Capitolo 1

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Sono seduta sul divano di casa con i postumi di una sbornia madornale e la mia agente Mary Dollin mi sta facendo la predica da circa trenta minuti buoni.

"Hai ragione non capiterà più ma sai bene che quando esco con le amiche e incontro Jonas ci scateniamo senza freni" cerco di giustificarmi e lei mi fulmina con lo sguardo.

"Puoi dirlo forte che non capiterà più Cassidy, perché sei una donna adulta e certe cose le fanno gli adolescenti, sei su ben otto riviste di gossip due addirittura in copertina per quello che hai combinato ieri sera, ti consiglio vivamente di fare le valigie e di lasciare la California per un bel po' di tempo."

"Che cosa?" Urlo incredula pentendomene subito dato il mal di testa martellante che mi ritrovo.

"Fidati Cassidy è la cosa migliore per te e la tua carriera, sparisci per un po' evita di sentire le tue amiche e soprattutto Jonas, e il gossip su di te si dissolverà" dice speranzosa.

"Ne sei davvero sicura?" Chiedo guardandola

"penso proprio di sì, l'ultimo anno sei stata la regina degli scandali, sparendo dai radar i paparazzi si concentreranno su qualcun'altra" mi spiega, e io annuisco dopotutto il suo ragionamento ha un senso.

"E poi ne puoi approfittare per trovare nuovi stimoli per metterti a scrivere il tuo nuovo album" mi consiglia, arriccio le labbra perché avrei davvero bisogno di nuovi spunti dato che non ho scritto nulla di interessante negli ultimi mesi, ma al tempo stesso l'idea di lasciare la mia casa non mi entusiasma molto.

"E dove dovrei andare Mary? Qui c'è la mia vita" le faccio presente spalancando le braccia indicando tutto ciò che mi circonda, cercando così di ragionare con lei.

"Andrai a casa dai tuoi genitori a Serenity, alla tua vecchia vita che magari ti riporterà con i piedi per terra" dichiara solerte.

Strabuzzo gli occhi la mia agente dev'essere impazzita.

"Al ranch dei miei Mary? Ma non ci penso neanche" è un idea malsana penso tra me.

"Sentimi bene Cassidy nell'ultimo anno ne hai fatte di tutti i colori, hai perso di vista i tuoi obbiettivi e le case produttrici non ti chiamano più. Se non vuoi lasciar andare in frantumi del tutto il tuo nome e la tua carriera costruita con sacrificio ti consiglio vivamente di rimetterti in carreggiata cambiando radicalmente la tua vita" mi spiega con sincerità.

La fisso pensierosa oltre che essere la mia agente è anche un ottima amica, ma andare dai miei Dio... Non so nemmeno più come si vive in un ranch.

"Sono cinque anni che non rimetto più piede in Georgia" mi lamento con fare teatrale, lei alza gli occhi al cielo e poi li punta di nuovo su di me con uno sguardo che non promette nulla di buono.

"Bene è arrivato il momento di ritornarci, anzi ti dirò di più ho già contattato i tuoi e sanno del tuo arrivo in giornata" mi comunica con fermezza e io sgrano gli occhi spiazzata dalla notizia.

"Oggi? Vuoi dire subito? Quindi non mi dai altra scelta" le chiedo, e lei mi fa cenno di no con la testa.

Sbuffo infastidita della cosa alzandomi dal divano per andare in camera ma poi mi fermo sulla soglia del salotto azzardo una richiesta: "non potrei rifugiarmi in qualche città Europea?" La guardo speranzosa ma il suo sguardo truce parla prima di lei.

"Cassidy sei seria? Mi sembra che tu non abbia capito la gravità della situazione" dichiara fissandomi, per poi sventolarmi davanti agli occhi le riviste con sopra me in vari momenti imbarazzanti della mia vita.

Esco dal salotto e rassegnata chiamo la mia domestica dandole l'ordine di prepararmi i bagagli anche se non sono ancora psicologicamente pronta a partire.

Un cowboy nella mia vita  (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora