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"Louis"
Mugolo.
"Louis"
"Dimmi"
"Scusa, non volevo svegliarti ma... devo parlarti"
Mi metto seduto accanto a lui e gli prendo la mano giocando con i suoi anelli.
"Dimmi, ti ascolto"
"Voglio lasciare Cécilè"
"Cosa?"
"Non è giusto che mi debba condividere..."
"Oh Harry, non lo devi fare per me"
"Io non la amo! Io... a me piaci tu"
Sorrido.
"Har, ti metteresti in una brutta situazione..."
"Lo so, ma ho affrontato più volte la furia di mio padre"
"Sei sicuro?"
Annuisce.
"Oggi dopo le lezioni la faccio venire in stanza e... lo faccio"
Gli bacio la mano.
"Puoi rimanere nella stanza quando lo farò?"
"Non so se..."
"Ho bisogno di te Lou"
Sospiro.
"Ok"
Lo bacio.
"Andrà tutto bene"
Sorride e mi bacia di rimando.
"Con te è sicuro"
Mi alzo.
"Vestiti, dobbiamo fare colazione. Vuoi che rimanga con te?"
Annuisce e gli sorrido.

Andiamo in mensa e ci sediamo in un tavolo nascosto.
Abbiamo quasi finito di mangiare quando sentiamo qualcuno dietro di noi.
"Tomlinson, Styles! I miei froci preferiti, che piacere rivedervi"
Harry chiude gli occhi per qualche secondo e io mi irrigidisco subito.
"Allora, come va?"
"Matthew, finiscila di chiamarci... smettila di chiamarci froci"
Dire quella parola gli costa tanto, lo vedo.
"Vuoi dirmi che non lo siete?"
"Sì, voglio dirti che non lo siamo"
"Ma state sempre insieme"
Cantilena.
"Oh, anche io e te stavamo sempre insieme, ma a quanto ho sentito non eravamo due froci"
Mi ritrovo incantato ogni volta che vedo quel sorriso sghembo e quella scintilla nei suoi occhi.
Matthew si irrigidisce.
"Stai zitto, stronzo"
"Io? Sono io lo stronzo ora?"
Mi guarda.
"Lui sa?"
"Stai zitto"
"Styles, non usare armi a doppio taglio..."
Si avvicina a lui e si china raggiungendo il suo orecchio.
"Rendi le cose molto meno divertenti"
Mette su un finto broncio.
"Prenditela con me, non con Louis"
"Come dovrei credere al fatto che non siete una coppia patetica quando fai così, mh?"
"Semplicemente lui si preoccupa per gli altri. È umano. Sai, dovresti provarci anche tu"
Si avvicina pericolosamente a me e onestamente mi spavento.
"Attento a chi ti metti contro, nano"
Vedo una mano di Harry agganciarsi al suo braccio e spingerlo lontano da me.
"E tu ricordati chi sono io, Matthew"
"Vaffanculo, bruciate all'inferno"
"L'unico che brucierà all'inferno sarai tu"
"Io non sono frocio come voi"
Sbuffiamo.
Appena va via poggio la testa sul tavolo e sbuffo in modo molto rumoroso.
"Perché non va via"
Harry ridacchia.
"Piccolo è solo al terzo anno"
Alzo la testa di scatto e vedo il suo sguardo leggermente spaventato.
"Oddio"
Io non rispondo, ma inizio a ridere.
"Perché ridi?!"
"Perché la tua faccia è dannatamente divertente"
Si lascia andare e inizia a ridere anche lui.
"Sei piccolo, ho il diritto"
Annuisco scettico.
"Mi chiami così solo perché sono piccolo, capisco"
Ridiamo di nuovo rumorosamente.

Abbiamo la prima lezione insieme, quindi ci sediamo vicini.
Provo a seguire, ma ogni tanto la mano di Harry mi sfiora e ci guardiamo sorridenti.

Non ci incontriamo più per il resto della giornata, tranne per il pranzo. Noto che il riccio sta mangiando poco e niente.
"Harry, stai bene?"
Fa no con la testa.
"Che succede?"
"Prima di pranzo ho incontrato Cécilè, mi ha chiesto di pranzare insieme, ho rifiutato e le ho detto di venire alle sette nella nostra stanza"
"Tranquillo, andrà tutto bene"
"Inizio ad avere i miei dubbi. Insomma, Cécilè è la ragazza più bella della Multicultural e io sono il ragazzo più bello della Multicultural, siamo la coppia perfetta, dovrei proprio stare con lei ma... non posso"
"Harry, accettarsi è... difficile"
"Lo so. Tu ti accetti?"
Ci metto qualche secondo a elaborare quella domanda.
"Cosa?"
"Louis, tu ti accetti?"
Sospiro.
"Non sempre"
Mi guarda in modo così tenero.
"Vorrei tanto stringerti la mano"
"Anche io..."
Si alza.
"Ci vediamo"
Poggia una mano sulla mia spalla e la accarezza.

Le lezioni sono finite e sono in giardino a riflettere.
Non sempre accetto la mia omosessualità.
Sono cresciuto con l'idea che i gay fossero uno scherzo della natura e la situazione degenerò quando nel '81 iniziò a diffondersi l'AIDS, che inizialmente colpiva solo gli omosessuali. Avevo solo 15 anni al tempo e vedere nella televisione e nei telegiornali tutte queste proteste contro i gay, seguite da altrettante proteste mosse dai gay, mi fece soltanto sentire una merda. A 15 anni sapevo di non essere etero, ma non lo volevo accettare e dopo questo avvenimento mi rifiutavo ancora di più di accettarlo.
Ecco perché ora non mi sento ancora pronto ad avere un rapporto con Harry, perché se malauguratamente lui è infetto, mi ammalerei e verrei etichettato come 'il frocio che ha fatto sesso anale non protetto'  e la stessa cosa poi succederebbe a lui se fossi io quello infetto. Ormai si sa che non colpisce solo gli omosessuali, ma l'omofobia ha sempre la meglio.
Nonostante ciò con Harry io mi sento bene, mi sento al sicuro, mi sento normale e sento che ciò che facciamo non è sbagliato; è questo che rende quel ragazzo speciale.
Guardo l'ora: le sette meno un quarto.
Mi alzo e torno in camera.

Appena chiudo la porta Harry si fionda su di me e mi bacia.
"Ciao piccolo, mi sei mancato"
Rido.
"Ciao amore, anche tu"
Mi abbraccia.
"Sono in una fottuta ansia, ho totalmente bisogno di te"
Sorrido e lo stringo a me, sobbalziamo però quando qualcuno bussa alla porta.
"Cazzo, è lei"
La sua voce si è trasformata in un sussurro.
"Mettiti sulla poltrona e fingi di fare qualcosa"
"Dammi un libro"
Prende la prima cosa che trova e me la lancia.
"Harry, è il tuo quaderno di cuoio!"
"Prendi una penna e disegna, ma ti prego, non leggerlo"
"Ok"
"Harry? Ci sei?"
"Un momento!"
Prendo una matita, mi siedo sulla poltrona, apro una delle ultime pagine, così da non leggere ciò che scrive Harry e inizio a disegnarlo.
Il riccio mi guarda, prende un profondo respiro, mi dà un bacio volante e apre la porta.
"Ciao Cécilè"
"Finalmente, ti sei dato una mossa!"
Si avvicina per baciarlo, ma lui la allontana.
"Che succede piccolo?"
Chiude gli occhi.
"Ti devo parlare"
"Va bene..."
Mi guarda.
"Lui deve stare qui?"
"Sì"
Sbuffa e si siede sul letto di Harry accavallando le gambe.
"Bene, allora dimmi"
I suoi lunghi capelli scivolano morbidi sulla sua schiena, con una ciocca sulla spalla e il suo profilo è perfetto. Harry ha ragione, è bellissima.
"Cécilè, penso che per noi è meglio finirla qui"
Sbarra gli occhi e si mette dritta.
"Cosa?! Perché?"
"Non provo niente per te..."
Si alza di scatto, mi guarda.
"Allora erano vere le voci?"
Deglutisce rumorosamente.
"Quali voci?"
"Quelle che giravano l'anno scorso"
Non risponde e lo prende come un sì.
"Cazzo, stavo insieme ad un frocio. Non dirmi che hai messo il tuo pene nel culo di qualcuno"
Non risponde.
"Non so se è una conferma o no, non mi interessa"
Si avvicina alla porta.
"Mio padre mi costringeva, ti avrei risparmiato un anno di finta relazione"
"Fanculo Styles, non parlarmi più frocio di merda"
Esce sbattendo la porta.
Harry scoppia a piangere e tira un pugno al muro, urlando subito dopo dal dolore.
"Cazzo che male!"
Mi alzo di scatto e mi avvicino a lui prendendogli la mano insanguinata.
"Oddio ti sei fatto male, vado a prendere il kit di pronto soccorso nel cassetto"
Apro il cassetto e prendo il necessario per aiutarlo.
"Siediti"
Mentre lo medico lui rimane in silenzio, guardando attentamente ogni mio movimento.
"Cazzo, sono un danno"
"Non è vero Har"
Poggio una mano sulla sua guancia e gli alzo leggermente il volto.
"Sei perfetto"
Sorride e altre lacrime iniziano a rigargli le guance.
"Dormiamo?"
"E la cena?"
"Non preoccuparti per la cena"
Sorride e annuisce.
Mi metto nel letto e lo invito a fare lo stesso.
Poggia la testa sul mio petto, le braccia attorno al busto e una gamba sulle mie.
Gli accarezzo i capelli lasciandogli dei baci di tanto in tanto.
"Harry, qualsiasi cosa succederà, io sono con te, sempre, ok?"
Strofina il naso sulla maglia.
"Grazie, sei fantastico"
Lo bacio e dopo pochi minuti lo vedo addormentato.
Quando dorme sembra un angelo.

𝑴𝒂𝒚 𝑰 𝒃𝒆 𝒇𝒓𝒆𝒆?𑁍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora