(vi prego di leggere la trama della storia per capire cosa succede)
Il mio nome è George Davidson e sono un insegnante di inglese alle elementari di Londra, la scuola in cui lavoro è famosa per la sua educazione impeccabile, e per me lavoraci è un onore, oltre a un sogno che si realizza.
Adoro i bambini a cui insegno, anche se spesso mi fanno domande parecchio scomode... come "maestro ma lei ha una moglie?" "dei figli?" ho solo ventisei anni, non me la sento di costruirmi una famiglia...
ma la mia risposta spesso è "ancora non ho trovato la mia anima gemella" beh, infondo in parte è vero, anche se io in realtà sono già abbastanza adulto per sistemarmi, ma sono... solo.
Vivo in un piccolo appartamento a pochi isolati dalla scuola dove lavoro, lungo la strada ha aperto da poco un piccolo bar, un tantino costoso ma con una grandissima qualità, e sin dall'inaugurazione io sono un cliente fisso.
Mi piace sedermi a quel bancone e aspettare il mio caffè mattutino servito da quel ragazzo con gli occhi dolci e la voce gentile che ogni mattina mi accoglie nel bar e rende la mia giornata scolastica migliore.
Una mattina eravamo soli nel bar, io e quel ragazzo
D – buongiorno
G – buongiorno
D – il solito?
G – si per favore
Dico sedendomi al mio solito posto
G – come mai non c'è nessuno?
D – oh... probabilmente i nostri clienti fissi dormono ancora
Mi dice appoggiando la tazzina sul bancone, poi rimane lì d'avanti a me a osservarmi
G – ma sono le otto... non iniziano a lavorare tra poco?
Dico guardando l'orologio, lui ridacchia
D – oggi è domenica, coloro che lavorano sono già all'opera... come vedi
Con le mani indica la sua uniforme
D - gli altri si rilassano nel loro giorno di riposo...
G – oggi è domenica??
D – eh già...
G – ho così tanta abitudine di venire qui che pensavo che tra poco iniziasse il mio turno
D – beh, come si fa a dire di no al nostro caffè... ancora non ci siamo presentati, il mio nome è Clay
Fa passare la mano sopra al bancone mentre mi guarda sorridendo, gli stringo la mano e ricambio il sorriso
G – George, il mio nome è George
D – è incredibile, sei un mio cliente fisso e non ci siamo mai parlati
G – già...
D – però sai... ti ho sempre notato
Spalanco gli occhi
D – sei qui sempre allo stesso orario, ordini sempre il solito caffè seduto allo stesso posto che hai scelto il primo giorno e vai via dopo aver lasciato la stessa mancia del giorno prima
G – la mia vita è molto monotona...
D – non penso... mi incuriosisci... parlami di te
Aggira il bancone e si siede a una delle sedie vuote vicino me, con il braccio si regge la testa spettando una mia risposta
G – davvero non c'è molto da raccontare... sono un insegnante delle elementari qui vicino
D – SCHERZI?? Scusa ma quanti anni hai?
G – ventisei
D – ti hanno preso... eppure sei così giovane
G – andiamo tu non sarai molto più grande di me...
D – ho ventitré anni
Lo guardo sconvolto
G – sei più piccolo di me??
D – la barba inganna ahah
G – io sono un insegnate ma alla tua età non ero nessuno... come fai a gestire un locale da solo?
D – oh, questo bar è della mia famiglia, io do una mano
Ci siamo raccontati tutti i dettagli dei nostri lavori, senza renderci conto che il tempo stava passando.
Un occhio mi cade sull'orologio dietro di Clay, è quasi ora di pranzo!
G – emh... Clay? Penso che abbiamo perso la cognizione del tempo
Si gira e nota l'ora per poi saltare in piedi
D – accidenti... devo pulire il bancone prima che arrivi mio padre a darmi il cambio
G – va bene, allora ti pago il caffè e vado via
D – non pagarmelo... te lo offro io
G – non dire stronzante
D – sono serio, un piccolo ringraziamento per il tuo tempo sprecato per me
Gli sorrido
G - se questo è tempo sprecato spero di sprecarlo più spesso
Dico per poi avvicinarmi alla porta, la mia mano si posa sulla maniglia ma vengo fermato ancora una volta da Clay...
D – che ne dici di incontrarci ancora? Qui organizziamo spesso delle serate dove si canta, balla e beve. Questo sabato ci sarà uno di questi eventi e io mi sono inscritto tra i cantanti... se ti va...?
G – va bene... da quando lavoro non faccio più queste cose, e mi manca... ci sto
Lui sorride e vedo i suoi occhi illuminarsi
G – ora vado... a domani per la mia solita e noiosa colazione
D – a domani
Torno a casa, dove ad aspettarmi ci sono solo delle verifiche da correggere, ma sono felice... ho trovato un amico.

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Un piccolo segreto - DNF
Fanfictionsiamo negli anni 50, quando le persone omosessuali non erano libere di essere se stesse a causa della forte discriminazione che caratterizzava la società, Clay e George vorrebbero amarsi come fanno tutte le persone "normali" ma per loro non sarà cos...