CHAPTER 1- Both is impossible

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Luke scese le scale del Palazzo Reale della Nuova Repubblica più in fretta che poté. Ora la sede del governo intergalattico era spostata su Carida, un pianeta terrestre di Tipo I, con un periodo di rotazione di 25 ore e uno di rivoluzione di 357 giorni. Faceva parte della regione delle Colonie, nel Settore Barma. Era un buon posto, abbastanza vicino al centro della galassia, ma abbastanza lontano da Byss. Molto frequentato sia per la presenza più recente del Governo sia perché era vicino alla Rotta Commerciale Perlemiana. La società Cardiana li aveva accolti molto bene, e si erano inchinati alla regina appena ella aveva messo piede sul pianeta. Il clima e il paesaggio erano molto vari, ciò dava molte possibilità su dove situare il Tempio Jedi . Ma Luke sperava che una volta le cose fossero più tranquille il Tempio sarebbe stato spostato in un'intero altro pianeta. Per ora il Tempio era su un'isola nel mezzo del mare del pianeta. Arrivò in fondo alle scale nell'immenso giardino reale. Han ( o meglio, re Han, come l'amico amava sottolineare) l'aveva mandato a prendere i giovani principi che avevano la scomoda abitudine di scappare lì per giocare. Leia però si rifiutava di vietarglielo, anche se gli dava orari limitatissimi. Questo suo rapporto amore-odio con le piccole fughe dei suoi figli sembrava noto solo alla vecchio re, padre adottivo di Leia, e a Obi Wan. Luke si fece strada nel giardino sempre verde e rigoglioso, tenuto così da Leia per mezzo della Forza. Anche se Luke disapprovava :" La natura va amata in ogni suo aspetto!" diceva lui, ma la regina lo ignorava e faceva piantare un nuovo strano vegetale esotico. Il maestro Jedi continuó a camminare finché non sentì delle voci :" Per favore! Ora è il mio turno! " Scostó una frasca e vide una scena ormai a lui familiare. I principi c'erano tutti : Alhisya, la maggiore; Bwo Ka, il secondo genito; Cielinn e Dria , le gemelle. Alhisya sorrideva tenendo Cielinn in aria, accanto a lei c'era Bwo Ka che cercava di fare lo stesso con Dria, la quale di certo non lo aiutava muovendosi in continuazione. Alhisya sorrise :" Concentrati, è facile! " Ma quando Bwo Ka l'aveva sollevata di anche solo un metro perse la concentrazione e la sorella cadde, scoppiando a piangere. Alhisya fece scendere Cielinn dolcemente e si giró verso Dria. La piccola strillava con tutta l'aria che aveva nei polmoni mostrando la mano con un piccolo taglio :" Non disperare, si cura con poco " disse Luke mostrandosi. Cielinn e Bwo Ka gli corsero in contro:" ZIO LUKE! " e lo abbracciarono, Alhisya sussultó :"Ehm, ciao Zio Luke " Il Maestro Jedi si chinó e posò un dito sul taglio della nipote, che sparí in un attimo. Un'espressione di stupore aveva sostituito le lacrime nel viso della piccola Dria. Ormai avevano rispettivamente 8, 5 e 3 anni, e la Forza era potente in loro. Ciò comportava che presto si sarebbero uniti al Tempio Jedi se lo desideravano oppure potevano andare al Giovane Senato e intraprendere una carriera politica che li avrebbe portati a prendere il trono dopo i genitori. Luke, Leia, Yoda, Anakin, Obi Wan e Qui Jon ne avevano discusso a lungo: intraprendere le sue strade insieme avrebbe portato al Lato Oscuro. Luke posó una mano sulla spalla di Alhisya :"Non è colpa tua, o di nessuno" disse volgendo lo sguardo a Bwo Ka :" Ora andiamo da vostra madre il piccolo ha dato il primo calcio! " Infatti la regina Leia era alla sua quinta gravidanza, e tutta la Galassia teneva le orecchie ben aperte su ogni singola notizia.

Due damigelle le strinsero l'ultima cordina del vestito da cerimonia. Il decimo compleanno di Alhisya e ciò comportava che lei facesse la sua scelta, che sembrava ovvia a tutti meno che a lei. Essendo la primogenita si aspettavano tutti che lei decidesse si avviare una carriera diplomatica e che entrasse nel Giovane Senato per difendere gli interessi della Nuova Repubblica, ma ciò avrebbe precluso ogni possibilità di approfondire la Forza. Si sedette sulla sedia di seta di Tatooine e le damigelle le si affiancarono, con dei carboncini le evidenziarono gli occhi scuri, quasi neri. Le spruzzarono un'essenza di petali di fiori di Alderaan (quasi introvabili dopo la distruzione del pianeta). I capelli castani con filamenti dorati erano legati in una complicata pettinatura piena di treccine e spille dorate. S'incamminó per il corridoio con due damigelle davanti, due dietro e tre ancelle. Mancavano venti metri al grande portone che portava alla Sala del Trono. Alhisya si fermò di botto, si rese conto di non saper cosa dire. Ci aveva riflettuto per tutti i mesi a precedere, dal momento in cui era nata, ma ora le insicurezze la uccidevano. Si giró agitata sentendo una presenza alla sua destra, era suo nonno, Anakin Skywalker. Allungó una mano e le la mise sulla guancia :" Non temere chi sei veramente ". Ma prima che lei potesse rispondergli lui ammiccó e sparì. Una damigella la sospinse gentilmente, la principessa borbottó delle scuse, entrò nel grande salone e vide sua madre e suo padre sul Trono. Vide i suoi fratelli, suo zio, tutta la sua famiglia. Erano tutti sorridenti convinti di qualcosa, si accorse solo ora Alhisya,che non era vero. A testa alta e con un portamento da vera regina, la principessa si avvicinò al trono. Si inchinó ai genitori e tenne lo sguardo fermo, come le era stato insegnato, ma, invece di avvicinarsi ai regnanti e prendere la fascia di senatrice, si levò dal capo la tiara e la appoggió sulla testa di Bwo Ka, che sembrava più spaventato che confuso. Alhisya si levò i bracciali ne diede uno per ognuna delle sue sorelle gemelle, poi si avvicinò al piccolo Eghiacynt e vi pose il suo anello. Ora aveva ufficialmente rinunciato al trono, al suo titolo, e al cognome Organa. Si inchinó a suo zio Luke: " Io sono Alhisya Skywalker, pronta per l'addestramento Jedi"

STAR WARS: EPISODE 7- NEW WAYS Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora