posso prendermi cura di una Galassia intera per ora e ciò mi ferisce dentro! E forse sì, è colpa mia, ma così facendo chi stai aiutando, eh? Cosa ti spinge ad agire in questo modo?" Come le sue parole, le mosse della Padawan non lasciavano prendere nemmeno un attimo di respiro al suo avversario. Lo sguardo di Bwo Ka s'indurí fuori, ma si sciolse dentro, ansimando e mirando alle gambe della sorella annaspò rispondendo:" Perché devo sempre fare qualcosa io, eh? È un TUO obbligo di nascita, TU sei la primogenita, le mie azioni non dovrebbero avere alcun peso!" La Principessa rispose agli attacchi prontamente come alle accuse:" Cosa può esserci di bello nel non avere importanza? Chiunque nel suo piccolo ha importanza, la mancanza di essa creerebbe un vuoto ancora maggiore. Sai quanti vorrebbero poter non sentire l'oppressione della propria impotenza? E comunque, non hai risposto alla mia domanda" Nella sala il fiato di tutti era sospeso e gli occhi attaccati allo scontro, i corpi di tutti illuminati da opachi led e dalle due spade. Danzavano i due giovani, con armi in mano, colpendo e parando, sfruttando l'ambiente intorno a loro per dare il meglio di sé. Avendo poco con cui fare attrito o da usare come armi, usavano a loro favore l'ampio spazio libero che permetteva movimenti di notevole raggio e pieno sviluppo delle loro abilità fisiche: ruote, pugni, calci, slanci, rondate, colpi vari, etc. Soprattutto Alhisya potenziava il suo addestramento corpo a corpo con le tecniche di affinità dei sensi Jedi, che permettevano una velocità e un controllo degli aspetti fisici circostanziali maggiore. La Padawan ruotó due volte il polso per un doppio attacco a due fronti spingendo indietro l'avversario, saltò in alto, e quando il fratello cercò di colpirle la gamba cambiò posizione in aria, lasciandosi cadere roteando e bloccando il suo attacco con la spada lase, sfruttó la forza di gravità aggrappandosi al fratello e circondandolo dal busto in su con le gambe e spingendosi indietro. Una volta colpito il pavimento in fretta fece una capriola all'indietro e si alzò tenendo la punta della spada di fronte alla faccia del fratello, la ragazza ansimò un poco e aspettó pazientemente che il ragazzo si alzasse. Korkie emise un :"Wow" colpito e praticamente sussurrato, mentre Pryo riuscí a mormorare un :"Eh già" compiaciuto per l'ammirazione verso l'addestramento , tuttavia il duca si voltò verso di lui notando il tono flebile, accorgendosi solo ora dello stato ormai più che precario del Padawan:"Ehi, tutto a posto?" chiese allora, ma la loro attenzione fu catturata nuovamente dal duello.
Dando a Bwo Ka il tempo di alzarsi, a quanto pare, Alhisya aveva reso al fratello ciò che a evidentemente tutti era già chiaro da un po', ovvero che lei non aveva intenzione di ucciderlo. La realizzazione non gli diede sicurezza, ma lo confuse, mentre si alzava a fatica, stringendo l'elsa della propria spada più forte e infine alzando gli occhi, incrociandoli con quelli della sorella, improvvisamente pieni di sentimenti. Alhisya iniziava a non vedere una fine alla faccenda, il fratello non sembrava incline ad arrendersi o a concedersi alla ragione, per quanto si rifiutasse categoricamente di ucciderlo, il pensiero che fino a poche decine di minuti fa avrebbe detto la medesima cosa nel fargli male in generale la inquietava. Quanto poteva andare avanti prima di mettere un punto fermo? Fino a quel momento aveva sondato il territorio nella speranza di ottenere tempo per farlo riflettere, ma era ormai tempo di agire? Non era sua intenzione concludere lo scontro a sfinimento, avrebbe preso troppo tempo, e le guardie presto sarebbero intervenute, lanciò uno sguardo dietro di sé e con orrore notó la loro assenza, ben presto sarebbero tornate con rinforzi. Ferirlo e legarlo era forse la scelta migliore, magari avrebbe usato i cavi del soffitto, oppure lei, Korkie e Pryo avrebbero potuto usare la Forza per sollevarlo e portarlo semplicemente via da lí, ma con lui ancora cosciente e non contento sarebbe stato troppo difficile. Inspirò e scrutó per bene suo fratello, la posizione difficile in cui l'aveva messa era forse ben meritata? Per un attimo si fermó a riflettere sulle accuse fatte da lui, avrebbe potuto gestire la situazione meglio? Probabilmente. Si appuntò di discuterne con Luke una volta finito tutto ciò. Bwo Ka barcollò mettendosi in piedi e si lanciò in un ulteriore attacco, ma la sua insicurezza si palesó dalla mancanza di quella determinazione feroce prima presente:"Sai di essere nel torto, sai che ciò non porterà a nessuna vittoria, a nient'altro che sofferenza. Smettila di agire senza senso" disse la Principessa continuando a parare e difendere, senza indietreggiare. Quelle ultime parole però, non ebbero l'effetto sperato:"NON È SENZA SENSO, TU MI HAI FERITO, TU E IL VOSTRO STUPIDO ORDINE CON LE VOSTRE STUPIDE REGOLE E-e i vostri stupidi metodi!!" La pateticità delle parole emesse forse colpì anche Bwo Ka, che con tutte le parole studiate, non sapeva dare forma ai suoi sentimenti. In uno scatto di frustrazione generato dall'incapacità di comunicare e anche per il continuo risentimento contro la sorella (o forse contro sè stesso?) si dimesticó in mosse niente male, che spinsero la ragazza a dover tornare nel lato precedente, addirittura avvicinandola a Korkie e Pryo. La attaccó lateralmente, si spinse in dietro e girandosi di scatto mise tutta la forza in un attacco diagonale e frontale, parato dalla sorella, però ció lo spinse ad afferrare il polso della sorella e ha rigirarla alla sua sponda originaria sfruttando la forza centrifuga e la Forza. Le spade erano ancora in contatto, sfrigolando forte una contro l'altra. La Padawan spalancò leggermente gli occhi, sorpresa, ma si riprese subito e alzò di scatto una mano richiamando la spada laser di Anakin rimasta inerme in un angolo. La afferró e prontamente, con una veloce rotazione del polso e spostamento del braccio, riuscì ad avvicinarla alla gola del fratello, mantenendo salda la presa sulla prima spada laser. Si scrutarono negli occhi per qualche secondo, ascoltando il suono dei rispettivi respiri:" Le ragioni che ti hanno spinto a compiere azioni non equivalgono al fine per cui le compi" disse lei in un tono quasi supplice:" So che tu non sei questo, e per qualsiasi ragione che ti abbia spinto qui, ci sono tante altre vie alternative che ti posso aiutare a trovare, che ti possiamo aiutare a trovare" aggiunse. Furono quelle parole a rompere, anzi a guarire Bwo Ka, il malato giallo dei suoi occhi sbiadì fino a dare spazio a quel tanto amato blu. Il respiro mutó e così disse mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime:" È tutto così difficile, Alhy, mi sentivo così solo... Volevo solo un po' di attenzione, ma la Forza spingeva... I-i miei sentimenti..." La sua voce era rotta dal pianto e, dopo che contemporaneamente spensero le loro spade laser, Bwo Ka cadde tra le braccia della sorella, riposando il capo sulla sua clavicola. Alhisya lo stringeva, sollevata e triste allo stesso tempo, muovendo leggermente le dita tra i suoi ricci, inalando un profumo che però non riconosceva:" Non voglio essere Re credo" mormorò infine ancora con la testa nascosta:" Se è quello che vuoi allora così sia, ma adesso dobbiamo andare ok?" Rispose la sorella con una dolcezza che Pryo e Korkie le avevano raramente sentito usare (se non mai). Piano piano si alzarono, con Alhisya che sorreggeva il fratello, avvolgendogli un braccio intorno al fianco, mentre lui si reggeva con il suo sulle spalle di lei. Si diressero verso i profughi che Korkie e Pryo avevano già iniziato a movimentare verso l'uscita:"Velocemente, ma con ordine mi raccomando!" La Principessa sentí così dire la voce di Korkie mentre individuava la sua testa ramata tra la calca. Ormai avevano attraversato le porte e Alhisya si sentì meglio, erano diretti verso la libertà: avevano addirittura attraversato il ponte di vetro evitando che qualcuno cadesse. Guardandosi intorno però non vide Pryo e così lo chiamò:"Sono qua! Avevi dimenticato le spade! Prega che non lo dica al Grande Maestro Luke" La ragazza girandosi lo vide mentre, circa duecento metri addietro, era tornato nella stanza dello scontro a recuperare le armi. Le le lanciò e la ragazza le afferrò entrambe al volo con un piccolo aiuto della Forza, abbassó lo sguardo e con molta attenzione cercò di attaccarsene una alla cintura con la sola mano libera. Spostò leggermente Bwo Ka per chiudere il gancetto e fu in quel momento che sentì un suono strozzato e quella di una lama attivarsi. Si giró di scatto e vide la Sith, non molto stabile, con una presa salda sull'esla della spada che premeva sulla gola di Pryo. In uno scatto notevole Alhisya e Bwo Ka, sguainando le spade nel mentre, fermandosi solo alle parola della Sith:"Un altro passo avanti e gli taglio la gola" per dar forza alle sue parole avvicinó ulteriormente la lama al collo del suo prigioniero. Ora tra le due fazioni distava meno di una decina di metri. La Padawan poté analizzare la situazione con più calma, vedeva più chiaramente le gambe dell'avversaria tremare e l'altra sua mano tenere in basso quelle di Pryo, spostò infine la sua attenzione su quest'ultimo notando quanto fosse debole. Probabilmente aveva un paio di costole rotte, molti lividi e respirava a fatica. Il giovane teneva la testa appoggiata all'indietro sulle spalle della Sith, tentendo di tenersi il più lontano possibile dalla lama. Si scambiarono un'occhiata e lui tentò di sorriderle piano, a ció ella strinse le labbra riposando il suo sguardo sulla nemica. Accanto a sé, la Principessa poteva sentire il fratello estremamente provato e forse non ne le esatte condizioni di una battaglia. Gli occhi di Alhisya scrutavano avidi velocemente l'ambiente circostante cercando un modo per liberare il compagno il più in fretta possibile :"Non ci sono alternative se non seguire le mie condizioni piccola Jedi, consegnami il mio apprendista e ti ridaró il tuo amichetto" disse la Sith. I capelli blu erano spettinati e qualche ciuffo le copriva il volto, ma il giallo intenso dei suoi occhi brillava di quella solita aura scura che sembrava risucchiare la luce. 'Questa donna non molla l'osso, eh' si disse la Padawan, dopotutto doveva aspettarselo, suo fratello non era una pedina comune, avrebbe potuto portare ad uno scacco matto per la Repubblica:" Non sono più il tuo apprendista, il passato non mi riflette più!" Disse Bwo Ka, il cui organo ancora funzionante e non stanco era solo la lingua. La donna lo squadró:" Certo che cambi direzione più velocemente di una bandiera con il vento, ma ti rimetterò io sulla retta via. Al massimo ti terremo come ostaggio" commentó con un ghigno, probabilmente avrebbe aggiunto altro, ma s'interruppe con un migugnio di dolore, anche lei aveva ferite dallo scontro. Alhisya cercò di farla ragionare:"Siamo tre contro una, é una battaglia persa" Per un attimo, la Sith sembrò ragionarci sopra,poi però lentamente con il gomito premette un pulsante sulla sua corazza. La ragazza era confusa, ma vide il terrore negli occhi del fratello:"No asp-ARGRH" Bwo Ka si contorceva a terra con spasmi di dolore che scorrevano per tutto il corpo, accanto era caduta la spada di Anakin ancora accesa. La  ragazza si chinò accanto a lui toccandolo con una mano e guardando con orrore le lacrime e le grida del fratello, la sensazione di essere sopraffatta la colpí. Con una mano teneva la spada puntata contro il nemico e in tutto questo casino, continuava a tenere la bomba bene il alto con la sinistra, non aveva modo di usare la Forza per allietare le sofferenze di lui. Tornó a posare il suo sguardo sull'avversaria, sorpresa dal suo asso nella manica:"Tick tack, il tempo scorre e ben presto le mie guardie accorreranno, mancano pochi minuti, forse secondi. Posso fare svenire il tuo fratellino in pochi secondi, non hai scampo piccola Jedi" Decisioni su decisioni, da prendere troppo in fretta. Pryo e Alhisya rincontrarono lo sguardo: bisognava mettere i rifugiati al sicuro:" Negozieremo meglio da più vicini, permettimi di entrare" chiese la Padawan e dopo averla scrutata per un attimo la Sith fece un cenno di assenso con il capo e indietreggió:"Porta dentro anche tuo fratello" si raccomandó facendo cessare il flusso di scosse.  Alhisya si chinò e raccolse la spada di Anakin, la spense e la cinse a sé, poi trascinó dentro la stanza in cui prima avevano combattuto il corpo ansimante del fratello, lo tiró su e gli cinse il bacino. Così facendo era riuscita a nascondere il proprio fianco e con un movimento rapido prese l'elsa della spada di Anakin e la scagliò contro il pulsante di chiusura delle porte poi la riafferró al volo. La Sith sollevó un sopracciglio:" Non era esattamente nei patti questo" con un movimento veloce tagliò la parte del braccio destro dal gomito in giù di Pryo e poi riavvicinó la lama alla sua gola:"Ecco così siamo pari" Il Padawan urló dal dolore, mentre Alhisya soffocó il grido che le saliva in gola:" Adesso vedi di darmi tuo fratello o la prossima cosa che perderá sará la testa" Gli sguardi viaggiavanno veloci, e l'energia iniziava ad esaurirsi in Alhisya. Stava cedendo da tutti i pesi che doveva sostenere: le due spade, il fratello, la bomba e una decisione da prendere. Tra poco qualcosa o qualcuno sarebbe crollato in quella maledetta stanza, era solo questione di attimi. Pryo decise di prendere in mano la situazione, diede una gomitata in pancia alla donna e alzò il braccio rimanente verso Alhisya usando la Forza e scagliandola violentemente fuori dalla stanza. La ragazza si aggrappó forte al fratello, mollando la spada di Anakin che però fu afferrata prontamente da Bwo Ka, sorpresa dall'attacco lasciò la presa sulla bomba, che ormai le gravava troppo come sforzo, e la vide cadere, ormai a pochi centimetri da terra prima che le porte si chiudessero davanti ai suoi occhi. L'ultima immagine che vide in quella stanza fu la lama tagliare la gola di Pryo mentre lui la guardava e una lacrima cadeva mormorando il nome della sorella Yada. Il secondo successivo alla chiusura delle porte, la bomba esplose. Il rumore rimbombó nella testa di Alhisya, mentre gli ultimi attimi continuavano a ripetersi nella sua mente. Si trascinó davanti alla porta, ancora seduta a terra, e appoggió una mano sulle porte, ormai danneggiate e distorte dall'esplosione cercando la presenza dell'amico, ma era una speranza vana. Pryo Qu-Tin era morto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 15 ⏰

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