Part. 6

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Justin

Le ero così vicino, ed ero felice.
Le mie mani stringevano le sue, i miei occhi ormai si erano persi nei suoi, tutto di me seguiva ciò che il cuore dettava, non provavo una sensazione del genere da troppo tempo e ammetto che mi piaceva.

- Justin! Ma che cazzo stai facendo?-

Le urla di Jennifer entrarono completamente dentro di me facendomi sussultare e allontanare da Grey istintivamente, ci guardammo, a lei sembrava non fregare mentre io avevo gli occhi sbarrati. Mi sentivo sgamato, fregato e completamente un principiante che si fa beccare dalla propria ragazza.

- Allora vuoi rispondermi? Cosa stai facendo con lei? - urlò di nuovo avvicinandosi a noi.
- Non stavamo facendo nulla di male amore - mi alzai da terra avvicinandomi a lei cercando di abbracciarla ma si dimenava come un vermiciattolo.
- Nulla di male? Stavate scopando solo con lo sguardo! -
- Non potrei mai farlo, sai che ti amo piccola - le sorrisi timidamente.

Sapevo tutti i punti deboli di Jennifer, mi bastava guardarla negli occhi, sorriderle e stringerle i fianchi, era cosi facile farsi perdonare da lei.
Ma ecco un'altra fitta allo stomaco, c'era qualcosa dentro di me che stava cercando di farmi sentire in colpa, qualcosa come la testa e il cuore che per una volta stavano andando nella stessa direzione, ma purtroppo subentrava l'abitudine che avevo nel stare con Jennifer. E per tutte le cazzate che avrei fatto poi sarei tornato sempre tra le sue gambe, come da svariati mesi a sta parte.

Jennifer come da copione si staccò da me per poi darmi un bacio a stampo sulle labbra, e dopo avermi fatto qualche moina, disse che mi avrebbe aspettata a casa per fare la pace, poi se ne andò.
Mi girai per guardare Grey, aspettandomi, che ne so, uno schiaffo da parte sua, insulti, un 'non rivolgermi più la parola', ma con mia grande sorpresa rimase a fissarmi per qualche secondo poi tornò all'interno del locale.

Grey

Non sentivo più niente dentro di me, ero vuota ora. Niente sentimenti, niente lacrime, nulla più.

Controllai in mezzo alle persone se riuscivo a vedere Jonah, ora mi sarei lasciata andare completamente, avrei continuato ciò che qualche ora prima rifiutai, non me ne sarebbe fregato più nulla di me stessa, del mio corpo o della mia anima.
Ma al posto di trovare Jonah, vidi Kate e non riuscii più a trattenermi, mi venne incontro vedendo che c'era qualcosa che non andava in me, ormai mi conosceva abbastanza bene per notare ciò che provavo senza aver bisogno di dirle nemmeno una parola.

- Dov'è? - mi guardò dritta negli occhi, sapevo che stava parlando di Justin.
- Non lo so e non m'importa -
- Grey non mentire a me - sbottò
- Kate puoi rimanere a dormire da me stasera? -

Annuì senza chiedere nient'altro.
Per la prima volta dopo la morte dei miei genitori, stavo chiedendo l'aiuto a Kate.
Mi serviva qualcuno, non potevo rimanere da sola stanotte, sapevo che sarei scoppiata una volta a casa e avrei avuto bisogno di lei, della mia migliore amica.

- Andiamocene forza - sorrise Kate poi continuò - Ti porto via di quì -
- Grazie - ancora prima di pronunciare quelle parole vidi Justin correre verso di noi, con quell'aria di scuse che non sarebbero state accettate ne da me, ne tanto meno da Kate.

Lo scansai con tutta l'indifferenza che riuscivo ad emanare dal mio corpo, mentre Kate mi teneva a braccetto.
Mi portò in un locale, famoso per i bei ragazzi, la ' vida loca ' e i cocktails perfetti. Me ne sarebbe bastato uno per farmi uscire di testa e andare a casa senza pensieri.
Quella notte mi sarei divertita.

Kate ordinò due shots alla Tequila Boom Boom, contammo fino a tre per poi bere tutto il contenuto. Ordinammo altri 5 bicchierini a testa, ognuno di questi aveva l'obiettivo di farci perdere l'orientamento, quella notte. Ma era proprio questo che volevamo.
Tra risate e battutine verso i ragazzi sexy di quel locale, ce ne tornammo a casa, sarebbe stata una nottata lunga per noi due.

Non appena arrivammo davanti al cancello di casa mia, scorsi un viso conosciuto davanti alla porta, Justin.
E ora che cazzo voleva?

Justin

Mi sentivo in colpa, non capivo il perchè. Mi ero promesso e ripromesso che non dovevo più provare nulla per nessuno, sopratutto per Grey. Per lei avevo sofferto le pene dell'inferno e non avevo nessuna intenzione di stare ancora male, proprio per questo non capivo perchè mi trovavo qui.
Dentro di me sentivo solo bufera, un misto tra confusione, chiarezza, amore, odio e indifferenza. Non riuscivo a decidere ciò che dovevo seguire.

- Grey possiamo parlare? -

Mi scoppiò a ridere in faccia mentre Kate le sussurrava qualcosa che non riuscivo a percepire, avevano bevuto, sopratutto Grey. Aveva gli occhi di chi non vedeva l'ora di toccare il cuscino per piangere, ma l'alcool sovrastava ogni suo sentimento trasformando le lacrime in risate.
Si trascinarono in casa, ma lasciarono la porta aperta, non capivo se era un invito ad entrare oppure no, ma feci ciò che il mio cervello mi disse, entrai in casa.

- Grey per favore lasciami spiegare - dissi.

Kate cercò di dirmi qualcosa ma dopo uno sguardo di Grey se ne andò lasciandoci da soli.

- Che dovresti dirmi? -
- Che mi dispiace -
- Io delle tue scuse non me ne faccio assolutamente niente, me ne sbatterò il cazzo di tutto ciò che dirai. Di te non me ne frega niente. Vattene via Justin, vai dalla tua ragazza, ti starà aspettando a gambe aperte nel letto, avanti - mi guardò per un secondo negli occhi poi urlò di nuovo - Vattene!-

I miei occhi si riempirono lentamente di lacrime, le mie mani come le gambe cominciarono a tremare, non riuscivo a muovermi, l'unica cosa che mi veniva semplice era guardarla negli occhi cercando di farla calmare, ma ogni tentativo era invano.

- M-mi dispiace - sussurrai.
- Anche a me dispiace di essermi innamorata di te -

Mi guardò ricominciando a ridere, ma nei suoi occhi vedevo rabbia e tristezza.
Si era innamorata di me?

Grey

Non capivo nulla di ciò che stavo facendo, rispondevo a bacchetta senza nemmeno rendermene conto e una volta sputate fuori le parole non potevo più farle tornare all'interno delle corde vocali.
Ma in quel momento non m'importava di cosa dicevo o facevo, non sentivo nessun peso addosso, niente tristezza o malinconia, solo sballo e divertimento.
Cercai di alzarmi, ma la testa mi girava troppo cosi decisi di non muovermi dal divano.

- Justin dovrei dormire, se non ti dispiace potresti levarti gentilmente dalle palle?- sorrisi guardandolo.
- Non ti va se dormo qui con te? -
- Assolutamente no, esci da casa mia e tornatene dalla tua ragazza -

Dopo quelle parole si alzò dal divano. Non so cosa volesse da me, non poteva trattarmi da bambola usa e getta, avevo dei sentimenti per quanto volessi mascherarli, non ero fatta di pietra e non capivo come facesse a cambiare il suo umore da un momento all'altro.
Prima quasi mi bacia e poi dice alla sua ragazza che la ama.
I ragazzi, chi li capisce.

- Allora vado - sospirò attraversando la stanza per andare verso la porta.
- Ci vediamo - conclusi.
- Buonanotte Grey -

Tutto d'un tratto mi venne come un nodo alla gola, non riuscivo a parlare e a rispondergli, un flashback si impadronò della mia mente portandomi indietro nel tempo fino ad arrivare ad una notte, io e Justin avevamo litigato ma lui rimase fuori dalla porta di casa finchè non mi decisi ad aprirlo, per poi dirmi 'buonanotte Grey', con lo stesso tono che stava usando ora.
Ed ecco il naso che mi faceva male, il nodo alla gola che aumentava di dimensione, gli occhi lucidi e la mia mente che mi urlava 'non quì, non ora'.

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Spazio Autrice:
spero vi piaccia. Ci ho messo un pochino a scriverlo perchè avevo troppe idee per questo capitolo e non riuscivo piu a gestirle.

Passate a leggere la mia nuova ff :
Revenge- All it's over

Passate anche da jedemilovebieber ❤️

Al prossimo capitolo bellezze❤️

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