Part 8

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Justin POV

Il mattino seguente mi svegliai presto, Jennifer ancora dormiva ma io non ci riuscivo, quella notte un incubo dietro l'altro oscurava i miei bei sogni, non era mai successo, praticamente era meglio se non dormivo dato che appena riuscivo ad addormentarmi, mi svegliavo per una qualche specie di sogno dove Grey diceva di amarmi per poi lasciarmi solo.

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Da: Jonah
Amico ho un appuntamento con la ragazza che mi hai presentato al locale. Dimmi buona fortuna, forse me la porto a letto.

Et voilà.
L'incubo più grande lo stavo vivendo nella realtà. Un forte dolore allo stomaco mi fece piegare in due. Diciamo che ultimamente a queste sensazioni ero abituato, mi capitava quasi un giorno si e uno no, per colpa di Grey.

A Jonah:
Le hai scritto? Pessima mossa.

Da Jonah:
Non le ho scritto coglione. Sono andato a casa sua, mi sono fatto dire la strada dal vostro datore di lavoro, e l'ho sorpresa questa mattina.

Era andato a casa sua?
E lei aveva accettato quell'appuntamento? Forse l'aveva ricattata, Grey non era il tipo di ragazza da rose e una cena al ristorante. Lei era più una ragazza da film sul divano, con pop corn, birra e se scappa anche una partita alla Play. Era diversa da Jennifer. Grey aveva mille imperfezioni, inciampava ovunque, andava a sbattere su ogni tavolino, rovesciava qualsiasi cosa, tante volte era scoordinata nei passi, talvolta sembrava un maschiaccio, ci mancava solo che scoreggiasse in pubblico e poi potevo chiamarla Justin Junior. Ma era perfetta cosi, per questo non capivo il motivo per cui abbia accettato un appuntamento con Jonah.

A Jonah:
Amico ma se a questo appuntamento venissimo anche io e Jennifer?

Da Jonah:
Certo. È una festa a cui Grey mi ha invitato. Potete entrare con me.

- Jennifer stasera non prenderti impegni, ti porto ad una festa - sorrisi guardandola.
- Dove? -
- Non lo so con precisione, andiamo con il mio amico Jonah -

Lei annuì.
Voglio proprio vedere come reagirà Grey, quando ci vedrà insieme al ragazzo con cui ha un appuntamento. Sicuramente le salteranno i nervi.

Grey POV

- Kate! - urlai così forte da far rimbombare la mia voce per tutta la casa.
- Sono in bagno Grey, che succede? -
- Avrò un appuntamento stasera - dissi inizando a saltellare per tutta la cucina.
- Mi stai prendendo in giro? Dobbiamo andare alla festa! - urlò uscendo dal bagno.
- Cogliona lo porto con me alla festa -

Vedevo lo sguardo di Kate, non avrebbe voluto che io lo portassi alla nostra festa, perchè sarebbe stato il nostro modo per divertirci e sballarci, ma dato che c'era anche mezza città non fece tante storie, sopratutto perchè lei non faceva fatica a ricevere appuntamenti o inviti a ballare, io rimanevo sempre a gironzolare da sola finchè un ubriacone mi faceva qualche avances, ma non ero messa così male per accettare un ballo insieme ad un ragazzo che mi avrebbe vomitato sulle scarpe dopo il primo passo di danza.

- Oh andiamo Kate, per favore non ti arrabbiare -
- No, non sono arrabbiata. Ma tu devi assolutamente prenderti qualcosa da vestire sorella, non posso lasciarti andare ad una festa/appuntamento conciata cosí -

Mi misi a ridere. Kate era fantastica, un'amica che tutte le ragazze di questo mondo vorrebbero avere. Sembra un pò come quelle dei film, che dopo una chiamata, in 0,2 secondi era gia sotto la porta di casa tua, ecco Kate era così. Una ragazza da film.

- Se non sbaglio infatti dobbiamo andare al centro commerciale - sorrisi.
- Hai ragione! -

Prendemmo le borse con già tutto dentro, non toglievamo mai nulla da li, in caso succedesse qualcosa, eravamo già pronte a scappare. Ci dirigemmo con la macchina di Kate nel più grande centro commerciale di Los Angeles, il M.O.B.
Scesimo dalla macchina come due ragazzine intente ad avere una grisi di panico, era sempre così ogni volta che andavamo a fare shopping.
Non so perchè, ma dentro al centro commerciale Kate trovava sempre da rimorchiare e ultimamente pure io, ci piaceva essere guardate o seguite da qualche ragazzino, poi invece c'erano gli uomini con la U maiuscola, li vedevi uscire da Tommy Hilfiger, il negozio di intimo maschile più rinomato del paese. Erano così fighi, con la loro camminata da duri, il suo sguardo da urlo e il corpo..sembrava quello dei modelli.

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