Part 1.

736 46 1
                                    

Come poteva una ragazza meritarsi tutto questo male?

Ciò che vedeva attorno a se erano solo nuvole piene di colori scuri, macabri, come le sfumature di nero e grigio che ormai da tempo circondavano la sua vita senza darle un minimo di respiro.

Grey era una ragazza piena di entusiasmo, mora, con i capelli mossi e lunghi fino a metà schiena, aveva un sorriso raggiante quasi uguale al sole dopo una giornata piena di pioggia e grandine. Non era molto alta, ma quanto bastava per una ragazza della sua età, aveva appena compiuto 19 anni quando il suo migliore amico, Justin, decise di abbandonarla, lasciandola da sola a risolvere tutti i problemi che la vita le avrebbe riservato.

I due erano inseparabili, dicevano le persone che li vedevano camminare alle stesse ore, negli stessi identici posti.

- Tutto questo finché il ragazzo non si accorse che lei era troppo per lui, così la lasciò- disse un signore anziano che parlava con loro di tanto in tanto al solito parco. - Lei era bella, semplice e gentile, lui era tutto l'opposto. Un ragazzo duro, infelice, rideva solo con lei e non riesco a capire perché ha lasciato la sua unica fonte di felicità. Che stupidità - continuò.

Ed era vero.

Ma la gente di tanto in tanto parlava senza sapere la storia di quei due, di come mai lui la lasciò da sola, e del motivo per cui lei da quel giorno decise di non vivere più a pieno, come invece fino al giorno prima di ritrovarsi da sola, si era imposta.

Grey

Mi alzai dal letto, svogliata come ogni mattina, guardai la sveglia che segnava le cinque, così decisi di ributtarmi a letto per qualche altro minuto, anche se sapevo che non mi avrebbe cambiato di certo la giornata, che novità, ormai nessuno da tempo ci riusciva.

Chiusi gli occhi e quando li riaprii scoprii con mio grande stupore che erano le dieci meno quindici, sbadigliai così forte, quasi come stessi ruggendo.

Feci un grosso sospiro e andai in bagno per farmi una bella doccia rigenerante, ci rimasi per più di mezz'ora, ma ormai lo facevo ogni mattina da quando decisi di lasciare una volta per tutte la scuola e iniziare a lavorare con Kate, la mia migliore amica da quasi 4 mesi.

Finii di prepararmi e sentii il ruggito del motore della sua Mercedes nuova spegnersi davanti a casa mia, così scesi le scale velocemente, presi la borsa e tutto il necessario per una stancante giornata di lavoro e uscì di casa, lasciandomi alle spalle la porta che si sarebbe chiusa con un botto, come ogni mattina.

- Ben sveglia principessa, hai fatto colazione?- mi sorrise Kate.

- Buongiorno anche a te, no stamattina non ho fame, direi di andare a prendere le sigarette e poi volare al lavoro, siamo già in ritardo- sbottai.

- Come mai siamo così di buon umore come tutti gli altri giorni?- sorrise sarcastica.

Non le risposi, mi limitai solamente a rivolgerle un sorriso altrettanto sarcastico.

Kate partì sgommando lungo la strada, le piaceva andare veloce mentre guidava, diceva che la rilassava e che i suoi pensieri le volavano via come i capelli quando apriva il finestrino della macchina. Io la pensavo come lei, a parte i giorni che avevo una bella capigliatura, anche se ciò non succedeva spesso, ma oggi mi importava ancora meno rispetto a tutti gli altri giorni di come avevo conciato i capelli o di come mi ero truccata.

Oggi era un anno che Justin decise di lasciarmi da sola, senza darmi nessun tipo di spiegazione, lo fece volontariamente e non tornò più da me.

Aveva preso il suo posto Kate dopo qualche mese, inizialmente non volevo conoscere nessuno, strinsi i rapporti solamente con il divano e il mio letto, avevo seriamente pensato di andare da un'analista, ma non avrebbe risolto i problemi che girovagano per la mia testa, quindi abbandonai quel pensiero al nascere.

Nothing like beforeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora