Capitolo 11

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Sono passati due giorni dal mio bacio con Connor e non faccio altro che pensarci e non capisco il perché dato come mi tratta sempre. Sono proprio una stupida.
Sono seduta a terra sul prato di casa a scrivere in compagnia di Loki che è disteso ai miei piedi, quando arriva Mary.

"Cassidy ho sentito Jake e mi ha chiesto se hai parlato assieme a Connor per la collaborazione" alzo lo sguardo dal quaderno e lo punto su di lei.

"Sai bene che non l'ho fatto Mary e non lo farò" dichiaro diretta e decisa.

"Sei testarda ragazza" puntualizza guardandomi.

"Si lo so" ribatto altezzosa.

"Jake è stato chiaro vuole lui" mi fa presente osservandomi.

"Di a Jake che prenda un aereo e venga a parlare con Reed di persona" rispondo con strafottenza, la sento sospirare e poi la vedo fare dietro front e andarsene senza dirmi dove, meglio così ho bisogno di pace per lavorare al meglio.

**
Mary

Ho deciso di parlare con Connor deve sapere della proposta avanzata dalla casa discografica e visto che Cassidy si ostina a non volergliene parlare lo farò io, dopotutto sono la sua agente ed è mio dovere fare il meglio per la sua carriera.

Dopo una rapida telefonata a Kendall ho l'indirizzo di casa del cowboy impertinente, salgo sul pick up dei McQueen e mi avvio a casa sua.

All'incirca dopo cinque chilometri dal ranch mi ritrovo a percorrere una strada sterrata che mi porta ad una casa immersa nel verde con la staccionata bianca e i fiori sul patio, non è molto grande ma è ben curata, e soprattutto non sembra affatto la casa di un cowboy.

Scendo dall'auto salgo i tre scalini e suono alla porta di casa Reed, non attendo molto prima che mi aprano e rimango sorpresa alla vista di una bambina che a occhio e croce avrà otto o nove anni, dei riccioli neri stupendi e due occhi vivaci e curiosi.

"Ciao, tu chi sei?" Mi domanda guardandomi dalla testa ai piedi soffermandosi sui miei sandali.

"Mi chiamo Mary Dollin, cercavo Connor Reed, è in casa?" Chiedo convinta che questo sia l'indirizzo sbagliato.

"Papà è in cucina sta' sistemando il tritarifiuti" m'informa, trasalisco alle sue parole non immaginavo che Connor avesse una figlia, e mi chiedo se Cassidy ne sia al corrente.

"Aspetta qui gli dico chi c'è alla porta e gli chiedo se puoi entrare" annuisco, e un istante dopo la piccola scappa dalla mia visuale senza più tornare perché al suo posto arriva Connor, che giustamente mi guarda allibito della mia presenza in casa sua.

"Ciao" esclamo guardandolo.

"Ciao, come mai sei qui?"

"Devo parlarti di affari" rispondo austera lui aggrotta la fronte perplesso per poi invitarmi ad entrare in casa.

Mi guardo attorno è tutto pulito e in ordine, c'è sicuramente dietro la mano di sua moglie.

Mi fa accomodare in cucina dove dalla finestra si può vedere il giardino e la bambina che mi ha accolto poca fa giocare con il pallone.

Mi metto a sedere a tavola e prima di sedersi con me, Connor mi offre una tazza di caffè che accetto volentieri, ne versa una anche per lui e poi prende posto a tavola difronte a me.

"Sono sorpreso di questa visita, e ancora di più del perché, che affari avresti da propormi?" Domanda senza tanti giri di parole.

"La casa discografica di Cassidy vorrebbe che lei realizzasse il nuovo album interamente di genere country" spiego e lui annuisce scrutandomi con interesse.

Un cowboy nella mia vita  (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora