Quella mattina mi lavai velocemente...avevo proprio bisogno di una doccia fredda per scacciare via tutti i pensieri negativi...
A mezzogiorno sarei andata con il signor Michael alla stazione e avrei preso il treno per ritornare finalmente a casa.
Erano le otto.
Dopo la doccia decisi di mangiare quel poco di formaggio che era rimasto dalla mia ultima colazione...
Non avevo fame.
Tutto quello che cercavo di ingoiare si trasformava in qualcosa di immangiabile.
Provavo un senso di tristezza enorme...
Non mi sentivo accettata da nessuno e preferivo rimanere da sola immersa nei miei pensieri.
Ero come un subacqueo che cerca di immergersi nell'acqua fatta da tanti pensieri...
In quel momento cercavo di immaginare la mia vita tornata a casa...
Avrei rivisto Michael?
Cercavo di trovare una risposta ma non ero capace perché la mia mente era negativa e pensavo solo ai momenti brutti.
Si...proprio come un subacqueo che cerca di nuotare nel profondo del mare ma non riesce fino in fondo perché finisce l'aria nella bomboletta...
Volevo solo tornare alla mia casa e quando avrei liberato mio fratello, avrei deciso con lui cosa fare...
Guardai l'orologio...erano le nove...era passata solo un'ora che sembrò infinita.
Andai nella mia camera per preparare la mia valigia...
Il signor Filippo me ne aveva procurata una per inserire cibo e qualche vestito.
"Signore....posso chiederle una cosa?"
Gli domandai incuriosita...
"Certo mia cara...dimmi pure".
" Perché sta facendo tutto questo per me? Da quando sono arrivata in questa casa avete rischiato molto per causa mia. Anche quando é morta Chiara...e ora rischiate anche con il conducente del treno se non dovesse accettare i soldi...
Signore, perché fate tutto questo per me? Un ebrea!..."
"Hanna...quando avrai dei figli capirai molte cose che ora non puoi capire...
Sai...quando si vuole veramente bene ad una persona si é disposti a fare qualunque cosa per farla stare bene".
" Ma io non sono vostra figlia..."
"É lo stesso per me...sei la figlia che io ho perso e sei amche quella figlia che io e mia moglie non abbiamo mai più avuto.
Sai...tempo fa, mia moglie rimase incinta di un'altra bambina che avremmo chiamato Sofia.
Quando stava per partorire chiamai una signora affinché avesse aiutato mia moglie...
Ma quando arrivai a casa con la signora, vidi mia moglie che aveva partorito da sola e aveva la bambina tra le braccia.
Purtroppo la bambina era morta soffocata dal cordone ombelicale.
Da quel giorno sul volto di mia moglie regnò sempre la tristezza...ecco perché é sempre malinconica, arrabbiata...
Ed é anche per questo che appena ti vidi con Chiara, ti accolsi nella mia casa come le mie due figlie che mi sono state portate via".
" Ora capisco...mi dispiace di essere stata così invadente signore e mi dispiace tanto per sua figlia...Sofia...che bel nome...".
Gli risposi...
"Si...é proprio un bel nome....sarebbe stato perfetto per la mia bambina..."
In quel momento scesero delle lacrime dagli occhi del signor Michael.
Brillavano di luce propria come il suo volto mentre mi parlava della bambina...
Ora capivo il perché della sua dolcezza ma anche tristezza...
Era una persona dietro la quale si nascondeva qualcosa di meraviglioso...una luce che non brillava a causa delle tante nuvole...
Speravo che sarebbe riuscito a superare questo momento e sarebbe diventato come il sole che risorge ogni mattina.
Guardai l'ora...erano le dieci e mezzo.
Con l'aiuto del signor Michael portai le valigie davanti alla porta e aspettavo con ansia...
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Una vita senza memoria é un filo spezzato
Aktuelle LiteraturHo deciso di scrivere questa storia per non dimenticare l'orrore della seconda guerra mondiale e i campi di concentramento perché solo ricordando possiamo essere in grado di non commettere gli stessi errori e soprattutto perché "Una vita senza memor...