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"Tomlinson!"
Sobbalzo nel sentire il professore che urla il mio nome.
"Se deve dormire è pregato di uscire dalla classe"
"Mi... mi scusi professore"
Nel corso delle ultime due settimane ho pensato a tutto tranne che allo studio, il che é un problema considerando che tra poco, prima delle vacanze di Natale, ci saranno gli esami di fine trimestre.
Harry è stato male per una settimana e mezzo e io mi sono dovuto dividere tra le lezioni, i miei amici ed Harry.
Qualche giorno fa ha ricominciato ad assistere alle lezioni e il primo giorno è entrato come una furia nella stanza sbraitando che i professori se ne fregavano che fosse stato male.
Intanto io ho chiamato più volte a casa, ma non sono mai riuscito a dire alla mia famiglia che non posso passare le vacanze con loro da ora ai prossimi cinque anni.

La lezione finisce e con i libri disordinati in mano ritorno a testa bassa nella mia stanza.
Apro la porta con una mano, provando a non far cadere i libri ed Harry è sulla sua scrivania a studiare.
Il suo volto corrucciato mi fa già capire che non è di buon'umore.
"Ciao"
Lancio i miei libri sul letto.
"Ciao"
"Sei di buon'umore vedo"
"Devo studiare tantissimo perché i professori non mi capiscono neanche un po'"
"Non stressarti troppo, potresti stare di nuovo male"
"Tanto ormai"
Metto le mani sulle sue spalle e mi sporgo per vedere cosa studia.
"Shakespeare"
"Mai odiato così tanto Shakespeare"
Faccio una finta espressione sorpresa e indignata.
"O mio dio! Un inglese che odia Shakespeare?! Questo è il fondo della società!"
Scoppia a ridere.
"Caro signorotto del 1700, io non odio affatto Shakespeare, ma in questo momento sì"
"Oh, perbacco stavo per prendere un colpo!"
Metto una mano all'altezza del cuore e poi rido.
"Comunque anche io devo studiare per gli esami"
"Maledetto dicembre e i suoi esami di fine trimestre"
Ridiamo.
Metto in ordine i miei libri, prendo quelli che mi servono per studiare, prendo il mio walkman e mi siedo sulla scrivania assolutamente non intenzionato ad alzarmi presto.
"Buono studio"
"A te"
"Sto già studiando da un po'"
Detto ciò la stanza cade in un profondo silenzio, colmato nelle mie orecchie dalla musica e dalle parole stampate sulla carta.

Non so quante ore siano passate, ma la mia vista è sfocata e le lettere sono impresse nella mia mente.
Mi strofino gli occhi e mi stiracchio. Harry ancora studia, ma la nostra quiete viene interrotta da una forte serie di bussi alla porta.
"Gesù, chi è che bussa così forte?"
Faccio per alzarmi, ma Harry mi blocca.
"Lascia stare Lou, vado io"
Il riccio si alza pigramente dalla sedia e, trascinando lievemente i piedi, raggiunge la porta.
"Chi... Cécilè?"
"Harry! Finalmente ti sento, posso entrare?"
Il suo sguardo si sposta su di me.
"C'è il mio compagno di stanza non so se..."
"A me va bene Harry"
Il ragazzo fa una lieve espressione sconsolata.
"Entra"
La ragazza entra e per la prima volta la vedo.
È alta, con dei lunghi capelli biondi, un naso alla francese con la punta all'insù, labbra rosse e carnose e la pelle chiara, indossa dei jeans a zampa, un top e una giacca di jeans.
È molto bella.
Mette le braccia intorno al collo di Harry e lo bacia, il che causa in me una sorta di disgusto.
"Mi sei mancato amore"
Annuisce e forza un sorriso.
"Che c'è? Non sei felice di vedermi?"
Il riccio si siede e si passa una mano sulla fronte.
"Sì, certo, scusa... sono sotto stress a causa degli esami di fine trimestre, ho studiato tanto e anche il mio compagno stava studiando e sei piombata senza preavviso e... non ti aspettavo, scusa"
"Sei sempre il solito"
"Co... cosa?"
"Non sembri mai felice quando vengo di sorpresa"
"Cécilè..."
"Cosa?"
"C'è Louis"
La ragazza sposta lo sguardo su di me.
"Oh Louis, tu es français?"
Il mio sguardo si acciglia e la ragazza sbuffa.
"Ti chiami Louis, pensavo fossi francese"
"No"
"Torniamo a noi. Harry cosa ti prende?"
"In che senso?"
"Non sembri più felice con me"
Il ragazzo ride amaramente.
"Scusa, non hai fatto nulla, sono solo io che ultimamente sono stressato"
"È da un anno che sei stressato?"
"Ti prego..."
"No Harry, svii sempre l'argomento e non ne vuoi mai parlare! notre relation n'est pas saine"
"Non iniziare a parlare francese ti prego"
"O scusa se quando mi innervosisco fuoriesce la mia lingua natia, non lo faccio più sua maestria"
"Cécilè sai che non voglio dire questo"
"E allora cosa?!"
"Che non ti capisco quando parli in francese santo cielo, non ci vuole un genio a capirlo!"
"Harry, non mi cerchi mai, non abbiamo vita sessuale e sono convinta che eviteresti tranquillamente di parlarmi. Perché stiamo insieme se mi tratti così?"
Harry non risponde.
"Torna da me quando saprai cosa vuoi"
"So già cosa voglio"
"Cosa vuoi?"
Esita.
"Cosa vuoi Harold, dimmelo!"
Abbassa la testa e la ragazza annuisce delusa.
"Non lo sai, lo sapevo"
Si avvia alla porta, ma Harry urla.
"Voglio te cazzo!"
Si alza e da un bacio prepotente a Cécilè, ma lei lo caccia.
"No Harry, non ti credo"
Esce e per un momento cala il silenzio, ma Harry emette un urlo e lancia un pugno contro il muro.
"Harry!"
Mi alzo di scatto e lo raggiungo.
Lo cingo da dietro e provo a bloccarlo, a calmarlo.
Si divincola e cado.
"Oddio..."
Mi guarda dall'alto con sguardo terrorizzato.
"Scusa..."
Mi affretto a calmarlo.
"Harry tranquillo..."
"Sono un danno, faccio sempre danni..."
Mi alzo lentamente e mi avvicino, ma Harry arretra finendo contro la porta. Vedo le lacrime scorrere lungo le guance, le nocche rosse a causa del pugno e il suo sguardo colmo di paura e tristezza.
"Louis stai lontano da me"
"Harry..."
"Stai lontano da me!"
Apre la porta ed esce rantolando, con gli sguardi degli studenti curiosi e corre via. Istintivamente inizio a correre, corro non sapendo dove vado e scopro luoghi della Multicultural mai visti prima d'ora.
Dopo un'ora passata a cercarlo decido di andare da Zayn.

"Matthew stai zitto, dimmi solo dov'è Zayn"
"Calmati, è in giardino a fare non so cosa"
Mi giro e inizio ad andare via, ma poi gli chiedo se avesse visto Harry.
"Ti sembra che io abbia buoni rapporti con Harry?"
Mormoro un vaffanculo e vado da Zayn.

"Zayn! Zayn!"
"Louis cosa succede?"
"Ha... Harry"
"Cosa è successo ad Harry?"
"Caos"
"Siediti"
Mi siedo e recupero fiato.
"Ha litigato con la ragazza, ha dato un pugno al muro, è scappato, non so dove sia, devo trovarlo"
"Devi aspettare"
"Cosa? No!"
"Sì Lou, fidati"
"Ma..."
"Lascialo sfogarsi"
"Posso rimanere con te?"
"Certo"

Quella sera, dopo cena, quando torno, Harry non c'è e inizio davvero a preoccuparmi, ma non so come contattarlo quindi non mi resta che aspettare.

𝑴𝒂𝒚 𝑰 𝒃𝒆 𝒇𝒓𝒆𝒆?𑁍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora